Spalletti: “La mia prima Roma era una squadra baciata dal sole, la seconda era la più forte mai allenata. Con Totti sono sempre stato lo stesso”

31
3102

AS ROMA NEWS – Luciano Spalletti, allenatore che è stato seduto per due volte sulla panchina giallorossa raggiungendo sempre i traguardi prefissati, ha parlato a Sky Sport della sua esperienza in giallorosso e del rapporto complicato con Francesco Totti. Ecco tutte le sue dichiarazioni:

Che idea si è fatto del calcio italiano?
È chiaro che qualunque soluzione verrà adottata per finire il campionato farà contenti e scontenti. Quando siamo costretti a cambiare le cose in corsa non c’è una soluzione per tutti. Io credo che bisognerà tornare a giocare pensando soprattutto mettendosi le mani sul cuore. La gente vuole vedere il calcio, io sarei contento di veder ripartire il nostro campionato. Andrà fatto per la gente, per quanto hanno sofferto in questo periodo, con la consapevolezza che il calcio è uno degli strumenti più potenti per tornare alla normalità. Nei limiti della sicurezza dobbiamo pensare anche a loro.

Interviene Walter Sabatini: “Spalletti è un genio. Le cose che ha fatto nel calcio, 130 punti alla Roma, poi anche all’Inter. Un brandello di follia nel genio c’è sempre. Adesso si è ritirato nella sua campagna in Toscana e sarà pedinato dai ricordi nel calcio. Gli auguro di tornare presto per trovare una soluzione. Ha trasformato Nainggolan, avvicinandolo alla porta 30 metri più avanti. Riusciva in blocco a giocare nella squadra avversaria. Un genio. Ha capito subito Emerson Palmieri, lo ha fatto giocare immediatamente”.

Risponde Spalletti: “Mi sono alzato in piedi per lui. E’ un vero genio lui, un grande professionista, è un grande amico. All’inizio ci siamo un po’ annusati come gli animali randagi, si fa per capire chi si ha davanti. Poi è stata un’amicizia totale, fatta di professionalità e di stima. Ognuno di noi sapeva di avere davanti uno più malato di calcio. Passavamo notti intere a parlare di calcio e di calciatori. Se Marzullo avesse pensato a noi gli avremmo dedicato nottate di trasmissioni”.

Record di punti alla Roma e poi siete andati all’Inter. Due geni possono convivere…
Lui ha un’ironia sottile, dice le cose con una sintesi che sa fare solamente lui. Se il calcio fosse un film, lui sarebbe il regista. Ricordo nel mercato invernale nel 2015/16, senza soldi, lui riuscì a portarmi Perotti ed El Shaarawy. Fondamentali per sterzare e far bene nelle successive. Aveva rispetto del mercato e perfetta conoscenza del mercato.

Ha fatto fare il falso nove a Totti, a Perotti, ha alzato Perrotta. Dove vede quello che gli altri non vedono?
Per quanto mi riguarda cerco sempre di rendere protagonisti i calciatori. Si va a difendere quello che riguarda il club, ma loro sono i protagonisti assoluti. Si va a dialogare con loro, si va a sentire quello che dicono, perché parlano in modo corretto. Ormai sono tutti nella loro realtà e vogliono far bene e creare un marchio nella storia calcistica. Io lì ho tentato di vedere quelle che fossero le loro capacità. Perrotta partiva mediano, lo vedevo nel Chievo che sapeva inserirsi. Assomiglia un po’ a Vecino, che però ha bisogno di uno spazio definito ed è difficile che possa cambiare idea perché ha il passo lungo. Perrotta riusciva ad abbinarci altre situazioni alla scelta fatta all’inizio. Tutt’e due sanno finalizzare bene le azioni. Nainggolan uguale. Per farlo ci vuole lo spazio dentro l’area di rigore da usare, con lo zero lì davanti. Lo zero era Totti, che non si faceva mai trovare dai difensori avversari. Andava a mettersi dove non era prendibile e gli spazi venivano da riempiti da lui. Si ascoltano i loro comportamenti negli allenamenti.

Lei ha cambiato la Roma. Lione, Madrid e così via. Com’è nata la sua prima Roma?
Era una squadra baciata dal sole di Roma. Fatta di calciatori che si passavano la palla senza mai mettere in difficoltà il compagno. “Il modo in cui devo dartela è come la vorrei ricevere”. Sono i molti passaggi facili che vanno a buon fine fanno la differenza per giocare bene come quella squadra lì.

Interviene Pizarro: Un giorno ti piacerebbe allenare la Fiorentina?
Lui è stato un calciatore che mi ha dato una mano fondamentale. Pizarro è sempre online. E’ il calciatore che tiene continuamente la squadra connessa. L’ho conosciuto la prima volta quando me l’ha portato Pozzo ad Udine. Me lo ha portato nella stanza della squadra, lui era sul lettino dei massaggi. Avanzava un metro sul lettino. Nella prima partita che ha fatto era incredibile, ha toccato duemila palloni, sembrava avesse sempre giocato lì. Sapeva prendersi il rispetto per il modo di giocare. Anche alla Roma ha fatto partite di alto livello. E’ simile a Brozovic, vuole toccare tutti i palloni. A volte non è possibile, sopratutto a questo livello. Loro fanno questi 50 metri per poterla ritoccare e poi disperdono di freschezza. E’ un elemento eccezionale nello spogliatoio, è un amico unico per tutti i compagni. Canta benissimo, quando sono arrivato in Serie A andavamo a partecipare al peso di squadra. C’erano le multe sui kg in più, Pizarro era soggetto ad ingrassare. Prima di montare sul peso cercava sempre il consenso dei compagni. Per farlo salire sulla bilancia ci voleva un’ora. Se andava bene si metteva a cantare verso il suo armadietto e prendeva mignon alla crema per mangiarli davanti a me.

La Roma del 2016/17 aveva la rosa più completa della sua carriera?
Sì, era una formazione fortissima. Aveva questa qualità di passarsi bene la palla. Aveva giocatori estrosi, campioni. Salah, Nainggolan, Strootman… Non è facile trovare tutti quei campioni insieme, oltre che Manolas, Rudiger e poi Dzeko in attacco. Con lui in avanti puoi giocare qualsiasi tipo di calcio. Con lui era difficile capire il modulo che lo facesse esprimere meglio. Lui fa vedere che si possono fare 30 gol, facendone fare altri 30 ai compagni vicini. Il suo è veramente un calcio totale, sa fare gol, attaccare la porta, fare il regista, tenere palla e andare in profondità. E’ veramente completo, che si trova sempre con qualsiasi calcio. Di solito ho un buon rapporto con tutti i calciatori che ho allenato, perché ho passato molti anni lì, forse a volte si accontentava delle grandi giocate che faceva. Una volta aveva fatto due gol ed io ho cercato di stimolarlo nella riunione ad inizio settimana. Se fai bene si dice, se giochi male si sta zitti e non si stuzzica. Io lo andai ad attaccare un po’ e lui mi rispose in maniera seria, perché aveva un grande carattere. In dei momenti era meno esecutore, si accontentava magari di due gol nella partita precedente quando poteva farne altri due. “Ieri mi sembravi un bottiglione da due litri di acqua minerale” gli dissi, De Rossi glielo ha spiegato e lui si è irrigidito e mi ha messo timore (ride, ndr).

Interviene Alberto Aquilani: Ti ricordi quando mi hai bussato a casa all’una di notte, che volevi?
Io sono stato 7 anni alla Roma, ho consumato molto tempo nelle stesse società. Si va ad avere una confidenza che va oltre. Si instaura un rapporto, si mettono le mani in delle cose profonde standoci molto tempo. Con lui avevo confidenza, perché era un ragazzino ed era uno dei belli della squadra. Fai la bella vita, gli dissi “guarda che ogni tanto vengo a trovarti”. I calciatori poi raccontano quello che succede, allora sono andato, così poteva mettere al corrente anche gli altri componenti. Se vuoi sapere chi cercavo era Sabatini, perché ci poteva essere anche lui (ride, ndr).

Totti ha detto che con lei c’è stata una fase 1 ed una fase 2. Nella seconda il rapporto si è rotto. Cos’è successo?
Penso di essere stato sempre lo stesso in entrambe le fasi. E’ chiaro che le due hanno richiesto un atteggiamento differente. Io con Francesco penso di avere avuto un buon rapporto, poi, come dicevo prima, per me contano i risultati della squadra. Devo passare di lì, c’è il sentimento davanti, e devo trovare ciò che mi fa avere una classifica importante. La Roma meritava di essere sempre in Champions League. Sono successe delle cose che hanno determinato i miei comportamenti, ma sempre mettendo davanti il bene della squadra. Auguro a Totti di fare una grande carriera da manager, perché mi sembra di aver letto che si è messo a fare il procuratore. Lo incontrerò sicuramente perché è il nostro lavoro.

La frase “Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli” da dove è nata?
Ha avuto davvero un riscontro particolare, ora si cercherà di metterla più in evidenza perché merita una cornice. Mi ha fatto piacere vedere un medico in un ospedale, con la tuta ermetica, che si è scritto dietro questa frase. Mi ha riempito di orgoglio e di piacere. E’ una frase che si cerca, che rende subito l’idea a chi ascolta. Secondo me si spiega da sola. E’ venuta come tante altre frasi che noi allenatori mettiamo davanti ai calciatori.

Ci lascia con un altro aneddoto della sua carriera?
Qualcuno l’ho detto in tutte le salse quando ho parlato con gli altri allenatori. Spesso negli spogliatoi facciamo regole, ma poi ci sono sempre le scappatoie. Noi dicemmo di non poter usare il telefono negli spogliatoi. Ormai si usa, ma una volta si cercava di evitarlo. C’era la multa sia se il telefono suonava e sia se uno avesse risposto. Erano due multe diverse. Io ero lì davanti e l’ho visto, lui ha tirato fuori il portafoglio, prende la cifra e mi da i soldi, poi ha risposto: “Pronto amore, stasera ceniamo insieme?”. Non pensavo che qualcuno si sarebbe permesso di rispondere davanti a me, invece lo ha fatto e sono rimasto allibito. Meglio non dire chi è, ma è stato geniale.

Articolo precedenteSabatini: “Spalletti è un genio. Ha trasformato Nainggolan e ha capito subito Emerson Palmieri”
Articolo successivoRoma, tagliati gli stipendi dello staff giovanile

31 Commenti

    • grandissimo luciano insieme al barone nils ti considero il più grande allenatore della ASROMA . ci hanno RUBATO uno scudetto per festeggiare il centenario dell’ inter ( maledetti arbitri corrotti ) e hai conteso lo scudetto alla juve arrivandogli a 4 punti . hai il record di punti con la ASROMA , 87 punti con una tifoseria ostile ed ingrata che ti fischiava perché non facevi giocare un quarantenne e una stampa di merxa che ti provocava sempre con totti aizzando la plebe nella vana speranza di vendere qualche misera copia in più. spero di rivederti un giorno sulla panchina della ASROMA perché sei un grandissimo professionista ed hai sempre praticato un grande calcio alla faccia di tutti quelli che si sono inventati la stronxata del : PICCOLO UOMO .

    • Si, con quello squadrone ci ha fatto eliminare da Lazio e Lione. Ricordiamocelo sempre.

  1. L’unico che ha fatto bel gioco a Roma e trovato soluzioni. L’unico che pur di non leccare il c*** a Totti si è fatto insultare mentre ci portava a 4 punti dallo scudetto.

    Sarebbe dtato facile far fare il titolare a Totti, farsi ben volere, sapendo pure che era l’ultimo anno.

    Ti voglio bene.

    • Totti gli ha tolto le castagne dal fuoco più di una volta….anche quando gli ha dato 5 minuti

    • D’accordo, era in una situazione difficilissima ed andava tutelato. Non mi è più piaciuto però quando, per evidente ripicca, non ha fatto entrare Totti a Milano, neanche per un minuto. Questo è stato brutto ed ha capovolto ogni giudizio.

  2. E’ l’ unico allenatore che puo ridare entusiasmo a questa tifoseria, una persona vera ,pur con tutti i suoi difetti, che comunque alla lunga diventano pregi.Le sue conferenze stampa sono leggendarie, mi sono sganasciato dal ridere quando si attaccava con i giornalisti.caratterialmente non si fa mettere sotto da nessuno, e ti risponde sempre per le rime,come fece con Tare dopo un derby, un mito! Sono d’ accordo con Batigol,con l’ aggiunta che non gli ho mai sentito proferire una sola parola contro Totti,memtre invece e’ spesso successo il contrario con il capitano,che lo ha spesso attaccato.Non ho nulla contro Fonseca,ma il rivederlo a Trigoria un giorno non mi dispiacerebbe!

  3. Sempre grato a questo grande allenatore. Ha sempre inventato soluzioni per sopperire alla mancanza di soldi giocando bene e vincendo.
    Grande uomo perché ha detto in faccia che a 40 anni ti devi sedere in panca fare il bravo e dare una mano…altro che piccolo uomo

  4. Io dico soltanto che in quel famoso 28 maggio, mi vergognai a morte nel vedere andare via tra i fischi un allenatore che aveva fatto 87 punti, e che ogni volta che ha allenato la Roma, ha proposto un gioco piacevole e a tratti spettacolare.

  5. “Ieri mi sembravi un bottiglione da due litri di acqua minerale”. Chi di noi non la ha mai pensato nelle serate no del nostro Dzeko? sto ancora ridendo

  6. Sono convinto che ci tenesse a fare bene quando è tornato a Roma, che fosse sincero quando disse “sono venuto a terminare il lavoro cominciato anni fa”. E’ stato castrato dalla fine dell’era Sensi e dalla fine dell’illusione sull’era pallottiana.
    Alcuni dicono che sia un perdente. In realtà, in Russia, con la squadra per vincere, ha vinto. E con la Roma ha vinto qualcosa e avrebbe ottenuto anche di più se non ci fosse stato lo scippo del cenetenario interista.
    A Milano, con la squadra che aveva, ha fatto il massimo e riportato l’Inter in Champions dopo anni. Sono convinto che con quello che ha Conte farebbe come, se non meglio, di lui.
    Caratteraccio, certo, afflitto da allucinazioni persecutorie, ma a Roma i very normal people di solito fanno cilecca.

    • Non credo proprio farebbe meglio di Conte… E comunque non gli perdono di essere andato proprio all’inder, almeno per un po dovrebbe stare ben lontano da Roma.

  7. Un allenatore con un caratteraccio non è il massimo o mi sbaglio?Con quello squadrone ha fatto quello che doveva fare, niente di eccezionale.E poi quale sarebbe l’idea di gioco di Spalletti? Perché l’idea di gioco di Di Fra e di Fonseca giuste o sbagliate che siano ce le ho bene in mente,invece quella di Spalletti non ce l’ho presente ma sarà una mia mancanza

  8. Che spettacolo sentirlo parlare di calcio, grande allenatore, che il suo lavoro lo sa fare benissimo e lo fa con dedizione totale.
    Penso che in questa intervista abbia spiegato molto bene, tante cose, poi chi vuol capir capisca, chi non vuol capire rimanga della sua idea, ma lui è stato di una limpidezza cristallina

  9. Complimenti ai tottiani che nell’ultima giornata di campionato non si sono sprecati nel fischiarlo…vigliacchi!
    Caro mister, un posto per te come allenatore ci sarà sempre…l’ultima vera roma è morta con te…non dimenticherò ciò che hai fatto per noi…hai preso in mano una squadra allo sbando, incapace di vincere anche le partite più semplici, e l’hai trasformata nel tuo capolavoro…nella tua prima mezza stagione hai totalizzato 46 punti (migliore in serie a) e nell’anno successivo sei riuscito ad arrivare a soli meno 4 punti dalla juve finalista di champions league, facendo tra l’altro il record di punti della storia di questo club.
    Quelli che sostengono tu sia un allenatore mediocre? mister, non dare credito a questa gentaglia…a malapena conoscono la forma del pallone 🙂

    • Hai detto proprio bene ha preso una squadra allo sbando e la portata in champions è stato ricambiato con fischi ed insulti, penso che sia stata la prima volta nella storia del calcio che un allenatore che ha fatto così bene come fece lui, per questione di lana caprina fu costretto a lasciare una squadra di cui era innamorato pazzo, oltretutto poi è stato l’ultimo allenatore capace di farci vincere qualcosa

  10. Grande Mister ho sempre nutrito stima, affetto e simpatia per il tuo modo di essere e per il tuo credo calcistico!
    Quando sei andato via e per come sei andato via, sapevo che sarebbe cambiato molto e purtroppo per noi in negativo, tranne la breve chimera della semifinale champions.
    Ti auguro le migliori fortune e chissà se un giorno, rivederti per la terza volta ad allenare una GRANDE ROMA!
    GRAZIE E FORZA ROMA!

  11. Io a questo punto, visto che bisognera’ ricominciare dal basso, ricomincerei con lui e Sabbatini. Mi prendero’ molti pollici versi, ma sarebbe l’unica soluzione secondo me.

  12. Non facile da digerire con tanti pregi e altrettanti difetti soprattutto sul piano umano ma comunque un grande allenatore senz’altro uno dei migliori che la Roma abbia mai avuto in particolare per gli aspetti tecnico-tattici.

  13. Allenatore che ha reso OGNI ELEMENTO della squadra ad altri livelli: ha insegnato a Salah ad aesseee un campione, ha reso radja uno dei migliori al mondo, Dzeko come non era mai stato e così via.

    I giocatori di quella Roma oggi sono in tutti big team ( amaramente parlando ) .

    Il problema di quella Roma e continuo a sostenerlo, erano fattori esterni ed interni che hanno creato difficoltà.

    Ma continuo a dire che quella squadra era la più forte dal dopo scudetto.

    Se solo certe cose fossero andate diversamente…

  14. Premetto… Sono un ammiratore sia di Spalletti, che di Totti ovviamente… Due grandi persone. Nonostante ciò, bisogna riportare la realtà dei fatti. Spalletti, grande allenatore… ma non vedo la fila di Squadre “BIG” a contenderselo, il che vuol dire che così grande, forse, non è! Totti, la storia parla da sola e i tanti sedicenti romanisti che ora gli “sputano” addosso, mi fanno veramente schifo! Peccato che entrambi, per un anno e mezzo, hanno fatto i ragazzini piagnucoloni, dandosi addosso l’uno con l’altro e hanno rovinato quello che poteva essere il 4° Scudetto per la Roma. Il Caro pelatone, che lo voleva o no… Doveva avere più rispetto per un uomo che ha trascorso 25 anni sempre con la stessa Squadra facendone la storia! E’ stato il giocatore più forte che la Roma abbia avuto e se usato meglio, quell’anno, poteva portare quei 7/8 punti in più per darci il 4° Scudetto. Dall’altra parte, Totti non doveva permettersi di criticare apertamente l’allenatore e ciò che non gli andava bene! E’ stato infantile, egoista e irrispettoso verso tutti. Alla fine, chi ci ha rimesso è stata solo La Roma e Tifosi!

  15. È un altro scappato de notte già a gennaio…..ben prima del caso Totti……e già provato a scappare in precedenza……
    Piccolo uomo

  16. Luciano, tu hai fatto si che Totti mettesse in luce anche i suoi limiti caratteriali di bimbo viziato nel suo regno.
    Lui ha costretto la tifoseria a fischiarti.

  17. Totti gliele ha tolte perchè giocava 10 minuti. E de quei 10 minuti dopo 8 ansimava, non te scorda il co tropiede del Genoa a 20 minuti dalla fine.
    E stava in campo solo per la sua, personalissima, standing ovation.

    E comunque la Roma è arrivata li ANCHE quando Totti nn giocava.

    10 scemi che correvano, e contava solo Totti. Come se Totti la palla se la passasse da solo e si crossasse da solo…. Mi piacerebbe molto che si tifasse la Roma.

    • Bravo! E ha usato Totti come scusa per farsi odiare e andarsene all’Inter con cui aveva l’accordo già da marzo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome