AS ROMA NEWS – Fabio Capello, allenatore che portò la Roma al trionfo dell’ultimo scudetto della storia giallorossa accaduto esattamente 19 anni fa, riparla di quella storica cavalcata. Ecco le sue parole rilasciate ai microfoni di Centro Suono Sport:
Qual era la paura più grande quel giorno?
«Avevamo paura che la tensione bloccasse i giocatori. Mi è successo con il Real Madrid. Il Parma era una squadra forte. La grande paura poi c’è stata in occasione dell’invasione, temevamo che si potesse annullare la partita. Nell’entusiasmo i tifosi non l’avevano capito».
Qual è stato l’evento che ha dato consapevolezza alla squadra di poter vincere lo scudetto?
«Avevamo costruito la squadra per vincere e l’acquisto di Batistuta è stata la ciliegina. La partita determinante è stato il pareggio a Torino con la Juventus».
Lei è una persona fredda oppure è il contrario di come appare?
«Sono abituato a festeggiare sempre dopo. Non esulto ai gol perché è il coronamento di tutto ciò che è stato fatto. La sera dopo la vittoria non abbiamo potuto festeggiare perché il presidente non è stato bene. Franco Sensi mi scelse dopo una chiacchierata. Mi sono proposto e lui ha subito preparato i documenti per farmi firmare».
Lei si presentò alla festa del Milan con lo stemma della Roma…
«Il rispetto è fondamentale. È un valore importante. Mi è sembrato giusto. Ho un grande ricordo e un grande affetto per la Roma. Sono cose che restano. Abbiamo raggiunto quello che volevamo. L’anno dopo pareggiammo a Venezia e non vincemmo, questo succede nel calcio. Ai quei tempi c’era molta competitività».
Ha mai avuto discussione con Franco Sensi?
«Mai, nessuna discussione. C’era tanto rispetto, eravamo sempre d’accordo. Nessuno dei due facevamo i capricci».
Qual è stato il primo discorso fatto alla squadra in quella stagione, dopo lo scudetto della Lazio?
«Dovevamo fare gruppo. Dissi: “Siamo forti come gli altri, quest’anno dobbiamo vincere senza cercare scusanti”».
Tre nomi di quella squadra?
«Ci sono persone che giocano di meno e sono ugualmente importanti. Dico Di Francesco e Tommasi, che davano sempre il massimo in allenamento. Se chi non gioca è scontento per l’allenatore è un problema. Penso a loro, a Mangone, Rinaldi, Lupatelli…».
Era vero il dissidio con Montella?
«Assolutamente no. Non potevo mai pensare di andare contro un giocatore della mia squadra».
Lo scudetto vinto a Roma è diverso rispetto agli altri?
«Basta vedere la bacheca, questa è la difficoltà. I tifosi, le radio, possono essere un problema. Non parlavo con le radio locali per evitare che i giocatori si estraniassero».
I soldi contano?
«Sono importanti, ma ci sono squadre che spendono soldi per giocatori che non servono. A noi mancava solo un giocatore e prendemmo il giocatore, Batistuta».
Fonte: Centro Suono Sport
Momento fantastico! Che emozioni quel giorno! Vincere il titolo e scucirlo 🤣ai pecorai burini 😁… che soddisfazione 😀li abbiamo umiliati … asfaltati … distrutti … abbiamo abbattuto il loro campionato … come cancellato … come se mai avessero vinto … come se mai fosse esistito … ed ancora oggi vivono di quei ricordi nella mente e visivamente 😂… ma quella Roma era veramente forte, forse poteva vincere di più, ma vabbé, altre storie … cmq, bravo Capello, ma una corona da re a Sensi, vero imperatore e artefice di quello scudetto 👏
Resto convinto che il pareggio a venezia fu colpa tua.almeno 1 svudetto in più ed un cammino migliore in Europa con quella squadra era un obbligo
Sì, era fissato, e lo è ancora, che una squadra non potesse avere più di un obiettivo. Ricordo ancora, al di là dell’arbitraggio casalingo, che in Liverpool-Roma schierò Assuncao ala destra per fare turn over. Risultato: perdiamo con una squadra inferiore ed addio coppa. Per gli stessi motivi, oltre al pareggio di Venezia ce ne furono diversi altri. Risultato: scudetto, da favoriti, alla Juve
Io penso che chiunque conoscesse la Roma e la propria storia, temesse qualcosa di brutto, visto poi che solo una settimana prima fu gettato alle ortiche un match point… ma con il senno di poi, fu meglio così, per me fu davvero emozionante festeggiare lo scudetto all’Olimpico.
A cape’ te sei scordato chi altri erano in squadra?
Totti Ddr Montella Samuel Emerso Cafu’ Zago Eus Di Francesco Nakata???
Vogliono poi parlare del nostro Amato Franco Sensi??
A cape’ tu Co sto squadrone che avevi potevi tranquillamente vince non uno ma 3 campionati.
Cape’ vai a corre dai ladroni de notte con la mazda e taci taci che è meglio!
Caro cris ti sfugge un piccolo particolare. Quelle serie A era vera. Non il campionato di A 2 di adesso. Dove Napoli e Lazio lottano per lo scudetto e l’Atalanta arriva terza. Quelli erano i campionati delle 7 sorelle, Juve, Inter Milan Lazio Roma Parma fiorentina, vatti a rileggere le rose delle nostre sorelle di allora. Oggi c’è una sorella e tante cugine. Allora chi vinceva, vinceva con 3 punti. Oggi la Juve vince con 20. Percio’ quando parli di capello abbi la decenza sportiva di sciacquarti la bocca.
23/5/00: “Il collocamento di 13 milioni di azioni, che corrispondono al 29% del capitale sociale del club detenuto quasi totalmente dal presidente Franco Sensi, ha dato risultati confortanti: richieste 45 milioni di azioni, 3,5 volte il quantitativo offerto. Il prezzo di ogni azione è stato fissato in 5,5 euro, corrispondenti a 10.650 lire (ogni euro vale 1936 lire). Con la valutazione espressa per ogni azione, la capitalizzazione della Roma, cioè il suo valore, è di 554 miliardi di lire. Sensi incasserà 71 milioni di € (137 miliardi di lire)”
Grazie a quell’operazione potemmo permetterci lo squadrone del 200/2001.
Furono pochi anni, quelli di Capello, poi i mezzi finanziari vennero meno.
Ma va dato atto e onore al grande Franco di aver usato quegli introiti in gran parte per la squadra,
non era certo costretto.
Er poro anto…eheheheh quanto te rode che pallottino tuo non ha portato scudetti?
L’idea di entrare in borsa, lì’ha avuta Franco Sensi, non James Joseph Pallotta da GnoccoCity.
Pallotta non ha avuto idee per fare una grande Roma.
Ma ti correggo. Aldair, Zago, Samuel, Cafù, Candela, Montella, Emerson, Tommasi, Delvecchio…erano stati presi PRIMA dell’entrata in borsa. Emerson e Samuel addirittura un anno prima. E Franco Sensi, ha tenuto Francesco Totti…non ha fatto come pallottino tuo, che l’ha venduto per fare la plusvalenza e comprare il Doumbia di turno…no, no…e quando c’erano i debiti, perché i debiti ci sono stati, non anticipava fatture, ma faceva aumenti di capitale coperti di tasca sua, con i SUOI assets, e non facendo anticipare le fatture. Forse dimentichi le parole di Lucchesi di qualche mese fa, in cui diceva che nel 2000 la Roma fatturava QUANTO il barcellona – Pallottino tuo quando mai ha fatturato quanto il Barça?
Poro Anto…oggi stai a rosicà…devi scrivere bugie per sminuire Sensi…
Pensa…i soldi erano talmente finiti che l’anno dopo la Roma comprò Pellizzoli a 30, Panucci a 20, e Cassano a 60 (soffiato alla Juve). Già, allora la Roma soffiava i calciatori alla Juve…ora invece li soffiamo al Bologna…
Siete talmente pallottisti, che oggi vi sentite male.
I tifosi, le radio, possono essere un problema. Non parlavo con le radio locali per evitare che i giocatori si estraniassero».
Allora vedete lo dice anche Capello l’ambientaccio conta eccome se conta.
Basta vedere quello che successe a Batistuta, venuto qui come fosse l’eroe dei due mondi, tutto lo stadio che cantava Batistuta gol, vinse lo scudetto fu glorificato, due anni dopo costretto ad andar via a gennaio,perché le stesse radio, che solo due anni prima l’avevano eletto ad eroe giallorosso, solo dopo due anni lo avavano eletto a grullo del paese, vedete quanto è facile creare un mito, distruggerlo, manipolare a piacimento il modo di pensare del tifoso
Appunto. Appunto quello che predicò da una vita. E se Batistuta fosse stato romano?????!
Non è il discorso se è romano o no, lì c’era il discorso, che Sensi ad un certo punto a Batistuta lo voleva mandare via per non pagargli più l’ingaggio, la famosa radio di stato, che all’epoca era acritica e appoggiava tutto, fece in modo di farlo diventare antipatico Batistuta all’occhio del tifoso.
E anche se Batistuta indubbiamente un po era calato, quel trattamento li secondo me non l’avrebbe meritato.
Perché se non era per Batistuta, avoia a dire, Capello era bravo, Totti era un mito,il pendolino, l’areoplanino, tutti bravissimi comprimari, ma quello scudetto lì è marcato Batistuta.Senza di lui non l’avremmo mai vinto.
Quindi secondo me avrebbe meritato più rispetto.
Questo per farti capire la potenza di una radio, che fa audiel, quando ce l’hai a favore che ti può fare, pensa invece quando ce l’hai contro, come ha avuto Pallotta in questi nove anni che ti scatena
Cris turbo ddr non c era. Arrivò l anno dopo
Ma Capello non è quello che parlava a vanvera di Zaniolo dicendo che non segnava e che non era bono???????????
Batigol fondamentale per lo scudetto. Poi ci fu 1 clamorosa discesa dovuta a problemi fisici di cui ne risente tuttora. Ma spesso veniva fatto giocate a discapito di giovatori più in forma. Anno di venezia eravamo i più forti e dovevamo vincere agili
E concludo..il merito di capello era il suo carisma per prendere grandi giocatori, come allenatore spesso ha sbagliato da noi
Non una parola fuori posto. Il migliore. Il miglior attaccante. E vincemmo, uno lo regalammo, un terzo c’è lo scipparono protetto e Bergamo, infatti a fine stagione ammissero che fummo penalizzati. Nella sua intervista c’è molta verità, stampa tifosi, r partita di Torino, che di decisiva, partita che fino all’ingresso di Nakata giocammo in 10…………………… infine sul suo passaggio alla Juve. Credo che successe qualcosa, non poteva capello alzarsi la mattina e andare alla Juve. Comunque caro grazie ancora per quel meraviglioso scudetto.
Sensi è stato un grande Presidente che investì tutto quello che aveva per la Roma. Uomo di vecchio stampo. Secondo il mio modesto parere l’unico errore che fece fu quello di non voler vendere a Soros. Poteva rientrare in gran parte dei soldi spesi. Ma era innamorato della Roma….. La figlia ha fatto il resto….. Il resto è storia.
“Ha mai avuto discussione con Franco Sensi?
Mai, nessuna discussione. C’era tanto rispetto, eravamo sempre d’accordo.”
Ma quali radio, ma quale ambiente e ste caxxate da poracci perdenti nati.
E’ QUESTO il motivo per cui si e’ vinto : perché si voleva fare una squadra vincente.
Semplice.
Si remava TUTTI nella stessa direzione con l’obbiettivo di VINCERE.
Invece negli ultimi 10 anni abbiamo avuto un presidente che non ci sta mai, filosofi e saltimanco che pensano solo al proprio tornaconto, allenatori scandalosamente improponibile e una carrellata di TURISTI che vogliono andare al Barcellona per vincere quello che sanno che con noi non vinceranno MAI.
Questa e’ stata la ROMA di pallotto : un ammasso di gentaccia a cui della ROMA non frega nulla.
Ed e’ per questo che la ROMA di pallotto NON E’ la ROMA.
PALLOTTO VATTENE
Vecchio pallone gonfiato. Con quella squadra stellare avrebbe vinto pure Mazzone.
Allenatore mediocre, baciato dalla fortuna di avere sempre avuto in mano squadroni. Tipo Mourinho.
Aggiungo: e delle mediocri prestazioni in CL ne vogliamo parlare o è tutta colpa dei giocatori? Buffone. Pupazzo.