![Roma-Sampdoria](https://www.giallorossi.net/wp-content/uploads/2017/05/rosella-totti-e1495778705569-696x323.jpg)
ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Prova a nascondere la commozione, ma si percepisce che sta sprofondando in ricordi malinconici. Legati alla sua vita dentro la Roma, al padre e al capitano-simbolo. Rosella Sensi parla di Francesco Totti come di un fratello. D’altra parte, papà Franco lo definiva sempre «il figlio maschio mai avuto».
Rosella, qual è il suo primo ricordo di Francesco?
«Con Mazzone in ritiro, aveva circa 17 anni, c’era Beretta con lui, e anche io ero abbastanza giovane. Papà mi aveva portato per la prima volta con le mie sorelle in ritiro».
La cosa che allora più le è rimasta impressa di lui?
«È sempre stato un po’ timido, sornione. Sapeva stare al suo posto, caratteristica che gli è rimasta».
Il ricordo più intimo?
«Quando è stato vicino a mio padre nel suo ultimo periodo. Tra loro c’era un rapporto particolare, di complicità, battute, un rapporto diretto, difficile da spiegare. Papà ci scherzava e Francesco gli stava accanto con umiltà. Parlavano molto, era bello vederli insieme».
È stata lei a fare il contratto da dirigente a Totti?
«Sì. Nell’ultimo contratto che avevamo sottoscritto, avevo previsto di fargli proseguire il suo cammino in società, in qualsiasi ruolo volesse lui».
Ritiene che si è mancato di rispetto a Totti?
«Non è stato accompagnato nel modo giusto. Io avrei condiviso con lui un percorso anche fatto di maglie, di marketing, di momenti giocati, un percorso che si fa con un campione riconosciuto da tutto il mondo».
E poi?
«Si è lasciato libero Spalletti di gestire Totti in maniera sbagliatissima. Mi dispiace che Pallotta non sia stato molto presente. Non credo che avrebbe consentito tutto questo. Deve decidere il presidente, prendendosi delle responsabilità».
Totti ha sbagliato in qualcosa secondo lei?
«Forse nel tacere troppo, però ha fatto il professionista».
Ha letto il post sui social di Francesco?
«Si, ma lascia intendere tutto e il contrario di tutto. La nuova sfida può essere quella di un ruolo in società, oppure giocare da un’altra parte. Quello che è invece molto chiaro è il suo amore per la Roma. Traspare una sofferenza che comprendo a pieno. Perché da una parte c’è la consapevolezza di dover chiudere una storia, dall’altra c’è la parte più passionale, piena di sofferenza».
Sembra parli di se stessa…
«Tutte le storie hanno una fine. Io lo so, è dolorosissimo. C’è una fase di consapevolezza e una passionale che ti fa soffrire e io l’ho vissuto quando è finita la mia storia lì. Non si supera mai del tutto, perché l’amore per la Roma non si può superare. Cambia il modo di viverlo, ma non finirà mai. E questo fa la differenza tra l’essere giallorossi o di un’altra squadra».
Che ruolo darebbe a Totti?
«Da presidente potrebbe restituire a Francesco quello che ha dato lui in questi 25 anni. E lo riconoscerebbero in tutto il mondo».
Lei cosa gli consiglierebbe?
«In sincerità, di fermarsi. Ma deve decidere da solo».
(La Repubblica, F. Ferrazza)
Ecco perché a Roma è difficile vincere. Totti per quanto sia stato un grandissimo campione sempre un dipendente della società è.
Percorso condiviso tra una società e un suo dipendente? Ma siamo impazziti? Le società vincenti (Del Piero docet) decidono autonomamente guardando il loro interesse. I pezz’ e core lasciamoli da parte.
Capitano…un consiglio da tifoso…lascia…..il calcio è Ipocrita e intorno a te ormai girerà solo gente come Spalletti senza peli sul cuore…….che soffre il tuo personaggio perchè tu sei Grande e lo moooolto piccoli.
Vi posso dire una cosa che veramente non ce la faccio più con questa buffonata,con il dire e non dire,si parla che è stato trattato male,il suo futuro un punto interrogativo, schiacciare un allenatore in questo modo,parole al veleno perche ha giocato 5 minuti, corriere dello sport,messaggero,Costanzo,Rai,sgarbi,Rossella e famiglia,ecc.ecc. ha 41 annnniiiiii!!! Lo capiteeee camminaaaa. Solo a Roma queste buffonate, vuoi giocare,e vai a giocare perche sinceramente mi avete fracassato le PA..e.
Concordo parola per parola.
Rispettare un campione significa anche consigliarlo nel modo giusto.
Totti non può più giocare ad alti livelli, i piedi sono sempre magici, ma il fisico e la mobilità non lo supportano più.
FORZA ROMA
Quanta gente se riempie la bocca questo periodo. C’è solo l’AS ROMA.
Credo sia più dignitoso essere trattato “male” da Spalletti e Pallotta (..poi male di cosa?) piuttosto che da ragazzino demente tipo bambacione dai vari “vip”. Tutti commossi e “coccolosi”… Ahò, ma ve lo ricordate che questo è un uomo di 41 anni, padre di famiglia? Portategli rispetto invece di farlo passare per un ragazzino demente solo per farvi la pubblicità che tra l’altro nemmeno meritate!
Quale persona capace di intendere e di volere non farebbe questo ragionamento.. se davvero Francesco meritasse più minutaggio o
addirittura partire titolare.. perchè un allenatore dovrebbe tenerlo fuori!?
Cioè l’allenatore è e sarà sempre il primo tifoso della
squadra che allena e se non sente le
condizioni di farlo giocar di più un motivo ci sarà o no??
Ovvio tutto ció se SI VUOL
VINCERE.
Il reparto neuro è qui?
Ma ancora parla?