Roma, stadio all’americana: previste tre torri

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LE TORRI: CENTRO DIREZIONALE CON UFFICI E ENTI PUBBLICI È questo l’altro grande “attraction element” del progetto: architetture maestose che regaleranno riconoscibilità e unicità all’impianto, insieme al già noto muro galleggiante simil-Colosseo “realizzato usando i materiali estratti dalla stessa cava a Carrara”. E alla Curva Sud modello muro, che “sarà un unico e gigantesco spazio”. Ma Meis avverte: “Di solito uno stadio si costruisce in due anni, ma stavolta ci vorrà di più”. Ma le torri di Libeskind rappresenteranno il cuore della seconda parte del progetto stadio: il business district, l’area circolare dedicata ad uffici e società private. Le tre torri dovrebbero ospitare anche alcuni enti pubblici per far fronte a una necessità della città: “Con il Piano Casa – spiegava l’assessore all’urbanistica Caudo – molti uffici sono diventati abitazioni. Ce ne servono di nuovi per creare un centro direzionale, dove potrebbero andare grandi aziende sia italiane che internazionali”. E proprio un nuovo centro direzionale saranno le three towers di Tor di Valle. Alcuni di questi spazi, tra l’altro, potrebbero essere utili, grazie alla posizione geografica decisamente favorevole, anche per la nuova Alitalia. E quel gruppo Etihad, che tanti fan giallorossi sognano come nuovo sponsor del club.

STROOTMAN DICE NO A VAN GAAL E ALL’AUMENTO Se il caso Benatia continua strisciante ad agitare l’aria romana, un altro dei campioni giallorossi ha spento sul nascere le sirene di addio. È Kevin Strootman, l’olandese che a febbraio ha riportato la lesione del crociato anteriore del ginocchio sinistro. Niente Mondiale, eppure il ct Van Gaal, prossimo tecnico del Manchester United, gli aveva chiesto ufficiosamente durante un match del Psv a cui i due hanno assistito insieme di seguirlo in Inghilterra. Nulla da fare, però: ho un contratto con la Roma che intendo rispettare, mi aspetta la Champions, avrebbe detto l’olandese al tecnico. A confermarlo è il suo agente: “Kevin e Van Gaal si stimano, ma questo non significa che la cosa riguardi il Manchester. La Roma non vuole cederlo e comunque sarebbe difficile lasciare un club fantastico che l’ha supportato durante l’infortunio. È felice dov’è, vuole restare e giocare la Champions League il prossimo anno”. Felice al punto che, quando la Roma lo ha chiamato per proporgli un adeguamento premio, lo stesso offerto anche a Gervinho, Castan e Benatia, l’olandese ha declinato:“Ora devo solo pensare a guarire, ne riparleremo il prossimo anno”. E c’è già chi pensa di premiarlo con la fascia di “terzo” capitano.

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