Roma-Siviglia è un rebus: possibile che si giochi in campo neutro fuori dall’Italia

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AS ROMA NEWS ULTIME – Il calcio in Italia si ferma, e quindi anche la Roma. Ma quale destino c’è per le partite di Europa League? Sono in tanti a chiederselo. Ebbene, per il momento si gioca.

Dopodomani sera, a Siviglia, si giocherà l’ottavo di finale di andata a porte chiuse. Salvo contrordini. Ma è la partita di ritorno, quella che si dovrebbe disputare a Roma il 19 marzo che si addensano forti dubbi.

Perché il nuovo decreto, scrive oggi “Il Tempo”, ha sancito lo stop completo a tutti gli eventi sportivi sul territorio della Penisola, ma dovrebbe non comprendere le gare internazionali e così la competizione potrebbe andare avanti.

Tra le tante possibilità in ballo, riferisce il quotidiano romano, c’è anche l’idea di giocare eventualmente in campo neutro al di fuori dei confini italiani. Ogni ipotesi è al momento al vaglio del massimo organo calcistico europeo.

Fonte: Il Tempo

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10 Commenti

  1. Tranquilli quelli dell’uefa ci arrivano con un po’ di ritardo ma piano piano anche loro non avranno scelta e sospenderanno il tutto e’ solo questione di giorni. Forza Roma

  2. Parliamo di 1-2 partite in un mese, a porte chiuse.
    Direi che è gestibile, il campionato tra serie A e B prevedeva decine di partite ogni weekend.

    • Non condivido sinceramente… il problema o c’è o non c’è
      Deve essere una cosa cattiva punto !!!
      Il problema non è prendersi il coronavirus il problema è creare sovraffollamento negli ospedali in caso di molteplici contagi e tutto quello che ne consegue!
      A buon intenditore poche parole

    • Il problema c’è e infatti hanno cancellato quasi tutte le partite in calendario.
      Restano in piedi quelle europee che sono oggettivamente poche e gestibili.

      La gente continua ad andare a lavorare, prende gli autobus, i treni, cammina per strada.
      Sta in fabbrica e nei magazzini.
      Adesso che questi non possano stare 2 ore in uno stadio vuoto mi pare un po’ estremo come punto di vista.

      Comunque, i quarti saranno dopo Pasqua e ci sarà tutto il tempo di valutare.

  3. Panem et circenses è l’unico modo per tenere a bada le masse. Sul panem abbiamo visto che nonostante sia assicurata l’attività dei supermercati, la gente si è affrettata a fare la scorta di pasta e di tonno, come se stesse per scoppiare una guerra (e ovviamente andando contro alla regola di non stare in troppi in uno stesso luogo, fosse anche il parcheggio di un supermercato ad aspettare di entrare). Sui circensi, limitando al massimo il rischio, sarebbe il caso di dare qualcosa in pasto all’homo divanicus, così che la frenetica attività del cambio di canale non atterri sempre e solo su notizie negative, ma possa di tanto in tanto alleviare il tedio di giornate passate in casa con moglie e figli (per chi non è costretto ad andare comunque a lavorare). Anche perchè con la comunicazione moderna ci si stufa abbastanza rapidamente delle notizie, anche delle più terribili, e si passa con una certa nonchalance dai morti per naufragio su una costa italiana ai drammi della tronista di turno o alle feroci liti del GF Vip. Quindi al di là degli interessi economici che muovono alcuni personaggi, l’idea di mantenere attivo un po’ di circo potrebbe non essere del tutto peregrina

  4. Si sta raschiando il fondo del barile. Va tutto fermato! In Spagna ancora festeggiano per le piazze a suon di Mojito, tra qualche settimana vivranno quello che stiamo vivendo noi in queste ore. Sono talmente presuntuosi da pensare che la situazione Italiana riguarda solo noi, un nostro problema.
    Partita senza tifosi e fuori dell’Italia? NON CADIAMO NEL RIDICOLO, CHE SI FERMI TUTTO.

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