Roma, servono Totti, Gervinho e la testa

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AS ROMA NEWS (GASPORT, L. GARLANDO) – La Cinque giornate che potrebbero completare il Risorgimento della Juve. Dalla ripresa del campionato alla sosta natalizia, i bianconeri affronteranno Livorno, Udinese, Bologna, Sassuolo e Atalanta. Nello stesso periodo la Roma incrocerà Fiorentina e Milan,una dopo l’altra, mentre il Napoli dovrà giocarsela con Lazio e con l’Inter dell’ex Mazzarri. La Juve, uscita al galoppo dal confronto diretto con il Napoli, vuole approfittare di questa spianata per tornare in testa e guardare dall’alto in basso la Roma che ospiterà allo Stadium il 6 gennaio. Cosa dovranno fare le avversarie per impedire sorpasso o allungo?

Recuperare Totti, sospira in coro la Capitale. In effetti, la rinuncia al capitano è coinciso con il crollo della produttività: da 2,75 a un gol a partita. Non manca solo un attaccante, manca soprattutto l’ingranaggio più importante del meccanismo, quello che fa giocare meglio tutti, quello che con movimenti e imbucate spalanca la porta. Per Totti serve pazienza.Gervinho, altro protagonista dello splendido inizio di stagione, è quasi pronto. Nell’attesa del totem Totti, chi gioca dovrà avere più cattiveria offensiva dell’ultimo Ljajic. In difesa va recuperata la concentrazione feroce delle prime giornate. Il sospetto che la coppia Benatia – Castan non abbia ricambi all’altezza è stata confermata da Burdisso. Ma due pareggi non hanno smentito le verità delle 10 vittorie: un gioco di qualità, che ha prodotto tanto anche col Sassuolo, e una squadra di personalità. Paradossalmente dover incrociare Fiorentina e Milan potrebbe essere un vantaggio, visto come si è esaltata la squadra contro Inter e Napoli. Mentre la Juve spenderà un patrimonio di energie fisiche e mentali nei due decisivi match di Champions, la Roma potrà lavorare a Trigoria. Vantaggio non da poco. La capolista ha tutto per presentarsi in testa il 6 gennaio, a patto di non avvelenarsi la testa col sospetto assurdo di complotti. Meglio per tutti che Garcia torni a parlare di chiese e villaggi piuttosto che di arbitri. (…)

 

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