AS ROMA NEWS – La Roma prova ad esercitare al meglio l’arte del tempismo per quanto riguarda la scelta del direttore sportivo, ruolo naturalmente chiave nell’impianto che Dan e Ryan Friedkin stanno mettendo su nel nuovo corso.
In questo senso, scrive oggi la Gazzetta dello Sport, al momento del «closing» la nuova proprietà aveva scelto di andare su profili italiani di alto livello, aspettando la fine del mercato perché potessero liberarsi, e i nomi in prima fila erano quelli di Paratici e Ausilio.
Adesso, col secondo confermato all’Inter e col primo dal futuro nebuloso per via delle tante sirene, c’è anche il peso di fare un mercato senza un d.s. investito di pieni poteri. Così torna a prendere quota la pista straniera, che vede sondato diversi profili. In vetrina, al momento, ci sono il tedesco Ralph Rangnick e lo spagnolo Victor Orta.
Con Rangnick come direttore sportivo (ma anche responsabile dell’area tecnica) si punterebbe decisamente sui giovani per un progetto a lungo respiro. Orta ha un profilo per certi versi simile. Di sicuro, in coppia con Bielsa, sta facendo un gran lavoro al Leeds.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Valorizza ma non compra giocatori affermati io non lo voglio
Purtroppo, sopratutto dopo gli ultimi anni della gestione pallotta, i giocatori affermati non vengono volentieri a ROMA, se lo fanno è per ottenere un ingaggio importante anche nel tempo considerato che sono anche a fine carriera. Quindi, PURTROPPO, meglio scegliere un DS che sappia individuare i talenti. La differenza con la precedente gestione la farà il progetto societario (con pallotta la scoperta di un talento serviva a fare cassa e basta).
Semmai Fienga dovesse prenderlo, di sicuro chiederà il tuo parere, prima
Tanto non vi sono soldi per comprare, mangia tranquillo.
Victor Orta? Mai e poi mai!!!!! Ancora non vi è bastata la bufala di Monchi??????
Se vere queste notizie mi viene subito da pensare (..sperando di sbagliarmi…) ad una strategia come dire alla Pallotta 2.0 …
Daje con gli SCIENZIATI !
Per completare l’opera l’ideale sarebbe in accoppiata ad un mister alla Bielsa, Zeman o Luis Enrique .
Ma perché la Roma non ha mai come obbiettivo quello di VINCERE ?
Mettici pure Carlos Bianchi…..
Fra i tecnici che hai citato hai dimenticato Carlos Bianchi!!!!!!
Rangnik sarebbe buono. Una bella scommessa che farei. Anche se Roma non è Lipsia.
Roma è la piazza ideale per rovinare i CV.
Hai presente quei curricula che dalla fine degli studi sono regolari, seguono una certa escalation professionale fatta di crescita coerente fino a un certo punto e poi improvvisamente un black out di due o tre anni (del tipo “partenza per il servizio militare”, “malatía”, “depressione”, “suocera in ospedale”, “crisi di coscienza e ricerca di sè stessi” e così via – queste le risposte più credibiki), in pratica una vera e propria soluzione di continuità, che poi successivamente riprende in modo lineare e credibile.
Ecco, questa è la Roma, pardon “Roma”.
Roma è la piazza ideale per rovinare i Cavalli Vapore… Con tutte quelle buche sulle strade oltretutto… 😉
Dopo i disastri di Pallotta (che sia chiaro non ha ingrandito il valore del club, ma solo artificiosamente -con le plusvalenze- gonfiato quel valore , facendolo da vero speculatore ) è l unica squadra quella di valorizzare…
In fondo lo fece anche Viola alla fine degli anni settanta.. compro giovani e fece crescere il vivaio, poi mise un paio di tasselli più o meno affermati e nacque la Roma anni ottanta, la più forte Roma della storia.
Rangnick mi sembra il profilo giusto per la Roma, comperare giocatori giovani a prezzi umani e portarli ad alti livelli. Il buttare tanti milioni in acquisti e stipendi in giocatori affermati ma di età avanzata non ha portato nessun frutto, vedi Pastore, kalinic, Ashley Cole, Maxime Gonalons ecc. ecc. Magari con Rangnick ci vorrà un paio di anni per arrivare a un certo livello, troppo tempo ? se avessimo iniziato 10 anni fa’ ora qualche trofeo lo potremmo aver vinto. FORZA ROMA.
Vedi Paolo V Per comprare giocatori giovani per valorizzarli ci andrebbe un allenatore che lo sappia fare e sappia insegnare calcio Non il.ns che è riuscito a mettere nel dimenticatoio Kluivert e Under per far giocare Peres Questo non è in grado di rilanciare la squadra Per questo anno rimarrà lui e quindi non facciamoci illusioni
Figurati se aspettano abituati a vincere sempre. Luis enrique , monchi …..
Ciò che serve è un’idea e perseguirla anche ad onta degli inevitabili ostacoli sul percorso. Vedere un team di professionisti che lavorano assieme per anni e che remano nella stessa direzione. Nessuna azienda funziona senza una filosofia di base.
Qui siamo passati dal progetto canterano a quello plusvalenzaro nel giro di un anno, un tourbillon di facce durate dall’oggi al domani.
Per capire che alla base c’era solo un tirare a campare in attesa di un progetto edilizio e un recupero crediti.
Sono disposto a tollerare anni senza vittorie: in fondo la vita di tanti tifosi romanisti è trascorsa così.
Ma non vorrei più vedere una società e una squadra in cui fatico ad identificarmi. In cui arrivano promesse in cerca di una vetrina e vecchi marpioni a svernare in una città dal fascino eterno.
Voglio vedere in campo una squadra che mi rende orgoglioso anche quando esce sconfitta.
Non credo sia chiedere troppo.
Concetto sacrosanto. Eviterei di commentare la campagna acquisti di quest anno prima di capire le intenzioni di questa Società. Pallotta è stato il presidente per le menti semplici tanto per usare un eufemismo…
Tra le piste estere Ragnick è l’unica che avrei percorso.
Perfetto non per ristrutturare ma per rivoluzionare una rosa e ripartire da basi solide.
Come non dare credito a un dirigente che ha scoperto giocatori come Manè, Firmino, Haaland, Werner, Konatè, Upamecano, Klostermann, Szloboszlai, Nabi Keita …..
Il discorso è che l’avresti dovuto chiamare un bel po’ prima.
Non so se questo qua viene ora con un mercato già imbastito, un ritiro iniziato, un’allenatore confermato ….
Siamo seri.
Ragnick al Milan avrebbe fatto un ripulisti.
Alla Roma non verrebbe certo a fare quello che mette la faccia su operazioni da lui non pianificate.
Anzi credo che se si insediasse oggi qualche operazione salterebbe subito, tipo quella di Milik.
Il nome di Ragnick è uscito solo perché il tedesco ha rilasciato ieri un’intervista parlando della serie A e rispondendo ad una domanda sulla Roma.
Non penso sia una possibilità che Fienga e Friedkin stanno contemplando.
Mi sorprende in tutta questa vicenda proprio il ruolo di Fienga.
Nella passata gestione bostoniana, non essendoci mai stato un DG con competenze sportive, ho sempre dato maggiori responsabilità ai DS piuttosto che alla proprietà.
Cosa poteva capirci Pallotta se un Monchi gli magnificava Olsen al posto di Alisson?
Allo stesso modo cosa volete che ne capisca Friedkin di calciomercato, di Dzeko o di Milik!
Ma Fienga che un po’ di esperienza l’ha fatta ed ha capito quanto difficile sia gestire un mercato, come può aver accettato serenamente di imbarcarsi in una missione così ardua senza averne le competenze? Anche se non avesse millantato competenze che non possiede, come ha potuto pensare di gestire il mercato più difficile di sempre in epoca Covid, con il sostegno di intermediari e di DeSanctis?
Fossi in lui non mi sarei mai preso una simile responsabilità!
Un’azzardo sulla pelle dell’AsRoma e di noi tifosi.
A meno che non vi sia già un DS che lavora nell’ombra come pensa Erik.
Ma chi? Petrachi?
Mi sembra inverosimile.
Baldini?
Dopo alcuni capitoli lunghi e noiosi ecco che arriva colei che ha il dono della sintesi.
Grande Moni.
😜🤣🇱🇧
@@@ Monica
Purtroppo è una possibilità ma sarebbe assurdo passare da una governance schizofrenica sull’asse Boston-Londra-Roma ad una Houston-Londra-Roma. E una volta instaurate certe collaborazioni poi non è facile separarsene (vedi Pallotta).
Spero vivamente di no!!!!!! 😱
@@@ Fede
Lo so, sono logorroico e non ho il dono della sintesi 😄
Peró la mia l’ho detta.
Nessun commento sul lavoro di Fienga & friends? E sull’ipotesi di Monica?
Sarebbe, secondo me, dal prossimo mercato. Una specie di Sabatini, ma con un team ignorante dietro: possibilità di prendere sòle, bassissima
Mah non ho bisogno del “signore degli anelli” per esprimere il mio punto di vista verdemite🇱🇧. Cmq se vuoi puoi leggere le 4 righe sotto. Ah hai scordato noioso.
Guarda verdemite🇱🇧 che monika ha fatto solo una battuta.
Una facezia, uno scherzo, roba da ridere. Chiaro ora?
E se vuoi il mio commento leggi sotto.
Non tutti hanno bisogno di scrivere una ora (peraltro noiosissima) per esprimere mezza idea bucata.
Peraltro quella di oggi, perché domani chissà…
“Cosa poteva capirci Pallotta se un Monchi gli magnificava Olsen al posto di Alisson?
Allo stesso modo cosa volete che ne capisca Friedkin di calciomercato, di Dzeko o di Milik!
Ma Fienga che un po’ di esperienza l’ha fatta ed ha capito quanto difficile sia gestire un mercato, come può aver accettato serenamente di imbarcarsi in una missione così ardua senza averne le competenze?”.
Personalmente, plaudo.
Oltretutto hai spiegato perfettamente perché sono agghiaggiado dall’idea che Friedkin possa fidarsi di Fienga per il calciomercato della ASR (così come Pallotta si fidò ciecamente di Monki: però lì avevo l’attenuante che il disastro era di là da venire).
Colpa mia Emilio Fede.
Per un’istante ho pensato di poter intrattenere con te una discussione civile quando invece la tua esatta dimensione di utente non va oltre qualche risposta sgradevole e offensiva, uno spolliciamento compulsivo e la monoidea “Ballotta go home”.
Sarà anche una monoidea, ma è la più bella che c’è…
😄😄😄
Vegemite non prendertela Da hater come Fede non te poi aspettà de meno
Ballotta go home per lui è il massimo della Goduria Vedrai che trà un pò comincerà anche con Friedklin
Lui e Blouson stanno solo aspettando il momento giusto…
Pallotta ha tenuto in piedi una rosa con ingaggi fuori budget, con Friedkin credo che sarà un progetto più a lungo termine. Ergo nei prossimi anni smaltire gli stipendi che ingolfano il bilancio, per poi poter iniziare ad investire seriamente. Rangnick sarebbe un profilo interessante da questo punto di vista.
….quello che fa l’Atalanta da anni non serve andare all’estero. Se è bravo ben venga, servono giovani si ma di talento e con la voglia di vincere.
Meglio il Tedesco,ma la pazienza qui è finita da un pezzo! Da quello che si legge,Rangnick al Milan aveva chiesto un budget esagerato,soldi che qui non abbiamo!La sua idea per il Milan,sempre a ciò che si legge,era ,in caso,di allenare per un anno e poi affidare la panchina a Gasperini o De Zerbi!Per rifondare c’è bisogno di soldi da investire sui cartellini più che sugli ingaggi,per creare una rosa futuribile e sostenibile,ma,se non si possono mettere soldi nel mercato,2 sono le strade o fai un accordo con l’Uefa e investi sui giovani per poi rientrare con un trading selvaggio alla Pallotta e allora non costruisci,compri e rivendi un giovane per plusvalenze da Atalanta dopo non averci costruito nulla,o,se l’anno prossimo si valorizzano e arrivano grandi offerte per gli unici che hanno valore,li vendi e rifondi.Rangnick non viene altrimenti con Pedro,Smalling,Mhkitarian,Dzeko
Monica la strada da perseguire per me è solo una, da quando Pallotta lo scorso autunno ha messo in vendita la Roma.
Rientrare gradualmente del passivo mediante un settlement agreement.
Salvare cioè capra e cavoli.
Lo si poteva fare in maniera un po’ più drastica con Ragnick o in maniera un po’ più soft con altri DS.
La strada scelta da Fienga la conosce solo lui.
Ridurre i costi e ringiovanire prendendo Pedro?
Ridurre i costi dando 5 ml a Milik?
Puntare sui giovani vendendo Riccardi ed Under?
Ci siamo accorti che l’Atalanta è almeno un paio d’anni che è uscita da quella logica, passando ad un livello successivo?
Non ci sono praticamente più giocatori del vivaio nella squadra bergamasca. È diventata una multinazionale, e il suo fatturato non è lontanissimo da quello della Roma.
Certamente vende ancora quando fiuta l’affare, come è giusto e logico che sia.
Ma ormai non vive più solo di quello.
l’Atalanta è cresciuta paurosamente negli ultimi quattro anni. Dovremmo smettere di guardarla dall’alto verso il basso.
UB40 per plusvalenze da Atalanta,ma potevo prendere ad esempio un’altra squadra di medio livello(l’Atalanta adesso grazie ai piazzamenti ha raggiunto un fatturato record per lei,ma quanto durerà?E’ un ciclo)per dire che compri a 15 e rivendi a 30-35 dopo 1-2 anni.Diverso è prendere un giovane da inserire in una squadra,una volta esploso,tenerlo e,in caso,a 27 anni rivenderlo come top player a 150 mln ,magari sostituendolo con uno già pronto che ti sei coltivato e rinnovare l’organico.Per far questo serve innescare un meccanismo virtuoso,ma,per farlo,bisogna partire con la costruzione di una base completa di squadra futuribile e con ingaggi sostenibili per cui servono soldi!
Caro UB 40 se il nostro punto di riferimento o modello da perseguire deve essere l’ Atalanta direi che non ci siamo proprio . L’As Roma non ha un respiro provinciale ma internazionale . Non si può pensare che qui si possa ripercorrere un itinerario alla Percassi. È il brand che te lo impone .Una Società passata di mano per 600 milioni di euro e acquisita da un investitore solidissimo non se lo può e non se lo deve permettere. Giusto nei primi tempi seguire il basso profilo ma in corrispondenza della messa a regime dell’impianto di Tor di Valle dovranno arrivare per forza i fuoriclasse. Con quelli si vince. Il resto sono solo chiacchiere da Bar dello Sport .Con James Pallotta li abbiamo visti anche senza stadio di proprietà . Mi attendo quantomeno lo stesso dal Gruppo Friedkin…
L’Atalanta fa quello che faceva anni fa Sabatini alla Roma, ma lo fa con una capacità maggiore di costruire squadre complete in ogni reparto (il punto debole del fumante).
Vegemite,un conto è finanziare un mercato di rafforzamento con le cessioni in una società sana,un altro è,sempre attraverso il mercato,ripianare perdite e rientrare del debito,infatti non ci sono riusciti e,sinceramente,non so che idea abbia Friedkin che,non ha agito a debito come Pallotta,ma ha ereditato una situazione economica complicata
Ah, sì certo caro Chief, speriamo tutti ardentemente che Friedkin segua le orme del Grande Skipper, ci mancherebbe. D’altronde, basterebbe poco per completare il suo splendido lavoro, occorre solo portare i libri in Tribunale.
Vabbè, d’altronde lei ci prende amabilmente tutti per il cubo. Penso alle enormi risate che si fa alle nostre spalle, non può che essere così.
L’Atalanta è arrivata a due minuti dalle semifinali di Champions, ci starà l’anno prossimo e noi no. E’arrivata a un passo dal nostro fatturato, ma a differenza del buffo personaggio che ci ha appena salutato, non produce montagne di debito, ma utili!
Se oggi mettessero in vendita l’Atalanta costerebbe più della Roma, se toglie di mezzo quella ridicola boutade dei 600 mln.
Chief, mi sente? Ascolti la Roma del pagliaccio di Boston ha 300 mln di debiti e 170 mln di passivo, capito?
Ed è costata 30 mln in più della Fiorentina. Capito?
Il ranking UEFA della Roma lasciata dal Grande Skipper è peggiore di quello della Roma di Rosella Sensi. Capito? Abbiamo vinto un bonsai. Capito?
Accidenti, un altro po’ e perdevo la calma…
Vero quello che scrivi Monica, ma ad un certo punto l’Atalanta dovrà decidere cosa vuol diventare.
Finché il loro monte stipendi è di 34 ml (il nostro supera i 130) possono anche essere virtuosi e non fare debito.
Se vorranno essere stabilmente tra le prime squadre della serie A e trattenere i migliori aumenteranno anche per loro le spese e allora ….
Vegemite, se dai un occhio alle cifre dei bilanci dell’Atalanta, ti accorgerai che i loro costi negli ultimi anni sono già lievitati di molto. La differenza sta nel farlo dopo aver incrementato la voce ricavi.
Sta sicuro che loro non faranno il passo più lungo della gamba. In modo da assorbire anche una o due annate negative che in un’azienda particolare come quella calcistica ci possono scappare sempre.
Noi abbiamo vissuto anni sul filo del rasoio, coprendo le perdite coi debiti, e non appena hai sbagliato di brutto sei andato a finire per stracci.
Nel primo caso hai una filosofia aziendale sana, nel secondo ti affidi ai dadi. Semplice e banale.
Io avrei anche aspettato un progetto serio a lungo termine, ma l’avrebbe fatto la maggioranza della tifoseria?
Credo che alla fine a Roma la gran parte dei tifosi voleva i campioni e gli stessi Totti e DeRossi pretendevano una rosa competitiva per restare.
Il vivere al di sopra delle nostre possibilità è stato quasi un’obbligo per la società. Il modello Atalanta non credo sia esportabile nelle grandi piazze.
Certo Vegemite,l’Atalanta ha lavorato bene ed ha approfittato delle defaillances di Roma e Milan e dell’errore di De Laurentiis di non aver rinnovato la rosa finito il ciclo Sarri,ma,credo, sia un ciclo. Rimarrà costantemente tra le prime del campionato? Non credo,per come funziona oggi il calcio,l’Atalanta non si stabilirà ai vertici del calcio Italiano e non entrerà costantemente tra le prime 8-16 d’Europa, non ne ha la dimensione, è una provinciale con un limitato bacino d’utenza. Per la Roma è diverso,la Roma avrebbe tutte le potenzialità per essere tra le prime e competere per vincere uno scudetto,non dico tutti gli anni,ma,a campionato regolare,ogni 5-6 anni Ma,comunque,competere. Ha un nome che è un marchio importante,un bacino d’utenza importante e con tutte le potenzialità per essere ampliato,come? Cominciando a vincere e a competere in Europa! Solo così aumentano i ricavi.
Non pensavo che alla Roma servisse un DS così in fretta ma visto quello che si legge è quasi un emergenza. Se questa è la dirigenza non mi meraviglio che negli ultimi anni abbiamo fallito tutti gli obiettivi!
Leggo i commenti e me viene in mente er personaggio de “Memento”…se sò scordati che c’avemo avuto Monchi che c’ha sderenato er mazzo, non contenti sbavano appreso ar Monchi crucco, senza na cippa de trofeo vinto in carriera, a differenza dell’originale.Questo cerca,scova e alleva giovani calciatori da svezzà pe poi rivendeli ai Top Club europei. Ma lo fa dove? A Lipsia, ma mica ner team principale della città, no, lo fa in una squadra tipo er Cisco Roma. C’avemo già provato, qui verrebbe fòri n’disastro. Qui ce vole gente coi mammalucchi che compra giocatori fatti, pronti a gareggià pe lo scudo, no pe partecipà come comprimari in attesa che sbocci er campioncino pe poi rivende ar Man City. A regà, hanno cambiato l’etichetta a la boccia, ma er vinaccio è sempre lo stesso. Brigata PlusValencia Fc Olè! (me viè da piagne)
Anche Marquinhos, Alisson, Zaniolo quando sono stati acquistati erano dei giovani non affermati, dal costo di cartellino e ingaggio basso, ma si sono dimostrati fin da subito pronti per giocare ad alti livelli. Però se ogni 12 giocatori che compri ne azzecchi solo 2 non riesci mai a costruire una squadra che funziona ma acquisti solo qualche isolato talento che da solo non ti può far vincere nulla. Oggi nella Roma non c’è neanche chi è in grado di acquistare qualche isolato talento figuriamoci costruire una squadra. Management ridicolo e perdente come chi l’ha scelto (Pallotta)! L’epurazione deve prima di tutto partire dal management e poi dai calciatori perché il management sceglie i calciatori e non il contrario.
Serve chi trasformi il piano finanziario in un piano sportivo, chi decida la comunicazione,chi scelga i giocatori,chi li gestisca,chi dia un’identità al club e introduca un metodo di lavoro,chiunque arriva deve capire dove è arrivato e come si deve comportare(non come ora)Sì,decisamente,tutto l’organigramma societario,ricordando che sarà anche un’azienda,ma si deve fare calcio!Amministrare un’azienda di telecomunicazioni,di automobili o un club di calcio non è la stessa cosa!Basta incompetenti e improvvisati prestati al calcio o novelli inesperti che fanno scuola guida con la Roma!
Vero, però io non la vedo così nera, hai Zaniolo fortissimo, ma hai Ibanez Villar e Carles Perez che promettono molto bene, così come Diawara, mia personale opinione.
Se a questi ci aggiungi Mhkytarian Pedro Veretout e magari Smalling, hai già una base solida su cui poter costruire qualcosa di serio.
Monika ti manca un pezzo, servono 200 milioni all anno di investimenti per almeno 3 anni per arrivare a fare il ciclo vincente, oggi l asticella si è alzata. Il percorso è quello del Liverpool ( magnifico esempio di gestione manageriale). L Inter ( suning) sta lavorando benissimo, il Milan è ancora indietro ma sul traino dell Inter avrà grandi benefici ( Stadio) e tornerà in auge , ha il palmares tra i migliori orsi al mondo , non avrà difficoltà ha trovare un importante compratore.
Entrambi DS di livello.
Io non avrei preferenze, spero solo che la strada da seguire sia questa e non dovremo più sentir parlare di figure ombra.
Daje Dan ridacci la Nostra AsRoma.
Rangnick sarebbe qualcosa di diverso, a me ispira rispetto a tutti i nomi usciti fin’ora di paratici (buono solo con una proprieta mulyimiliardaria) ausilio, planes.
Purtroppo le ultime notizie, di kolarov, milik, dzeko, hanno spento l’entusiasmo.
I media hanno fatto il loro lavoro
Credo che si rischi l’errore fatto con monchi. Credo purtroppo ci voglia un ds italiano avvezzo ai trucchi trucchetti del nostro calciomercato
Non so se uno di questi due sia il profilo adeguato per la Roma ma la politica dello scouting e’ quello che si sarebbe dovuto fare da tempo alla Roma.Siamo diventati un cimitero degli elefanti dove arrivano giocatori a fine carriera.Ai giovani non va dato il tempo di crescere in pace perche’ la gente e’ stufa di non vedere la Roma vincere da decenni e questo rende il clima teso. Quindi l’unica cosa da fare per ora e’ creare un instant-team come Conte all’Inter misto tra giovani bravi e gente di esperienza in condizioni fisiche buone e vincere subito.Poi si darebbe il tempo di crescere ai giovani ma in un ambiente carico e vincente.
La medicina e’ solo questa caro Friedkin…….crea subito una Roma vincente e poi cresci giovani promesse!
Ciao Claudio, purtroppo la medicina che indichi non esiste, o meglio non esiste per i comuni mortali come noi della Roma. Quello che devono fare ora è costruire un futuro, il presente ce lo siamo giocato con Pallotta, e se vai a vedere non cambia con i risultati sportivi che abbiamo ottenuto con la ex presidenza. Forse non vinceremo nulla nei prossimi anni, speriamo fortemente il contrario, ma bisogna riuscire a mettere le basi per poterlo fare magari più avanti. Io quellonche mi aspetto da un imprenditore serio è proprio il contrario di rimettere i soldi a uffa, ma sanare la situazione attuale, DISASTROSA, e cominciare ad investire nella società, organigramma, e in calciatori che non siano vecchi o rotti.
Strategia giusta SE i giocatori che diventeranno forti o fortissimi verranno quasi tutti trattenuti, o perlomeno venduti dopo aver completato un ciclo, speriamo vincente.
certo un giornalaio che mi parla di d.s. di alto profilo Italiano e poi mi nomina ausilio gia’ si capisce che sta scrivendo una marea di ca@@ate. Forza Roma
Al momento mi sembrano solo delle grandi chiacchiere finora ci hanno affibbiato una 50 di Ds, ma Friedkin non ha mai parlato né lui, né il figlio, quindi delle intenzioni che avranno nessuno sa niente.
L’unica cosa sicura e certa e che hanno affidato quasi tutto in mano a Fienga, il resto è cortina d’Ampezzo
Serve una persona seria che abbia doti morali, empatia e competenze Sufficienti per dare un’impronta chiara sui profili di giocatori da comprare….ma soprattuto che ci metta il cuore!!! Non serve gente che ci viene a spiegare come si fa il Ds…
Basta dare spazio a questi fenomeni e santoni plurisponsorizzati….
Ovvio che la figura del d.s. o per meglio dire del d.g. sia centrale nel prossimo organigramma societario con la relativa idea di calcio da portare avanti . Credo che almeno inizialmente ci si orienterà verso un soggetto abile nel ringiovanimento e nella ricostruzione dell’organico . Semmai si dovrà fare i conti con un ambiente come quello giallorosso già paranoico di suo e a secco di vittorie da troppo tempo . Voglio ricordare in questa sede a coloro cui fa difetto la memoria che James Pallotta fu costretto a mutare bruscamente filosofia dopo un paio di anonimi settimi posti puntando su calciatori di livello e pronti all’uso per lottare per il titolo e più in generale molto competitivi .Di lì il conseguente e inevitabile aumento dei costi di gestione .La pazienza è una virtù poco frequentata in questa Città e ciò va tenuto a mente . Gruppo Friedkin compreso….
Vorrei ricordare che un conto sono i giovani come Pjanic,Lamela,Marquinhos,Salah,Strootman (questi ultimi,però,sono arrivati dopo),un altro sono i Tachtsidis a 2mln,i Bradley ed i Piris,più qualche errore che quando compri 12 giocatori per forza capita.Se avessero costruito una squadra giovane con giocatori di valore ma inesperti,credo che la gente avrebbe avuto la pazienza di aspettare la maturazione della squadra accettando qualche passo falso,ma una squadra di giovani di valore non è mai stata costruita,presi 3-4 giovani,invece di prenderne altri 10(e ancora non sarebbero bastati),una volta scaduti i contratti dei vari Perrotta e altri reduci della precedente gestione,hanno preso pippe a basso costo e ragazzini per la primavera sperando potessero esplodere,invece sono tutti spariti perchè non c’erano soldi e si cercavano investitori! Baldini il primo anno disse che volevano ricostruire una squadra da 0 con i migliori under 21,una volta costruita,poi,magari ,nel momento in cui sarebbe servito un solo innesto,avrebbero potuto comprare un campione già pronto! Ma una intera rosa (23-25 giocatori con i portieri,parole sempre di Baldini)anche se giovane,costa e non costa 50 mln!I migliori under 21 all’epoca erano Hazard,Strootman,Thiago Alcantara,Koke(esploso un paio d’anni dopo),Pjanic,e tanti altri che qui non si sono mai visti e quando uno è arrivato è stato venduto per prenderne un altro,gli over 30 sono state toppe a parametro 0 per coprire ruoli scoperti
Cara Monica è presumibile che la nuova proprietà cerchi di ripercorrere le orme di quella precedente tentando almeno agli inizi la strada di una progettualità nuova e più giovane . Una strada che James Pallotta e soci però dovettero abbandonare bruscamente all’indomani di quel tristissimo 26 maggio . Arrivarono quindi i Maicon i De Sanctis i Benatia e i Gervinho che con loro esperienza e qualità alzarono l’asticella della competitività con tante partite vinte e qualificazioni Champions assicurate. Da lì parti un ciclo sportivo virtuoso e ambizioso ma anche purtroppo costoso . L’ essere competitivi ad altissimi livelli ha un costo finanziario enorme . Tentare altre vie per riuscirvi è possibile ma non certo auspicabile…
Cara Monika, non posso che confermare le perle di saggezza del nostro Chief…”Da lì parti un ciclo sportivo virtuoso e ambizioso”…che in pochissimo tempo ha consentito al Liverpool di vincere Champions League e Premier che mancava da trent’anni.
Non serve il fenomeno , gli raccontassero di Monchi qui alla Roma, quello che ha vinto con il Siviglia con Suso. Bisogna prima che la società abbia il proprio progetto, solido e duraturo che non cambi ai primi ostacoli, un identità forte che coinvolga chiunque arrivi a Trigoria. Siamo stanchi delle false promesse, vogliamo sempre la verità, qualsiasi sia il ds deve mettere da parte il proprio ego e lavorare per portare dei risultati importanti, tenendo a mente che siamo la capitale d’Italia, una città dal fascino e storia gloriosi.
Una società seria prenderebbe i giocatori dal Lipsia non il DS ahaha…Timo Werner faceva schifo?…ah ma tocca prima levare tutti quei giocatori, il mercato è finito Fienga ce vai tu o ce vado io? SVEGLIAAAA
Magari venisse…un po di ordine teutonico servirebbe a Trigoria
Comunque io lo vedrei di più in una squadra satellite (tipo la Salernitana per i caciottari), libero di prendere giovani e fare esperimenti senza altre ambizioni che rimanere a metà classifica…poi, quelli boni li prendi in prima squadra, gli altri li vendi
Tra qualche anno Pallotta, sarà ricordato solo per essere stato il peggior presidente della Roma,ma a lui cinico per mestiere,gliene po’ frega de meno.
Io voglio il fumante !!!!!
prima o poi uno arrivera’.
per nostra fortuna decidera’ Friedkin e non questi giornalisti da sratazzo.
per il momento si prosegue con i tagliatori di teste.
FORZA ROMA.
Qualche considerazione scontata.
Un DS capace è in grado sia di individuare giovani talenti che andare a prendere giocatori validi già affermati.
È ovviamente una questione di capacità professionali, conoscenze, contatti e relazioni, ma se un DS anche ben inserito nella rete del mercato non ha una società dietro che sia disposta ad investire per il potenziamento della squadra, anche il miglior professionista può poco.
Petrachi ha spesso sottolineato questa cosa, credo che in alcuni casi sia arrivato all’esasperazione.
Poi ci sono quelli che amano le scommesse poco prudenti, quelli con i pallini e le fissazioni, quelli che si innamorano di alcune caratteristiche di un giocatore e non considerano abbastanza altre, o quelli che vanno quasi solo su quelli che conoscono per esperienze passate, o specializzati quasi solo nello scouting…
Monchi diceva che non conta cosa vendi, ma cosa compri… lo possino…
solo in pochi casi ha comprato bene, per il resto ha gettato il denaro della società letteralmente nel cesso, contribuendo non poco al tracollo degli ultimi anni.
Personalmente se la Roma vuole migliorare sul serio non può affidarsi solo allo scouting sui giovani, serve anche questo, ma non si cresce solo così, anche perché temo che sarebbe indice della continuazione della strategia delle plusvalenze selvagge; non vorrei di nuovo assistere per anni alla dipartita precoce di tutti i migliori appena dimostrato il loro valore in prima squadra.
In fin dei conti a certi livelli di esperienza e capacità per me un DS vale l’altro, quel che conta è la strategia societaria.
Quel che mi auguro è che sia impostata una crescita graduale, migliorando la rosa di qualche elemento ogni anno, magari senza fretta e senza svenarsi subito per mosse eclatanti, ma che almeno non si vivacchi per chissà quanto senza ambizione con la scusa che prima viene lo stadio.
Finché non vedremo le prime mosse importanti di Friedkin non sarò del tutto sicuro che il peggio sia finalmente alle spalle.
Il suo biglietto da visita ha 62 anni e non ha vinto mai niente
Fra tutti i ds che ho sentito tra i vari paratici giuntoli ausilio assieme a quello del Barcellona e Orta, Rangnick è decisamente il migliore ha uno stile alla sabatini e un’idea di chi andare a prendere diretto.
Aggiorna er calendario: Pallotta non c’è più. Ma è inutile, quanto ve piace riempirvi la bocca di Pallotta…
Volendo semplificare il massimo, dall’esempio dell’Atalanta si traggono i seguenti princìpi perfino scontati:
1) Serve un allenatore di polso, con idee chiare e che abbia il tempo di lavorare
2) Serve qualcuno che adocchi buoni prospetti da valorizzare, funzionali al gioco della squadra
3) Serve una preparazione atletica che faccia reggere lo sforzo per l’intera stagione.
4) Serve un contesto sufficientemente sereno.
Al netto dei sospetti e delle insinuazioni riguardanti il punto 3), tutto appare fin troppo semplice. Se si guarda giocare la Dea, tutti corrono come dannati e lavorano per la squadra. Non ci sono primedonne. L’allenatore, pur antipatico com’è, si fa rispettare e infatti lo rispettano tutti.
Poi si potrà dubitare che il modello sia esportabile fuor della Bergamasca, e qui mi fermo.
Quando un allenatore non blasonato ha a che fare con giocatori giovani o sconosciuti, indipendentemente dalle loro potenzialità intrinseche, si trova nelle condizioni ideali per imporre le sue idee e lavorare come dice lui.
Con giocatori già affermati è molto più difficile, se non sei uno di grido (e certe volte neanche allora), non ti rispettano e non sono neanche più tanto disposti al sacrificio e all’impegno, e men che meno ad imparare cose nuove, a meno che non si tratti di professionisti esemplari o che la Società sia in grado di imporsi e di farsi sentire in modo molto deciso.
Ma in ogni caso, ormai di giocatori affermati e di personalità non ne avremo più neanche tanti, a parte qualche peso morto…
Caro Hic, il modello della Bergamasca è semplicemente il modello di tutte quelle società sparse in giro per L’Europa che crescono e prosperano senza avere la potenza di fuoco degli emiri o delle multinazionali.
Dobbiamo smettere di pensarlo come modello unico e non esportabile. E’ semplicemente un modello di serietà e lungimiranza, tecnica e finanziaria.
Alla fine ne vien fuori una squadra in cui il totale è maggiore della somma delle singole parti. Riguardo “il punto 3”, se sospettiamo qualcosa di poco pulito nei loro confronti. dovremmo farlo nei confronti del 90% delle squadre europee.
Vogliamo cominciare a pensare che siamo noi che lavoriamo poco e male, e non gli altri che barano? Già non va bene che abbiamo iniziato la stagione più tardi di altri, pur essendo stati buttati ignominiosamente fuori agli ottavi di EL. Perché non cominciamo seriamente a guardarci allo specchio?
Caro UBvik,
a scanso di equivoci, nel commento precedente mi son fermato sul più bello semplicemente perché non saprei dare una risposta alla domanda se il modello Atalanta potrebbe funzionare qui a Roma.
Alla domanda se vorrei che Danny lo adottasse, invece risponderei: certo che sì. Tanto, una squadra di top players non possiamo permettercela, e come ho scritto altrove preferisco un giovane prospetto a un campione in declino. Sono, ovviamente ben consapevole della contraddizione stridente fra una programmazione di crescita potenzialmente non rapida e l’esigenza urgente di risultati: quelli che forse il Pedro di turno può più facilmente far raggiungere (sto parlando di un piazzamento, certo non di uno scudetto…), piuttosto che il Perez che va aspettato con pazienza.
Mi piacerebbe che Danny si convinca che la tifoseria si conquista ed accresce non con l’acquisto del nome di grido (…quantomeno, non solo e non tanto), ma con la serietà di una programmazione ambiziosa e che mostra una crescita progressiva, che culmina col successo.
Questo per dire che per me, più che parlare di transizione, si parli di progettazione (e di realizzazione del progetto). Mi va bene sostenere una Roma vincente, ma anche – si passi il gioco di parole – una Roma convincente.
Certo, se l’Atalanta va imitata, però la si imiti per bene, con le persone giuste e con il doveroso impegno, fino in fondo e senza rimettere in discussione tutto al primo intoppo.
Roma non fu fatta in un giorno… Beh, facciamolo valere anche per la Roma 🙂.
Bla bla bla…..mi aspettavo un profilo societario diverso…un ds forte e strategie chiare!!! Pensavo che appena ratificato il passaggio ci fossero annunci del genere…Buh vediamo che succede…ancora Fredkin non è arrivato a Roma.
“O Roma, o Morte” (Giuseppe Garibaldi)
“O Roma, o Orte” (Ennio Flaiano)
“O Roma, O Orta” (Hic Sunt Leones) 😉
Si continua a leggere di tutto ma senza aver mai sentito proferire parola da chi e’ il proprietario dell’A.S. Roma.
Per carita’ tante buone idee tanti buoni propositi, alcuni veramente interessanti, in realta’ io ho capito che la nuova proprieta’ al momento deve solo tagliare tagliare tagliare, penso pero’ che alcune idee di alcuni che hanno esposto verra’ messa in pratica, oltre a questo pero’ servira’ merito e serieta’ oltre alle competenze.
Solo dopo l’insediamento dell’organico societario capiremo chi e’ in realta’ Friedkin a questo pero’ deve eseere dato un tempo di 2-3 anni per gettare le fondamenta delle sorti della Roma.
P.S. questo e’ il tempo che avevo dato anche a Pallotta e che ha sprecato male.
mi auguro che cio’ non si ripeta.
se poi volete tutto e subito ci sono i fotografi 5 scatti 30 euro e vi passa.
SEMPRE E SOLO FORZA ROMA
chi non conosce la storia non ha futuro
Rangnick a Lipsia ha costruito una squadra clamorosa da zero, e soprattutto senza essere un pagliaccio egocentrico come l’innominabile piaga spagnola. Ben venga
Poveri noi.
Chiedere a Friedkin di riportarci subito al vertice già dal primo anno sarebbe folle, ci sarà da aspettare un po’ per rientrare nel giro grosso, e a quanto pare molti sono di questo stesso avviso.
Di scalmanati che pretendono tutto e subito ne ho sentiti davvero pochi.
L’ambiente a quanto si vede freme in attesa di novità vere, ma per il resto mi pare che la ragionevolezza regni sovrana, a parte, ripeto, rare eccezioni.
Neanche i tagli e le cessioni in vista del risanamento societario sono in discussione.
Quel che io vorró vedere DA SUBITO, già dai prossimi giorni, senza alcuna deroga, è l’inizio di una programmazione seria e graduale, senza pretendere operazioni di lusso a breve, oculata dunque, ma indirizzata alla crescita sportiva, un lavoro che abbia subito come scopo mettere gli aspetti tecnici alla stessa altezza di quelli di business.
Che si renda evidente che si è compreso che se si vuole il business, bisogna investire per costruire la squadra, l’uno non esiste senza l’altro.
Che si faccia di tutto per lavorare da subito nel miglior modo possibile a livello societario, definendo chiaramente compiti, prerogative gestionali e limiti per tutti, evitando gli errori del passato.
Che la comunicazione sia chiara e, per quanto possibile, trasparente e onesta, priva di finto romanismo d’accatto, così come di tutta quella fuffa tediosa e irritante che abbiamo subito fin troppo.
Io non mi metterò mai a strillare “A’ Friedkin, caccia li sordi!!!” piuttosto nel mio piccolo, anche se non mi sente, non smetterò mai di chiedergli di fare sul serio, voglio solo concretezza, non chiacchiere, FATTI; sono sicuro che la maggior parte dei tifosi come me saprà capire un lavoro serio e ben fatto, saprà apprezzare, supportare e aspettare.
Ma perché chiedere la conferma di EDIN e kolarov è chiedere troppo???? Ma non farmi RIDERE.
Quando devi cominciare a ricostruire un gruppo, risanare un bilancio societario e investire oculatamente, credi valga la pena puntare su giocatori a fine carriera e con ingaggi pesanti?
Io non lo farei, per quanto validi e importanti siano certi giocatori.
Chi deve prendere decisioni del genere è tenuto a fare certe considerazioni a mente fredda, sapendo che la decisione può anche non piacergli e che può sbagliare, ma deve attenersi spietatamente alla prudenza e al raziocinio, a differenza del tifoso, che è autorizzato a pensare soprattutto con il cuore e a non condividere ciò che non gli piace.
Non so se sia stato Friedkin o Fienga a proporre queste dismissioni, ma chiunque sia stato, io non mi sento di condannarlo.