Roma, come fosse una di Champions

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AS ROMA NEWS – Mezzo secolo nel Vecchio Continente. La ricorrenza c’è e, anche se non è in programma alcuna celebrazione, si sposa bene con l’ambizione della nuova Roma. Che stasera, ospitando il Basaksehir di Istanbul all’Olimpico, festeggia i suoi 50 anni nelle competizioni Uefa. L’avventura partì da Belfast il 17 settembre del 1969, con il mago Herrera in panchina, contro l’Ards in Coppa delle Coppe. I giallorossi, costretti a riconquistare la Champions puntando in campionato almeno al quarto posto, ricominciano per ora dalla fase a gironi dell’Europa League: l’obiettivo di Pallotta e dello stesso Fonseca è di essere protagonisti nel torneo, cercando di andare oltre gli ottavi di finale, traguardo massimo finora raggiunto (due volte) da quando non c’è più la Coppa Uefa.

MISSIONE POSSIBILE La Roma, intanto, è già nella storia perché per la prima volta inizia la sua stagione giocando quattro partite ufficiali di fila all’Olimpico. Domenica scorsa il primo successo del nuovo corso, con il portoghese in panchina. Il bis, però, è nel mirino. Il Basaksehir, anche se l’anno scorso è arrivato secondo dietro al Galatasaray, attualmente è solo al quattordicesimo posto nella Süper Lig turca, con 4 punti in 4 partite, avendo iniziato il campionato con 2 sconfitte consecutive da sommare ai 2 ko nel terzo turno preliminare di Champions contro l’Olympiacos.

Fonseca, insomma, ha la chance per partire bene nel gruppo J, in cui la sua squadra è testa di serie e anche le altre due rivali, il Borussia Monchengladbach e il Wolfsberg, sono abbastanza comode. Tra l’altro il suo collega Buruk, con la rosa composta soprattutto di trentenni, deve rinunciare a qualcuno dei più esperti: Skrtel, Inler e Robinho. I giallorossi, alla quinta partecipazione in Europa League e in serie positiva da 11 partite nella fase a gironi, devono approfittare della situazione favorevole. Senza snobbare, comunque, l’appuntamento, privilegiando il campionato.

ROTAZIONE MIRATA Il Basaksehir scopre il nostro calcio: mai affrontata una squadra italiana nelle coppe continentali. Fonseca, invece, vuole farsi conoscere meglio dal suo gruppo. Sicuramente già conquistato dal nuovo stile di gioco. Così, ribadendo quanto detto alla vigilia della sfida contro il Sassuolo, evita di dare indicazioni sulla formazione di partenza da schierare contro il Basaksehir. Ammette, però, di voler passare attraverso il turnover per far riposare alcuni giocatori che nell’ultimo periodo hanno avuto più spazio sia qui che con le rispettive nazionali. Di sicuro vedremo titolari Spinazzola, Diawara e Zaniolo, ai quali si può aggiungere la tentazione Pastore.

Così turno di riposo a Pellegrini e Mkhitaryan che sono scesi in campo, oltre che domenica scorsa, nelle due gare dell’Italia e dell’Armenia nelle qualificazioni europee. Sono titolari, ma l’allenatore ne ha bisogno per la trasferta di domenica a Bologna. La sorpresa potrebbe essere il ruolo affidato a Spinazzola che è stato provato alto a sinistra, con la conferma quindi di Florenzi da terzino destro. Diawara, invece, studia da regista. Da scegliere il partner: Cristante è il punto fermo del portoghese. Lo diventerà presto, in tandem con l’azzurro, anche Veretout che, rientrato quattro giorni fa a quasi quattro mesi dall’ultima partita giocata con la maglia della Fiorentina, può essere risparmiato per la gara di campionato a Dall’Ara.

ROMBO INEDITO Se davvero Spinazzola sale in avanti, Fonseca ridisegna l’attacco. Zaniolo è il principale candidato a fare il trequartista, l’alternativa resta Pastore che, se gioca, spinge il compagno a destra. Sono minimo tre i cambi scontati. In più dietro Jesus è pronto a entrare, accanto a Fazio, al posto di Mancini: la difesa rimane sempre sotto esame, sia nei singoli sia come reparto. Nuova partita, dunque, ed ennesima verifica.

(Il Messaggero, U. Trani)

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2 Commenti

  1. Il titolo è ottimo (secondo me) o perlomeno interpreta bene i miei sentimenti: sento questa EL come se fosse la Champions. Forse il sogno di poterla vincere, chissà…

    Siamo una squadra esperta e questo ci dovrebbe aiutare (ved l’Atalanta ieri…). Quindi forza e facciamo i tre punti che dobbiamo.

    PS: non rinuncerei a cuor leggero a schierare Mkhitaryan…

  2. io a vincere l’europa league ci credo, e bisogna puntarci; le squadre che usciranno dalla champions troveranno di fronte una squadra (la nostra Roma) che l’ anno scorso aveva una squadra meno forte di questa sulla carta ed è stata derubata dal porto agli ottavi di champions, qundi la Roma è una squadra ormai da champions come potenziale, che però per colpa sua non è voluta andare in champions la passata stagione, ma il potenziale è da chamions. Le squadre che usciranno sono consapevoli di questo e avranno loro paura. Bisogna crederci, io ci credo. Non dimentichiamo inoltre che se passiamo il girone saremo sempre testa di serie fino in fondo. Daje !

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