AS ROMA NEWS (Il Messaggero, A. Angeloni) – Dani Osvaldo è andato via e non è stato rimpiazzato. O meglio, un sostituto c’è, si chiama Marco Borriello, che da due anni viene trattato come un pacco: prima Torino, poi Genova. Da quando Sabatini lo definì «un problema», lui si è trasformato in attaccante con la valigia. Tanto, con quell’ingaggio, chi sta meglio di lui, si va dicendo. Stavolta, per forza o per necessità, la valigia non è stata chiusa, Marco è rimasto a Trigoria. E adesso? Molti tifosi si sono arrabbiati e si sono chiesti: perché la Roma nel saldo di mercato chiama più 30 milioni circa e non ha investito sull’attaccante che serviva (i conti di Trigoria chiuderanno con un segno negativo a causa soprattutto della mancanza di introiti derivanti dalla partecipazione alle coppe europee e da un monte ingaggi ancora troppo elevato)? La risposta è di natura economica e tecnica. Prima: la società aveva bisogno di chiudere con un attivo di un certo livello. Seconda: Garcia, per come ragiona, può fare a meno di un bomber classico.
La squadra che abbiamo visto fin ora – e manca Destro, questo va evidenziato sempre – ha ottenuto i due successi con in campo finti attaccanti. A Livorno, ad esempio, uscito Borriello, la Roma ha fatto centro con De Rossi e Florenzi, due centrocampisti, con quest’ultimo schierato inizialmente ne tre d’attacco. Alessandro, tra l’altro, nasce mezz’ala e nella carriera ha fatto pure il terzino. Con il Verona poi, segna Maicon (su deviazione di Cacciatore), Pjanic e Ljajic. L’ex fiorentino è l’unico uomo offensivo andato in gol fin ora, lui che non è una punta vera, nasce come trequartista e in viola ha fatto il secondo attaccante o il finto centravanti. Gli altri che sono in rosa come punte del tridente sono Gervinho e Totti (più Caprari). Il primo un’ala con evidenti difficoltà a fare gol, il secondo un ex centravanti tornato a fare il trequartista o il Totticampista. Tutta gente di movimento sul fronte d’attacco. Garcia ama non dare punti di riferimento in fase offensiva. E Borriello che c’entra, allora? Costituisce la classica variazione sul tema. Con Marco in campo servono due esterni che sappiano mettere bene il pallone in mezzo e lui davanti è uno che sa sfruttare l’occasione e aprire gli spazi centralmente. Non ama partire largo. Ecco perché Quagliarella sarebbe stato l’aggiunta, non la diversità.
CENTRAVANTI ASSENTE
Nella testa di Garcia la Roma non ha bisogno di bomber in grado di coprire i più di trenta gol realizzati da Osvaldo e Lamela, lui pensa che quelle reti possano arrivare dai vari Florenzi, Totti, Gervinho, De Rossi e Strootman, per non parlare di Pjanic. Un attacco senza punta vera, insomma. Ma che sappia andare in gol di squadra. Come è successo fin ora. E se le difese sono imperforabili? Ecco che torna utile Borriello e più che mai, un giorno chissà quando, Destro. La permanenza di Borriello a Roma ha reso felici tutti i suoi compagni, che gli sono affezionati e gli vogliono bene. A Trigoria gli hanno fatto trovare una torta con scritto «Nessuno ha più fame di noi, Borriello uno di noi». Nel pomeriggio Dodò ha twittato la foto, scrivendo «Nessuno ha più fame di te, daje».
VERSO IL RINNOVO
Di sicuro, uno dei punti fermi della squadra, non solo del reparto offensivo è Totti, capace di andare al tiro e fornire assist, ad oggi è già in testa alla classifica dei passaggi-gol in campionato. Tutto nella norma, ma per Totti sarà l’ultimo anno con la Roma? No. A quanto pare, se non ci saranno disastri nelle ultime settimane, è imminente la firma sul nuovo contratto. Il suo commercialista Leonardi ha già incontrato un paio di volte il ceo Zanzi e il dg Baldissoni. I contatti proseguono quotidiani con mail e telefonate. Si dovrebbe arrivare a dama entro la fine del mese, i più ottimisti sostengono che la firma possa arrivare addirittura prima delle ripresa del campionato dopo gli impegni delle nazionali. I due dirigenti giallorossi stanno ultimando sia il contratto da calciatore (biennale) sia quello da dirigente. I soldi non saranno quelli di una volta, si parla di una cifra che va dai 2,5 ai 3 milioni a stagione, bonus compresi. Per quanto riguarda il discorso da dirigente è tutto da definire. Non tanto sui soldi e durata (quinquennale), quanto sul ruolo. Totti sarà il direttore dell’area tecnica e/o il testimonial nel mondo della Roma e/o un dirigente talent scout del settore giovanile e uomo immagine per le scuole calcio. La Roma ha mille iniziative per il futuro che coinvolgono gli Stati Uniti e l’Asia, e Francesco sarà l’ancora. Ma per adesso il capitano non ne vuole parlare, pensa solo a fare il calciatore. Due anni ancora. Magari sempre a questi livelli.