Pjanic: “Ero innamorato della Roma, ho pianto quando sono andato via. Allenatore? Serve uno di grande carattere”

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AS ROMA NEWS – Quasi dieci anni in Italia tra Roma e Juve disegnando calcio. Miralem Pjanic prova a giocare d’anticipo il match di domenica dell’Olimpico. Queste le parole dell’ex centrocampista delle due rivali all’edizione odierna de Il Tempo (L. Pes).

Domenica c’è Roma-Juve. Chi arriva meglio a questa gara?
“In questo momento la Roma ha più stabilità, senza dubbio. La Juve ha cambiato allenatore dato che i risultati erano sotto le aspettative. Negli ultimi anni, quando c’ero io ma anche prima, si lottava sempre per vincere lo Scudetto mentre quest’anno nonostante le tante spese sul mercato che avevano fatto pensare al club di poter competere, qualcosa è andato storto. Alcune scelte sono andate contro il dna Juve ma ora è tornata una persona che conosce bene il mondo juventino e sa bene come funziona il club e come gestire alcune dinamiche. La Roma per valori pensavo già da inizio stagione che dovesse essere nella posizione attuale, è stata troppo indietro finché non è arrivato Ranieri. Il grande errore è stato quello di mandare via De Rossi, era troppo presto e la squadra ha subito uno choc”.

Come valuta il lavoro di Ranieri?
“È un romanista, conosce molto bene la piazza. Ha grande esperienza ed è molto amato dai tifosi. Ha avuto il merito di iniziare una striscia positiva riportando la squadra a lottare per la Champions proprio come pensavo potesse fare all’inizio”.

A Roma si parla tanto di allenatori, tra questi anche Allegri e Sarri che ha avuto in bianconero. Quale sarebbe il profilo più adatto?
“L’unico a sapere davvero chi sarà il prossimo allenatore è Ranieri, insieme alla proprietà ovviamente. Ce ne sono tanti bravi ma in pochi possono davvero stare in una piazza come Roma. Mourinho, per esempio, ha fatto molto bene ma aveva esperienza e grande carattere. Ha saputo gestire molto bene l’ambiente ed è stato amatissimo dalla gente. Di Roma ti innamori facilmente ma serve esperienza e capacità di gestire i momenti difficili, non penso che le scommesse possano funzionare. Allegri e Sarri sono due profili giusti ma penso che vada fatta una riflessione globale anche in base alle caratteristiche dei calciatori”.

Ha parlato di De Rossi, siete rimasti in buoni rapporti?
“Mi sento spesso con Daniele, c’è sempre stato un rapporto di fiducia e rispetto sia in campo che quando ha smesso. Siamo rimasti amici e ci sentivamo anche mentre era allenatore della Roma. Sono rimasto molto sorpreso quando è stato cacciato dopo sole quattro partite”.

Oggi a quale delle due squadre servirebbe di più Pjanic?
“Alla Juve. Penso che il centrocampo sia un reparto fondamentale nelle grandi squadre, un centrocampista è sia il motore che l’architetto: quando hai un centrocampo forte la squadra gira bene”.

Il Roma-Juve che porta nel cuore
“Quello dove ho segnato a Gigi su punizione. Vincemmo 2-1 con gol mio e di Dzeko. Fu all’inizio della stagione ed era un momento importante per noi. Quando ho segnato lo stadio è esploso, un momento indimenticabile. Ho passato circa dieci anni in Italia ed è stato il percorso più lungo della mia carriera ma soprattutto la scelta più importante, la migliore che potessi fare. A Roma sono stati cinque anni meravigliosi. Ho pianto andando via perché mi ero innamorato della piazza ma purtroppo non ho potuto vincere qualcosa come sognavo. Farlo a Roma sarebbe stato straordinario e fu un peccato incontrare una Juve troppo forte”.

Fonte: Il Tempo

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19 Commenti

  1. Ma falla finita a’ farsone. Farlocco come na banconota da 6 €. Me stai sur libro nero co Emerson e assieme a n’antra dozzina de infami come te….

    • Infatti la Roma intascò solo i soldi della clausola rescissoria.

      A parte qualche Romano, che tifa Roma, questa gente va considerata per quella che è: mercenari, o come preferisce chiamarli qualcuno, “professionisti”.

    • nico,

      era una roma che si vendeva ogni anno il pezzo buono, lui è stato solo uno dei tanti…
      sinceramente avrei preferito andasse altrove ma alla fine se ci pensi… osvaldo, vucìnic benatia emerson …

      stesso roba più o meno …

      quello che l’ha fatta più “pulita” di quel periodo è stato il buono MOMO SALAH.

      ❤️🧡💛

  2. a falsoooo!!!! testa di xalciatore buona solo per portare cappello, sei scappatp da Roma dove eri protagonista per 4 baiocchi in piu’ quando eri gia’ miliardario e ora chiaccheri??? cosa cerchi ora, una rivalutazione? sei un gobbo dentro ce l’hai scritto in faccia, vade retro e non parlare della Roma…Buffone!!!!

  3. Ma è chiaro, lo hanno torturato per andare via a parametro zero e cuccarsi i dobloni della Rubentus, no?

    • Fortunatamente non andò via a zero. Non avrebbe rinnovato e la Roma fu “costretta” a cederlo al prezzo della clausola rescissoria: 32 mln. Pallotta ancora si “dispera”.
      Cmq meglio lui di Emerdom (non ho sbagliatona scriverlo) che non si presentó a trigoria perché depresso e raggiunse il “suo” mister Capello a Torino.
      Ispetto’ nella mia classifica degli infami 1º posto Capello, poi a ruota Emerson, Zebina, poi Mexes, Pjanic, Dzeko e ci metto pure Spalletti. La tua?

  4. Dichiarazioni ipocrite tendenti unicamente a perc…..are i tifosi romanisti
    Persona non degna neanche di essere nominata

  5. Pjanic fu venduto in fretta e furia dallo gnocchettaro di Boston appena saputo che Rudiger, che doveva essere venduto al Liverpool, si era rotto il crociato in nazionale e la Rube fu la prima squadra disponibile ad acquistarlo. Non capisco tutto questo odio nei suoi confronti: i calciatori sono mercenari (non va inteso in senso dispregiativo) e vanno dove possono guadagnare e vincere di più, l’importante (almeno secondo me) è che diano tutto x la Roma fin quando sono qui e che poi non sputino sul piatto dove hanno mangiato, cosa tutt’altro che scontata vedi i casi Chivu e/o Pizarro

  6. Emerson Pjanic dzeko Ancelotti Capello Spalleti sono stati miei idoli e mi hanno reso felice. Lo sport è sacro agli dei e quando vedo gesto sportivo degno ne gioisco, (pure se lo fa Maradona contro la mia Roma). Di questo sarò sempre grato a tutti loro. Che poi abbiano fatto altre scelte non mi importa ora, anche se sul momento mi è dispiaciuto molto. Così è la vita.
    Nel frattempo mi godo la Roma di oggi e me la godrei anche se viaggiase in zona retrocessione come è successo quest’anno. I colori sono i colori e chiunque li indossa è un romanista per sempre. Per me forse sbaglio. Per giunta il momento più triste dopo la sconfitta in finale di champion è stato l’infortunio di Manfredonia a pari merito con quello gravissimo di Totti. L’ho davvero adorato Manfredonia come ha saputo affrontare i giudizi negativi e per come lottava in campo. In realtà poi era anche felice poichè la Roma aveva strappato un grande calciatore alla lazio e sarei stato felice uguale se avesse strappato Giordano. Poi ognuno la pensa come vuole.

    • Giotto? Come giocatore aveva una caratteristica in comune con Baggio: quando il gioco si faceva duro scompariva dal campo. Coniglio bagnato.

    • forse la risposta non era per me, ma concordo pienamente con quello che dici.
      Però sulle punizioni era un cecchino, non abbiamo più avuto uno così

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