CALCIOMERCATO ROMA (GAZZETTA.IT) – Quella di ieri, contro il Benfica, poteva essere la partita della redenzione. I 90’ per dimostrare di essere indispensabili e magari imporre dubbi a Laurent Blanc per la prossima formazione da calare già sabato a Rennes. E invece nella sconfitta per 2-1, sia Menez che Pastore hanno perso l’occasione di farsi davvero belli, riattizzando i rumors di mercato, in chiave italiana, dove gli ammiratori non mancano per entrambi. E stavolta il Psg potrebbe non mettersi di traverso.
MENEZ — Soprattutto per Menez, in scadenza a giugno, frenato da un infortunio alla schiena la scorsa estate che fece saltare gli approcci con il Monaco di Ranieri, e poi da un bisticcio con Blanc proprio nella partita di andata contro il Benfica. Flash back: nella ripresa l’allenatore chiede al francese di scaldarsi, ma al 26’ toglie Lavezzi e inserisce Lucas, indicando di nuovo la panchina a Menez. L’ex giallorosso non gradisce e se ne va in spogliatoio. E il rapporto con Blanc, già in tensione dai tempi della nazionale, si incrina ancor di più. Da allora Menez continua a giocare di rado. Ieri aveva l’occasione per dimostrare di essere un vero titolare, ma l’Equipe oggi gli dà un 6 risicato, tra colpi di genio e atteggiamenti indisponenti. Voto che scende a 4 sul Parisien: “Un’ombra”. Insomma, per l’Equipe è tempo di cambiar aria: “Gennaio potrebbe essere il mese di una svolta di carriera. Lo cercano la Juventus, l’Inter e il Psg non dovrebbe fare resistenza. Il giocatore vorrebbe cambiare maglia entro febbraio”. L’idea, però, spiega l’entourage del giocatore, è di trovare una squadra che gli permetta di giocare per puntare al Mondiale brasiliano.
PASTORE — Ambizione anche per Pastore che rimedia 5 sull’Equipe e 4,5 sul Parisien. Troppo confusionario, poco incisivo. L’argentino, già deludente una settimana fa contro l’Evian (entrato nella ripresa, sconfitta 2-0), rischia di perde anche la fiducia di Blanc che finora lo ha sempre difeso. Per l’ex del Palermo, sempre criticato dalla stampa francese per il rendimento non proporzionale ai 43 milioni spesi nel 2011, le prospettive di mercato sono più complesse. L’ingaggio da oltre due milioni netti ne limita gli sbocchi e il Psg per ora non è disposto a fare sconti, neppure con un prestito. Anche se il d.s. della Roma Sabatini, che cedette Menez per una decina di milioni due anni fa, continua a seguire con attenzione la situazione, coltivando l’amicizia anche con il giocatore.
(VAI ALL’ARTICOLO ORIGINALE SU GAZZETTA.IT)