Pallotta spalanca le porte ai cinesi

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AS ROMA NEWS (IL TEMPO, A. AUSTINI) – Una schiarita obbligata. E un nuovo fronte comune: Pallotta e Unicredit si preparano ad accogliere Chen Feng nella Roma dal futuro senza confini. Probabilmente è l’obiettivo di tutti sin dall’inizio. Solo che la fuga di notizie, che gli americani attribuiscono alla banca, ha spaventato il gruppo cinese. E rischiato di far saltare una trattativa rimasta segreta per settimane. Da ieri, invece, la strada è tutta in discesa per un accordo ormai imminente. Dopo lo scontro a colpi di comunicati (e telefonate), l’intervento della Consob reso necessario dalle oscillazioni del titolo As Roma in Borsa (ieri -7,09%) ha conciliato le due posizioni e ha convinto gli americani a fare chiarezza. Ora anche Pallotta & Co. esprimono parere positivo sull’affare con i cinesi come già fatto dal socio di minoranza. Lo si legge alla fine della nota emessa in serata:«Accogliamo con favore – scrive il consorzio Usa – l’opportunità di lavorare con partners qualificati provenienti da ogni parte del mondo che possano sostenere le nostra iniziativa di rendere la Roma uno dei club più prestigiosi al mondo».

Cos’è cambiato rispetto alla sfuriata presidenziale di domenica? Pallotta si è confrontato con Fiorentino. E insieme hanno sancito una sorta di armistizio per chiudere la partita. In silenzio, possibilmente. Ieri mattina lo stesso Fiorentino, numero 3 di Unicredit e consigliere del club, è stato ricevuto nella sede romana della Consob insieme all’avvocato Cappelli, vicepresidente della Roma. Più tardi, per questioni di fuso orario, è stato ascoltato in videoconferenza dagli States il socio di maggioranza della Neep, ovvero il rappresentante legale di As Roma Svp LLC: Daniel Hart diRaptor, l’avvocato di Pallotta. A piazza Verdi si è presentato anche il dg giallorosso Baldissoni, che poi insieme agli americani si è occupato della stesura del comunicato richiesto dalla Consob. «Il socio di maggioranza – si legge nella nota – è stato messo al corrente dei colloqui tra Unicredit e un potenziale investitore cinese relativi a un’eventuale cessione, parziale o totale, della partecipazione detenuta dalla banca in Neep». Gli americani specificano però «che non vi sono stati colloqui formali o negoziazioni in merito ad un aumento di capitale della holding» e sottolineano come né loro né la banca hanno ancora ricevuto «alcuna proposta formale».

Da Boston ribadiscono la volontà di mantenere «il massimo riserbo» e invitano la banca a fare lo stesso, ma i toni sono ben diversi da quelli usati da Pallotta domenica. Unicredit è ora pronta a passare dall’attuale 31% a una quota intorno al 5% per mantenere intatto il diritto di veto su determinate operazioni. Con l’ausilio dell’advisor Rothschild e di uno studio legale milanese il ricchissimo gruppo Hna viaggia spedito verso la firma del preliminare. Con un primo «assegno» da 25-30 milioni prenderà una quota del 20-25% dalla banca, passando attraverso la costituzione di unaNewco. Poi lavorerà al fianco degli americani per costruire una Roma ancora più grande e valorizzare il suo marchio nel mercato asiatico. Se andranno d’accordo, e Chen Feng non avrà smania di scalate, può nascere un binomio interessante. Fino alla prossima trattativa.

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