IL MESSAGGERO (F. POMPETTI) – «La Roma c’è, ora bisogna puntare ai risultati». Jim Pallotta è venuto ieri a New York per parlare della squadra, accompagnato dai fedeli amministratori Italo Zanzi e Sean Barror. Se fosse arrivato un paio di giorni prima avrebbe visto i Red Sox di Boston battere gli Yankees, ma avrebbe anche perso i ravioli e gli gnocchi che mamma Angelina aveva preparato per Pasqua. Irrinunciabili. Si vede che la dieta festiva gli ha fatto bene: spruzza serenità e ottimismo da tutti i pori. «Zeman ha fatto un lavoro formidabile nel reclutare la squadra più giovane d’Europa. Abbiamo un potenziale atletico fenomenale, affiancato alla classe di grandi campioni». E la classifica? «Quella è inaccettabile, anche se mi rendo conto che ci vuole tempo per esprimere le piene potenzialità di un nuovo corso come quello che stiamo imprimendo». Non si dà pace all’idea che una squadra che ha la capacità di piegare Juve, Milan e Inter finisca poi per buttare via partite già vinte.
NESSUNA CESSIONE ECCELLENTE – Ci vorranno dei ritocchi a fine stagione: «Non mi piace perdere. Faremo le modifiche, ma nessun giocatore sarà ceduto per fare cassa». Solo scelte strategiche che portino la squadra dove merita di essere, in testa nel campionato e nelle competizioni europee. Totti prima di tutto: «Sarà con noi fini a quando si sentirà in grado di giocare a questi livelli. Sarei un folle a pensarla altrimenti». In quanto ad Andreazzoli, il suo incarico dice Pallotta «è temporaneo». «Al momento ne difendiamo la posizione con forza, ma una decisione sul lungo termine è ancora tutta da definire». Le condizioni finanziarie sono in netto miglioramento rispetto alla situazione disastrosa che Pallotta ha ereditato. Altri sceicchi in giro? Il presidente racconta: «L‘offerta è arrivata sei mesi fa e se l’abbiamo presa in considerazione è perché era raccomandata vivamente da due banche di investimenti ed era presentata da advisor conosciuti e rispettati. La verifica è costata tempo, ma nemmeno un euro di spesa, e si è conclusa di fronte all’incapacità di veder versare i soldi promessi». Quello che conta è che il club sta uscendo da un giro regionale di sponsor per entrare nell’empireo del marketing. Nike, Disney, Volkswagen; la Morgan Stanley coinvolta per il nuovo stadio. Wind potrebbe restare ancora un anno sulla nuova maglia, che sarà comunque disegnata dalla società e dedicata alla sua storia. Pallotta sarà lunedì al derby e ha già pronto un costume a sorpresa per l’occasione, da esibire per propiziare la vittoria.