GIALLOROSSI.NET – Prosegue il nostro appuntamento giornaliero dedicato al variopinto mondo delle radio romane. On Air, la rubrica più copiata (e incollata) del web, è un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore.
Buon divertimento!
Luca Valdiserri (Rete Sport): “La Roma sta costruendo una squadra solida, ma da altre parti si è fatto di più. Strootman è un ottimo colpo, ma non è quell’acquisto che ti fa correre a fare l’abbonamento. In una lista delle cessioni della Roma , Osvaldo è al primo posto. La Roma non lo vuole più. Su De Rossi il discorso è diverso: c’è da abbassare un monte stipendi. L’anno prossimo non avrai la certezza degli introiti della Champions, e allora la Roma è costretta a cedere De Rossi. Ma se tu arrivi a 18 punti dalla Juve e non investi, ma quando mai la ripigli? Allora sarebbe più opportuno dire: ‘Finchè non arriva lo stadio, possiamo arrivare tra il terzo e il sesto posto’. Io fino ad oggi ho sentito solo dire “Roma Regina”, “Squadra del futuro”, ..se tu mi dici questo, io pretendo questo.”
David Rossi (Tele Radio Stereo): “Con De Sanctis la Roma sistema un altro tassello. La difesa è numericamente sistemata, a centrocampo stai benissimo, mente in attacco ti serve ancora qualcosa. In dirittura d’arrivo Gervinho, lo possiamo dire. Che ci piaccia o no, è un giocatore che ha richiesto Garcia. Finalmente la Roma avrebbe in attacco un vero esterno. In porta hai De Sanctis e Skorupski, cioè il portiere esperto e il giovane promettente. Io penso che il grande obiettivo del mercato del prossimo anno sarà un portiere molto forte.”
Dario Bersani (Tele Radio Stereo): “Non è il migliore su piazza, ma è uno di quelli che si fa sentire, che fa spogliatoio nel modo giusto. A 36 anni non è un grande colpo, ma visto che quello che c’era in giro De Sanctis è un usato sicuro. Sai quello che non potrà più darti, ma stiamo parlando del vice Buffon, e se non lo è più è perchè una sua scelta. De Sanctis non si esalta nessuno, ma è una buona soluzione. In quel ruolo chi ha i fenomeni, se li tiene. Gervinho non mi fa impazzire, ma è un velocista, uno che sa inserirsi negli spazi, che vivacizza il gioco. Un giocatore così mancava. E’ un giocatore molto discontinuo, è un po’ un Mancini, anche il paragone è forse sacrilego”
Ugo Trani (Rete Sport): “Destro bisogna vedere come stava prima di arrivare alla Roma. Il problema è a monte, non a valle. Lui non stava bene già prima. Noi sappiamo quello che è successo a Roma, quello che aveva il ginocchio Destro prima che arrivasse non possiamo saperlo. A me parlano di tempi di recupero lunghissimi. E’ un problema molto serio, la Roma dovrà correre a prendere un altro grande attaccante.”.
Stefano Petrucci (Tele Radio Stereo): “Ormai è una regola generale quella di fare mercato vendendo. Non è una prassi solo italiana. Anche il Psg ha venduto un giocatore, Gamiero, anche se non sono situazione paragonabili. Io ho spesso polemizzato con chi definiva questa pratica degna dell’Udinese, del Lecce o del Perugia, commettendo un errore di analfabetismo critico, dato che sono proprio i grandi club che fanno questa strategia. In passato è stata fatta da Milan, Inter e Juve. Per quanto riguarda lo scenario romano, non lo definirei nemmeno autofinanziamento. E’ un utilizzo intelligente delle proprie risorse. In passato le cessioni venivano fatte per gestire la società, e non per fare mercato. Quello che entrato in minima parte veniva reinvestito. Il processo sul calcioscommesse? Tutta una buffonata, finirà a tarallucci e vino. La Lazio se la caverà con un ammenda, mentre la squalifica di Mauri sarà ridotta rispetto alle richieste di Palazzi”.
Furio Focolari (Radio Radio): “Gervinho non è un titolare della Roma. E’ uno dei quindici, ma nell’undici non partirebbe titolare. L’attacco sarà Lamela, Gilardino e Totti. Con Totti non puoi fare mai il 4-3-3. Florenzi sarà un giocatore fondamentale in questa Roma”.
Roberto Renga (Radio Radio): “Noi torniamo al discorso dell’anno scorso. Questa non è una squadra da 4-3-3. Se tu hai Totti, o gli fai fare il centravanti come faceva con Spalletti, oppure gli fai il trequartista con due attaccanti in avanti. La Roma continua aprendere invece allenatori che fanno il 4-3-3 e ci si incarta. La Roma dovrebbe cambiare modulo. Nel 4-2-3-1 esterno a sinistra può giocare Dodò. Nella Roma non posson mancare Totti, De Rossi e Florenzi. Il resto è contorno. La Roma con la partenza di Marquinhos non può più giocare con la difesa alta, sono rimasti tutti giocatori lenti lì dietro.”
Roberto Pruzzo (Radio Radio): “Io un centrocampo con De Rossi e Strootman non lo vedo proprio. Uno nn è un regista, l’altro è molto forte quanto gioca in attacco. Io sono più propenso a pensare che la Roma giocherà con il 433 con Strootman, De Rossi e Pjanic a centrocampo, con Totti Lamela e Osvaldo in attacco.”
(CONTINUA….)