ON AIR – LIGUORI: “Senza lo stadio gli americani non rimarranno”, FOCOLARI: “Basta ristrutturare il Flaminio”, SCONCERTI: “La legge non è stata necessaria per Udinese e Juve”

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GIALLOROSSI.NET – Prosegue il nostro appuntamento giornaliero dedicato al variopinto mondo delle radio romane. On Air, la rubrica più copiata (e incollata) del web, è un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore.

Paolo Liguri (Radio Radio): “Se non hai uno stadio di proprietà esci fuori dal calcio importante in Europa. I presidenti delle società lo sanno. Per la Roma è strategico. Gli americani vogliono un punto dal quale generare ricavi e non solo dai giocatori.  Chi fa l’esempio della Juve con la Roma c’entra poco, perchè ha preso il suo stadio ha fatto l’accordo con il Comune, lo ha demolito e lo ha rifatto. La Roma non ha i soldi per accollarsi anche le spese di viabilità. Se non c’è l’appoggio del Comune  e della Provincia, la Roma lo stadio non lo puo’ pagare. Se passano più di cinque o sei anni gli americani, senza stadio non credo che rimangano qui”

Mario Sconcerti (Radio Radio): “A Roma uno stadio si puo’ certo fare. E’ strategico e necessario per chiunque, perchè ormai circa il 30% delle squadre europee ce l’hanno per aumentare il fatturato del Club. Chi non ce l’ha perde, per cui è normale che sia importante costruire uno stadio. Che si debba avere una legge per farlo mi sembra strano perchè a Torino e a Udine lo hanno fatto senza la legge”

Francesco Canale (Tele Radio Stereo):Il rinnovo di Pjanic deve essere una priorità per la Roma. E’ un predestinato, speriamo che possa esplodere e che i giallorossi possano tenerselo. Ma bisogna prolungargli il contratto, perchè sappiamo quanto conta l’aspetto economico in questi casi. Su di lui ci sono vigili tante squadre, soprattutto europee. Su tutte il Barcellona e il Bayern.”

Mimmo Ferretti (Tele Radio Stereo): “De Rossi crede nella possibilità di giocare in difesa, sia nella Roma, sia nella Nazionale. Ha chiesto di fare più esperienza in quel ruolo, ha bisogno di confidenza come difensore centrale. Sarà una partita molto tirata dal punto di vista tecnico contro il Parma, che non è partito bene, ma giocherà davanti la propria gente. Oggi è stato provato un tridente con Gervinho-Totti-Ljajic, ma prima di escludere Florenzi bisogna pensarci due volte”.

Chiara Zucchelli (Rete Sport): “Mi stupiscono poco le parole di Fiorentino. Questo scetticismo sullo stadio c’è sempre stato da parte di Unicredit e anche da qualcuno interno alla Roma. Lo scetticismo, però, non è verso le iniziative della cordata statunitense: ci sono molti dubbi per quella che è la situazione. Ad oggi non é prevedibile una data per l’inizio dei lavori”.

Mario Corsi (Centro Suono Sport): “Le parole della banca sono di una gravità unica, sono interpretabili in una sola maniera. Come al solito quando esce qualcosa di strano, l’ufficio stampa della Roma chiama subito tutti i giornali per dire che non sono d’accordo. Il signor Fiorentino è vicepresidente di Unicredit, e ci dice che la costruzione dello stadio non è in agenda, quando Pallotta ci aveva spiegato che la Roma volerà dopo che lo stadio sarà realizzato. Probabilmente è successo qualcosa, perchè non è che uno se ne esce così. Tra la comunicazione di Unicredit e quella della Roma c’è un abissio: è evidente che la banca sta dicendo che loro non metteranno un centesimo per lo stadio, e che ci dovranno pensare gli americani. Quindi o Pallotta mette 200 milioni per costruire lo stadio, oppure qua c’è un problema grosso. Se la Roma non entra in Champions, è una tragedia senza stadio.”

Ugo Trani (Rete Sport): “Mi sembra che alla Roma facciano sempre polemiche tra di loro. Fiorentino è il primo socio di Pallotta eppure sullo stadio dice cose completamente diverse rispetto a quanto detto da Baldissoni. Bisognerebbe capire perchè Fiorentino dice queste cose. Qui si parla tanto di marketing, ma ci sono altri problemi. Poi magari tra dieci minuti arriva una precisazione di Fiorentino o della Roma sulla questione stadio, e rende inutile ogni nostro discorso”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio): “Realizzare uno stadio a Roma è quasi impossibile, lo sanno tutti”.

Luca Valdiserri (Rete Sport): “La Roma ora cerca di fare un calcio normale, sostenibile, che porti risultati. Il livello di pazienza è molto basso, sono bastate due stagioni per cambiare tutto. Al Manchester di Ferguson sono serviti otto anni. Sullo stadio le parole di ieri di Fiorentino sono molto chiare, ora vediamo la risposta con i fatti della proprietà americana, quando sarà posta la prima pietra.”

Roberto Renga (Radio Radio): “Prandelli non faccia il fenomeno, De Rossi in difesa non deve giocare. L’Italia ieri ha perso un centrocampista e anche un difensore. Lo stadio? Le spese toccano a chi costruisce. Io sapevo che Pallotta si era presentato qui avendo già i soldi degli investitori in mano. Tutti sapevamo che lo stadio non si sarebbe fatto. Io fra l’altro vorrei sapere come è stata scelta la zona dello stadio, che ha duemila problemi”.

Furio Focolari (Radio Radio): “Pallotta probabilmente non conosce le differenze tra gli Stati Uniti e l’Italia. E’ un problema di infrastrutture, ma poi qui non si può scavare. E’ una città archelogica, piena di vincoli. Pallotta non ci ha ancora mai spiegato perchè voleva vendere il 50% delle sue azioni. Sappiamo tutti perchè è stata scelta quella zona per costruire lo stadio, ma non lo diciamo per non beccare denunce. Ma uno stadio a Roma c’è già, ed è il Flaminio: basterebbe ristrutturarlo e farlo da 45 mila persona. Lì è una meraviglia, si vede benissimo”.

Franco Melli (Radio Radio): “Siamo sicuri che gli americani non mollino tutto quando capiranno che qui lo stadio non si può costruire? Perchè loro per questo sono venuti a Roma…”

Max Leggeri (Radio Manà Manà Sport): “E’ difficile dare un voto al lavoro di Sabatini quest’anno: sarà solo il campo ad emettere le sentenze. Il direttore sportivo, negli anni passati, ha comprato 26 giocatori e di questi ne sono rimasti solo 8. Se guardo al passato il mio voto è 4”

Stefano Petrucci (Tele Radio Stereo): “Mi ha dato fastidio l’uscita di Pallotta, quella su Corvino era una semplice diceria che non meritava un intervento. L’imput di risparmiare tutti quei soldi sul mercato non è di certo un’iniziativa di Sabatini, perciò è ovvio che è lui l’uomo di Pallotta. Le parole di Fiorentino sullo stadio? Non mi hanno disturbato, perchè so che un uomo della mia età difficilmente vedrà mai realizzato il nuovo stadio della Roma.”

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