FONTE: GAZZETTA.IT – Ha preferito il silenzio in questa vigilia. E non è una novità per Walter Mazzarri che, in questa stagione, ha più volte evitato il confronto con la critica. In alcuni momenti ha serrato le mascelle, volutamente, perché non ha saputo sopportare le avversità del periodo di crisi vissuto dal suo Napoli, tra gennaio e marzo. In altri, come questo, s’è rifugiato dietro il mutismo per evitare domande scomode: quelle sul futuro, per esempio, che continuano ad arrovellare la mente di chi vorrebbe sapere se resterà o andrà via. In gioco c’è il futuro tecnico del club insieme alla necessità di stringere i tempi. Aurelio De Laurentiis ha accettato l’attesa, perché crede moltissimo nel lavoro del proprio allenatore, e non vorrebbe perderlo. Ma se Mazzarri dovesse dargli buca, lui certamente non si dispererà.
SOLUZIONE VICINA — Mancano tre turni alla fine del campionato, gli stessi che separano presidente e allenatore dal faccia a faccia. S’erano dati appuntamento alla conquista del secondo posto, ma ora slitta ancora. Il summit avverrà dopo l’ultima gara, all’Olimpico proprio, contro la Roma. Guarda caso il club che più sta tentando il tecnico di San Vincenzo. Così il giorno dopo Mazzarri resterà nella Capitale per recarsi negli uffici di De Laurentiis e chiarirà la sua posizione. Che molto dipenderà dal destino di altri allenatori. Il tecnico napoletano è stato contattato dalla Roma, attraverso Beppe Bozzo, il legale che ne cura gli interessi. E il discorso è apertissimo.
ATTESA SPASMODICA — L’attesa, ovviamente, è estenuante. Sa bene, Mazzarri, che se la Roma conferma Andreazzoli lui sarà “costretto” a restare, con tanto di aumento di stipendio, che passerebbe da 2,5 a 3,5 milioni di euro a stagione per due anni, con un’opzione per il terzo. Poi, però, dovrà confrontarsi sul programma, sul potenziamento dell’organico. Giorni fa De Laurentiis l’ha definito un allenatore ancorato a una vecchia concezione del calcio, fatta di acquisti plurimilionari, mentre lui ama investire sui giovani. E su questo fronte il presidente sarà inflessibile nel faccia a faccia, perché a quel punto sarà l’allenatore a doversi piegare alla sua volontà. Altrimenti l’aspetterebbe un anno sabbatico, ipotesi che lui stesso aveva paventato nei mesi scorsi.
RIVINCITA — E’ quella che cercherà, stasera, al Comunale, contro il Bologna, l’avversario che nelle ultime quattro partite l’ha battuto per ben 3 volte (l’altra è un pareggio) e pareggiata una. “Questo tabù dovrà pure finire!”, ha esclamato Mazzarri dopo il successo sull’Inter.