L’uscita dalla Borsa è più vicina

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AS ROMA NEWS – Uscire dalla Borsa. È uno degli obiettivi a medio termine della Roma di Pallotta. L’aumento di capitale appena concluso avvicina il traguardo. Durante il periodo di «Offerta in Borsa dei Diritti Inoptati», infatti, sono state sottoscritte solo 2 milioni e mezzo circa di azioni per un controvalore di 1 milione 102mila 275 euro, che hanno portato l’ammontare finale della ricapitalizzazione a 100 milioni 158mila 283 euro su un massimo di 115 milioni previsti.

Insomma l’adesione del mercato non è stata totale e inferiore al previsto, mentre la proprietà, convertendo in capitale i finanziamenti effettuati nei mesi scorsi, ha coperto interamente la propria quota. Prima della procedura conclusasi l’altro ieri, la controllante Neep era titolare del 79,044% delle azioni di As Roma, mentre l’altra società di Pallotta AS Roma SPV, LLC aveva il 3,125% del capitale sociale del club.

Questo 82% complessivo è ora aumentato di qualche punto percentuale (a breve verrà comunicato di quanto) e si è avvicinato alla «fatidica» quota del 90% che obbligherebbe per legge gli americani ad avviare il delisting dalla Borsa. Pallotta non vede l’ora.

(Il Tempo, A. Austini)

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22 Commenti

    • Un caxxo. Invece per Pallotta sarebbe una mazzata. Mentre prima sor pallota sperava che alle ricapitalizzazioni partecipasse il 20% del mercato, dopo il delisting sor Pallotta deve immettere il 100% di quanto serve o meglio di quanto sarebbe servito.
      Visto che pare di capire che da quest’anno non si ammetteranno più perdite d’esercizio. Ci sarà una rivoluzione culturale, si adotterà uno strumento all’avanguardia della amministrazione societaria, si importerà cd l’autofinanziamento perfetto, il nuovo paradigma gestionale, quello scempio di gestione furbo e malato che veniva contestato a Rosella.
      Ma che da oggi diventa magicamente gestione virtuosa.

    • Hai detto una tale sequela di fesserie che spero tu sia ubriaco…. leggiti un paio di articolo a riguardo e riprova…

    • Vedo che sei esperto di borsa…sicuramente più esperto dello sprovveduto Pallotta (il cui lavoro è finanziario e quindi del confronto diretto con il mercato e la borsa) che voleva il delisting fin dal inizio (rileggiti le dichiarazioni appena presa la Roma…) e che si sa di fondi e borsa non ne sa nulla… ha solo costruito la sua fortuna su questi e sulle sue capacità… invece ignoro il curriculum di chi scrive… ma per criticare Pallotta sulla borsa penso sia come minimo Soros o altri grandi speculatori di borsa… perchè sono gli unici che potrebbero dirgli qualcosa.”Se sai fai, se non sai insegni, se non sai ma CREDI di sapere fai il moralista agli altri”.

    • Voi due invece avete capito tutto. Er sor Pallotta bramava così tanto del desiderio di accaparrarsi tutta la Roma che non ha mai provato a fare un’offerta di acquisto agli azionisti di minoranza.
      Tu erik invece cosa sai dell’argomento? Nel tuo ricco commento non si è ancora capito in quale materia eccelli, a parte l’agiografia.
      Anto poi è il massimo, quando non sa che scrive su argomenti di cui non capisce una mazza, ma interpretati da altri infastidiscono la sua anima pallottistica, ti invita a leggere gli articoli altrui. Quali di grazia? Almeno a fare lo sforzo di citarli.
      Prima dovrebbe trovarli, ma non saprebbe da dove iniziare.

    • a quindi mi volevi spiegare il delisting con wikipedia? E dai su, da cotanta sapienza mi sarei aspettato almeno una pubblicazione scientifica scritta di proprio pugno.
      Meglio che ti cerchi commenti certificati. Quando ti butti su commenti non certificabili rischi di mostrarti per quello che sei.

    • Caro Nome, io sono un programmatore, esperto nel mio lavoro ma ho anche fatto per diversi anni l’allenatore dilettante (essendo negato tecnicamente e fisicamente per il gioco del calcio) e quindi ho studiato la tattica molto bene.
      Non pretendo di insegnare nulla in economia, mai fatto, qui sul forum al 90% parlo di tattica, sopratutto correggendo STRAFALCIONI di autonominati “esperti”. Quanto a questo commento, il tuo era era talmente pieno di prosopopea e boria che mi sono sentito di rispondere a tono. Se sei un Soros allora prenderò atto del tuo commento, ma sospettando il contrario dico che ti ergi ad esperto di qualcosa che non conosci per antipatia o contro la Roma o contro il presidente della Roma che fa del “tuo commento” >/dev/null

    • Caro genio della finanza,
      Io non ti ho spiegato una ceppa, ho rispostoa un altro utente perchè a te manco ti considero se non per percularti quando arrivate dietro di noi in campionato come ogni anno.

      Di quello che sono in compenso sono ORGOGLIOSO, Anche di essere romanista….

      Se vai su wikipedia vedrai che non c’entra quasi nulla con quello che ho scritto…
      Pensa a Milinkovic, è più utile.

  1. La Roma entrò in Borsa nel 2000 sull’onda della moda lanciata da Cragnotti, subito emulata anche dalla Juve. Geronzi di Capitalia dominava il calcio, i miliardi (di lire) ancora giravano e, dopo i primi sussulti, fu un bagno di sangue per quei tifosi che sottoscrissero le azioni (i laziali in primis). Il risultato fu un paio di scudetti nella Capitale (Batistuta come Crespo fu acquisito con i capitali immessi dai piccoli azionisti). Poi Cagnotti fu travolto da truffe e scandali e i Sensi ebbero l’abilità unica di minare un impero che risaliva addirittura al XVI secolo.
    L’uscita dalla Borsa sarà una buona notizia.

  2. Spero vi mettiate voi a fare i presidenti della Roma, così non ci saranno più problemi d non ci saranno più critiche. Ma non avete molto da fare che state continuamente a criticare. Bevete aceto e limone per essere sempre così aspri. Ci sono molte altre squadre con presidenti migliori basta scegliere.

  3. Può essere che se accollate i 25€ che avete in tasca tutti e due fate una cordata, una opa per l’acquisizione della società ci esce.

  4. Amedeo ma cosa ne sai tu? Sei in grado sin d’ora di leggere vantaggi e svantaggi derivanti da una uscita dalla borsa?un conto è sentirsi tutti allenatori, ma addirittura tutti esperti di finanza è troppo!

    • Il delisting è pratica comune per tutte quelle aziende che vedono il titolo costantemente sottovalutato (rispetto alla propria valutazione): questa sottovalutazione incide infatti negativamente sui risultati aziendali, e può essere causa di oneri finanziari.
      Ovviamente bisogna avere i capitali per effettuarla, ma per la società viste le prospettive sarebbe un ottimo passo.

  5. Ma ave’ un presidente che coi 100 della Champions, i 40 di manolas, i 50 di Salas, i 40 di rudiger e i 25 de Naiggolan appiana er debito è chiedere troppo?

  6. Che brutta cosa l’invidia,il rancore, l’odio, verso una persona che non vi si incula di pezzo e che l’unica colpa che ha è di essere straricco. Comunque quaglie,fatevene una ragione che questo se vuole vi schiaccia come cimici. Sempre Forza Magica Roma

  7. Abbiamo il presidente Italo Americano,ma vi siete accorti come adesso non siamo la sola società italiana ?C ‘e’anche il Bologna,ora si fanno proponendo con il Milan , dimenticavo la Juve ha ottimi rapporti con gli americani così anche il Napoli

    • che la juve avesse ottimi rapporti con gli “americani” si era capito da un pezzo…

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