La Roma si trasforma per Kalinic

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ULTIME NEWS AS ROMA – Sinora Dzeko è stato indispensabile. Lo si è visto a Graz, quando Fonseca ha voluto concedergli un turno di riposo. Adesso, gioco-forza, sarà costretto a farne a meno di nuovo. L’indicazione post-operatoria trapelata da Villa Stuart è chiara: out con la Sampdoria e possibilmente anche giovedì all’Olimpico contro il Monchegladbach per poi tornare a disposizione contro il Milan.

Scocca dunque l’ora di Kalinic, che sta usufruendo della sosta per continuare ad allenarsi (non convocato dalla Croazia per una lite risalente al pre-Mondiale). Per il croato, 30 minuti disputati in campionato e 106 minuti in Europa League (16 con il Basaksehir e 90 contro il Wolfsberger), senza lasciare il segno anche se contro il Cagliari, prima della sosta, c’è andato molto vicino. Una spinta galeotta (al netto del disastro di Massa nel certificare la sanzione) lo ha privato del primo acuto in giallorosso. Tocca a lui non far rimpiangere almeno per un paio di partite Edin.

COSA CAMBIA – Non sarà semplice. E non solo perché il bosniaco è l’attaccante che in serie A gioca più palloni all’interno dell’area avversaria e ha già segnato 5 reti in 8 gare. La Roma con l’ex City è infatti abituata ad avere un attaccante che sa sdoppiarsi nel ruolo di rifinitore e di finalizzatore. Basta analizzare l’heatmap (la mappa che mostra la posizione dei palloni giocati dai calciatori durante le gare, rilasciata da Opta) di Dzeko per capire l’ampio raggio della sua azione con una prerogativa: anche quando si abbassa, Edin lo fa sempre guardando la porta avversaria. Kalinic è diverso.

Anche lui ha il fisico per reggere l’urto con i difensori centrali, la voglia di sacrificarsi e la qualità per smistare i palloni come il più classico attaccante di manovra, ma lo fa in modo differente. In primis giocando spesso spalle alla porta. E questo fa sì che la manovra inevitabilmente necessiti di modifiche, magari sfruttando maggiormente gli inserimenti dei centrocampisti. Quello nel quale il croato eccelle, è il tempismo nei movimenti in profondità: Nikola è a suo agio tra le linee e dispone, tra l’altro, di una buona tecnica nello stretto.

Negli anni però sembra aver perso un po’ di killer instict che in realtà al di là della seconda stagione a Firenze – 15 reti – non ha mai avuto. Otto gol tra Milan e Atletico Madrid nelle ultime due stagioni ne sono la dimostrazione. E gli errori a tu per tu con il portiere avversario sia contro il Basaksehir che con l’Atalanta, al momento non hanno cambiato il trend. Alla Sampdoria ha già segnato: era l’8 novembre del 2015 e il suo gol , proprio al Ferraris’, chiuse i conti per il 2-0 dei viola. Quattro anni dopo, tocca di nuovo a lui. Fonseca ci conta.

(Il Messaggero, S. Carina)

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8 Commenti

  1. Le gare con la Samp ed il Milan diranno molto su quella che potrebbe essere la nostra stagione. L’anno scorso fu Elsha a tener su la baracca con le sue reti a causa di uno Dzeko con le polveri bagnate.
    Ora tocca agli altri, Kalinic in primis, a garantire i goal che servono.
    Mi chiedo solo perché non si è mai investito su un vice Dzeko di qualità negli ultimi anni.
    Capisco quando c’era Totti il voler garantire minutaggio al capitano.
    Ma da Monchi passando per Petrachi non è mai stata presa una prima punta con le caratteristiche del bosniaco.
    Schick e Defrel son sembrati più dei sostituti di Salah che dei centravanti.
    Perché prendere Spinazzola e non Kean nello scambio con Pellegrini?

  2. Se Dzeko però bravissimo quanto vi pare deve giocare pure con la capoccia rotta è stato inutile aver preso Kalinic.
    Per ora dovrebbe giocare Kalinic che tutto sommato non è per nulla da disprezzare

  3. ragazzi se hai Dzeko titolare io dico che Kalinic in panchina sia stato un ottimo colpo.
    QUle sarebbe la squadra in Italia che sostituisce il titolare con un titolare pari livello?
    La Juve…poi?….nessuno…ma lasciamo stare la notizia del giorno è questa:

    La Roma, aprirà presto il nuovo account Twitter in Swahili: l’annuncio di Pallotta

    ohh finalmente come è possibile che una squadra come la Roma non abbia un accout Twitter in Swahili?…….
    Il Circo Orfei è poca cosa a nostro confronto.

    • Stefano le 3 candidate allo scudo hanno centravanti (di ruolo o adattabili) tra loro intercambiabili.
      Ronaldo/Higuain/Mandzukic/Dybala
      Lautaro/Lukaku
      Milik/Mertens/Llorente
      Lo stesso vale per le squadra di vertice in Europa.
      Noi invece prima con l’ultimo Totti, poi con Schick e Defrel abbiamo sempre avuto alternative non all’altezza.
      Non so se Kalinic saprà essere quello di Firenze o la versione scialba vista a Milano e Madrid.
      Senza attaccanti di valore non si vince.
      Ricordo sempre che l’anno dello scudetto in avanti giocavamo con Batistuta, Montella, Del Vecchio, Nakata, Balbo e Totti.

    • Caro Vegemite, hai ragione, ma ci sono alcune premesse 1)la parola scudetto bisogna sognarsela con questa proprietà, quindi figurarsi avere un lotto di giocatori come citi tu alla fine 2) in realtà gli acquisti di questi ultimi anni sono alla viva il parroco (spesso poco confacenti alle necessità della squadra) e alla speriamo che respirino, piu una pletora di giocatori in prestito che non è detto che saremo capaci di riscattare (se la società voleva spendere 26 milioni, quanto ti chiederanno per Smalling se fa un ottima annata,avrebbero preso quello del Tottenham) 3) il mistero piu grande riguarda poi le vagonate di soldi spesi per giocatori finiti come Pastore, acerbi (a juve lo aveva preso alla metà un mese prima) come Schick, o rotti come Karsdorp.E qui temo il bluff piu pericoloso

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