AS ROMA NEWS – Per vincere trofei servono calciatori forti, ma anche una “squadra invisibile” fuori dal campo, scrive oggi il Corriere della Sera (L. Valdiserri). Era uno dei tormentoni di Gian Paolo Montali, dirigente che ha fatto bene ovunque, compresa Roma. È una legge dello sport che anche Dan e Ryan Friedkin conoscono bene.
I texani, in quattordici mesi di presidenza e con un esborso di quasi 500 milioni tra acquisto e gestione, hanno affidato il progetto tecnico a un top come Mourinho, blindato Lorenzo Pellegrini che attualmente è uno dei migliori di tutta la Serie A, acquistato un prospetto come Abraham ma anche messo sotto contratto undici professionisti dietro le scrivanie del club.
Undici, proprio come una squadra che va in campo. In ordine di arrivo: Tiago Pinto (general manager), Maurizio Lombardo (segretario generale), Vincenzo Vergine (settore giovanile), Max Van den Doel (direttore marketing), Stefano Scalera (direttore relazioni governative), Francesco Pastorella (direttore Roma Departments), Roberto Murgo (capo del personale), Joel Krauss (capo della sicurezza), Lorenzo Vitali (responsabile ufficio legale), Maurizio Costanzo (advisor comunicazione stadio, unica figura molto esposta anche in quanto “spin doctor” dell’ex sindaca Virginia Raggi) e -last but not least – Pietro Berardi (nuovo Corporate Ceo).
Berardi, 47 anni, laureato alla Bocconi, arriva alla Roma dopo una carriera internazionale di alto livello. Ha conseguito un Mba a Boston, ha lavorato presso Royal Dutch Shell in Europa e poi nel settore dell’automotive per oltre 15 anni negli Stati Uniti (Fiat Chrysler, Nissan, Pirelli). La presenza assidua dei Friedkin a Roma, al contrario di quanto faceva James Pallotta, è stata una dei motivi della decisione concordata con Fienga.
Il lavoro da fare è tanto, il primo passo riguarda biglietteria e abbonamenti visto che ieri è arrivata la buona notizia dell’aumento della capienza negli stadi dal 50 al 75 per cento, con l’auspicio di arrivare al 100 per cento nei prossimi 15 giorni. I tifosi romanisti, fin qui avevano riempito le tribune dell’Olimpico nei limiti consentiti, con una percentuale di biglietti venduti superiore al 95 per cento.
Ora i posti a disposizione saranno dai 46mila ai 49mila. A breve la Roma lancerà una campagna abbonamenti che avrà un occhio di riguardo per chi si era già tesserato ed era rimasto danneggiato dalla pandemia che ha chiuso gli impianti. Da vedere i costi per i tifosi, ma l’impressione è che si punterà a riempire l’Olimpico con prezzi popolari.
Poi, sotto con lo stadio di proprietà, con l’Ostiense come zona preferita. La campagna elettorale è sempre il momento delle promesse, con il nuovo sindaco si dovrà invece puntare velocemente al sodo.
Fonte: Corriere della Sera
La società è strutturata e si vede. La rosa va completata e credo sarà possibile a breve perché è stato fatto un ottimo lavoro per razionalizzare il monte ingaggi. A giugno scadranno i contratti degli ultimi fuori rosa e questo libererà ulteriori risorse.
Considerato che entro ottobre avremo un sindaco vero al posto del pupazzo con le grandi orecchie, si potrà ragionare seriamente sullo stadio. AVANTI ROMA.
Nnamoce pjanic, voglio trofei. Cominciamo con Tim Cup (stella argento) e Conference… Almeno puntarci ogni anno.
Dobbiamo avere il modello Atletico di Madrid, non il modello dei Boston Celtich e Mecchedonalde, altrimenti rifamo gli stessi errori pallirchiati…
L’ importanza di un basso profilo… ” Non vedo, non sento, non parlo!”. Lavoro, lavoro, lavoro…. E DAJEEEE! 💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️
Tutto vero tutto corretto (d’altra parte per qualunque attività serve una squadra invisibile)
Personalmente continuo ad avere dubbi sulla scelta di Tiago Pinto e sulla scelta di un allenatore come Mourinho senza però una rosa adeguata di alto livello.
Come ripeto da tempo gli scontri diretti ci diranno qualcosa di più sull’effettivo valore della squadra (sinora abbiamo vinto solo con squadre di medio bassa classifica ) e quindi sui correttivi da intraprendere.
Credo che per i Friedkin la strada sia lunga ma non centrare la Champions anche quest’anno significherebbe un ulteriore allungamento dei tempi, per questo il mercato di gennaio sarà significativo per capire i veri obiettivi della società.
Daje giù con gli antidepressivi Franco!!
Rome was not built in a day
L’ottimismo, questo sconosciuto. “L’unico modo per evitare di essere depressi è non avere abbastanza tempo libero per domandarsi se se si è felici o no”. (George Bernard Shaw)
Voglio solo essere realista non pessimista.
Aspettiamo questi tre scontri diretti di ottobre Juve Napoli Milan, per valutare il tutto.
Inutile esaltarci sul niente.
Sei come quello che invita l’avvocato divorzista al matrimonio!
Franco, nutri dubbi su Pinto e Mourinho..
Pinto è stato una sorpresa per tutti ma, mi sembra abbia fatto vedere che non è un improvvisato.
Mourinho, rappresenta la costruzione di una società vincente, lavoro, atteggiamento, mentalità…
La società necessitava di uno step, per portarsi a livelli top..
Un esempio per giocatori, preparatori, dirigenti, medici, giardinieri, ect.ect.. compresi i tifosi..!!
Dopo Maurinho qualsiasi allenatore sarà facilitato nel suo lavoro ma, questo doveva essere eseguito da un top.
Chi meglio di Mou..??
💪🧡❤️
Diciamo che questi sanno cosa fare e come muoversi… l organizzazione è SEMPRE la base per lavorare al meglio…💪🤝🤞
La squadra invisibile è completa e Scalera con Belardi sono le punte di diamante, daje!! Roma daje
Ma gli americani hanno sempre strutturato la Roma come fosse una corazzata, basta vedere la sede dell’eur voluta fortemente da Pallotta, per capire che le cose sono state sempre fatte e pensate in grande.
Anche i Friedkin ricalcano le orme di Pallotta, tanta gente che ci lavora, tante competenze, la Roma come una specie di multinazionale.
Speriamo solo che siano più fortunati di Pallotta a cui è mancato qualche trofeo per certificarlo tra i grandissimi presidenti.
Perché tanto il calcio è come dice Mourinho, non c’è nulla da fare.
Vieni consacrato, considerato, adulato, solo se vinci qualcosa, altrimenti sei un Ciarrapico, con le camicie dell’upim, non capisci niente, sei venuto pe specula’ e magnacce sopra, non c’è niente da fare il volgo ragiona così e ragionera’ sempre così
Il broccolaro non si deve PIU’ nominare.
Anche a ZZ mancano una ventina di trofei per essere considerato uno dei migliori allenatori di sempre.
Mavaffffffffffffffffffffffffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa………………………..
Organigramma AS Roma anni 60
Presidente : Anacleto Gianni
dirigente factotum : Vincenzo Biancone
massaggiatore : Angelo Cerretti
allenatore Luis Carniglia
STOP.
Adesso c’è pure il coordinatore del risanamento igienico di spogliatoi e docce.
Mahhh
Zeno’ qua sopra quasi sempre sei come a vecchietta de novant’anni al mare col perizoma che se presenta dopo un via vai de Top Model in bikini…. 🙈 mammamia
Che ce vo’ fa’!? Il tempo passa e se ne va 🎶e tu non sei più bambino 🎶…
La Roma più vincente di ogni tempo infatti, quella anni 60….
Per la prima volta negli ultimi 20 anni ho la sensazione che si voglia costruire qualcosa di importante. Questo non significa che si vincerà sicuramente, ma semplicemente che c’è la volontà di far diventare questa squadra una Grande squadra. Merito dei Friedkin, silenziosi (a differenza di altri americani che abbiamo conosciuto), seri e professionali. L’atteggiamento è cambiato, la Roma è vista in modo diverso da quando sono entrati loro. L’acquisto di Mourinho ha aiutato molto in tal senso. Finalmente, a prescindere dai risultati, stiamo vedendo una SQUADRA, con dei limiti ma con tanta voglia di stupire. In queste prime partite abbiamo sempre lasciato il sangue il campo, ed è questo quello che è mancato alle precedenti guide tecniche (Fonseca su tutti). C’è la voglia di sacrificarsi per il compagno, mai avevo visto un mkhitaryan così presente in fase difensiva, un Ibanez così attento (seppur non ancora perfetto ma c’è tempo e i mezzi ci sono tutti) o un Carles Perez così dentro al progetto. Per non parlare poi di Pellegrini, giocatore che personalmente ho criticato tanto ma che quest’anno sta facendo (o ha fatto) un salto di qualità impressionante sotto tutti i punti di vista. E’ lui il simbolo della nascita di una nuova Roma, di un nuovo spirito, finalmente combattivo, non più rinunciatario.
p.s Non ho mai visto a Roma un attaccante completo quanto Abraham, acquisto clamoroso a mio avviso.
@ASR27: d’accordo su tutto. Secondo me, analisi perfetta.
FORZA ROMA!
Io grido YANKEES GO HOME dal ’68. E l’ho fatto anche col broccolaro. Mi rendo conto pero’ che con la Roma americana non e’ piu’ una questione di etnia ma di cultura imprenditoriale. Il broccolaro viene dal mondo della speculazione e della finanza e ha usato la Roma proprio per speculare. Anche il cosidetto Stadio della Roma era una cortina fumogena per farsi approvare il restante 90% del progetto che era tutto meno che della Roma.
I Frieds vengono da piu’ variegate esperienze economiche: dalle commissionarie Toyota al cinema e all’alberghiero. Piu’ che speculatori sono commercianti e per restare a lungo in commercio devi saper vendere ma soprattutto devi costruirti una reputazione e lo puoi fare solo se il prodotto e’ buono o meglio, eccellente. Ve lo dice un figlio di commercianti.
C’e’ poi l’approccio che e’ diverso. In 32 anni d’insegnamento, soprattutto nel mondo anglo-sassone, i miei studenti migliori non sono stati gli inglesi, gli australiani o gli americani ma i ragazzi di provenienza asiatica, soprattutto cinese. I primi sempre logorroici, con il braccio sempre teso per chiedere la parola, sempre a prevaricare e ad interrompere chi stava parlando (incluso il sottoscritto). I secondi calmi, silenziosi, non sembrava neanche che ci fossero nella classe. Ma al momento dei test, dei compiti e delle interrogazioni la differenza era lampante. D’altronde, anche quando si impara una lingua (la prima, la seconda etc…) si ascolta prima poi si tende a riprodurla. E’ stato calcolato (dai soliti ricercatori americani) che un bambino che a 5 anni entra nel mondo della scuola, abbia ascoltato la lingua madre per oltre 17.500 ore ma abbia cercato di verbalizzare ‘solo’ per 4.000 ore! Il silenzio e’ d’oro si dice.
Contento che la Roma sia dei friedkin, ma una squadra insulsa come il Newcastle è stata comprata dall’ennesimo Saudita che ha un patrimonio dieci volte superiore allo sceicco del city. Prepariamoci all’ennesima super corazzata inglese.
Io dico solo Grazie Friedkin per avere sborsato già quasi mezzo miliardo di Euro, è tanta roba, questo è l’impegno messo da chi ha intenzione di regalarci grandi soddisfazioni, è evidente che vuole portare la Roma a diventare grande, grandissima ed infatti ci vuole anche e soprattutto una società forte e lui la stà strutturando in tal senso.