Gita all’ippodromo, sognando l’Ecomostro

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NOTIZIE AS ROMA – Ore 9.30. All’ingresso dell’ex ippodromo di Tor di Valle una cinquantina di giornalisti sale a bordo dei pullman noleggiati da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi. Parte da qui la risposta dei privati alla decisione della Soprintendenza ai Beni culturali di vincolare l’area dove dovrebbe nascere il nuovo stadio della Roma insieme al gigantesco complesso di uffici, negozi e ristoranti. Un tour» organizzato per dimostrare che l’ippodromo di Lafuente, in fondo, è poco più che un «rudere», come ripetono a perdifiato i consulenti ingaggiati dai privati, e non quel «gioiello dell’architettura anni 60, un esemplare unico», come invece ha sostenuto la soprintendente Margherita Eichberg. Il colpo d’occhio a favore di telecamere e taccuini è studiato ad arte per coincidere con la narrazione dei privati che sognano l’«Ecomostro». L’impianto ideato dal grande architetto spagnolo nel 59 oggi è malridotto e di sicuro avrebbe bisogno di una sistemazione. Il problema, semmai, è di chi sia la responsabilità per questo declino. «Fino a quando l’impianto era aperto, era tutto bellissimo», dice Fabrizio, uno dei due residenti rimasti a Tor di Valle, che qui allenava i cavalli da corsa.

IL PROPRIETARIO – Lo stato di abbandono è iniziato quando l’ippodromo ha chiuso i battenti, nel 2013, e il privato che ne ha acquistato i terreni (la Eurnova srl di Luca Parnasi) ha deciso di sospendere la manutenzione, in attesa del via libera a un progetto che prevede la costruzione di tre grattacieli e 15 edifici commerciali, accanto a uno stadio più piccolo dell’Olimpico. Il tutto sforando di due terzi il Piano regolatore. Questo, nella visita, non lo dice nessuno. «L’impianto ormai è pericolante», scandiscano gli uomini della security arruolati per l’occasione. E lo stesso dicono i consulenti che hanno collaborato al progetto, definiti a bordo dei pulmini come «esperti super-partes». Roberto della Seta, che dai proponenti ha ottenuto un contratto di collaborazione per le certificazioni ambientali, afferma che «la soprintendenza vuole tutelare un rudere. Il vincolo è surreale». E un urbanista, anche lui assunto dai privati, Remo Calzona, giura che, a parer suo, «in queste tribune non c’è nulla di architettonicamente importante». Gli esperti del Mibact pensano il contrario.

(Il Messaggero, L. De Cicco)

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13 Commenti

    • Articolo che non dice che le cubature sviluppate perlopiù in verticale non coinvolgono
      l’invasione di cemento nei terreni salvaguardandoli dalle c.d. colate di cemento.
      Il territorio della zona poi verrebbe riqualificato dall’attuale degrado che regna sovrano, incontrollato e incontrastato, lì la sera dove il traffico di droga e del sesso non ha limiti di decenza……..
      Abbattiamo il vero ecomostro cioè quello che resta della gradinata del vecchio ippodromo
      con l’esplosivo.Propongo una bella festa in stile americano e invitando tutti il primo giorno di lavoro del cantiere con tanti partecipanti e con tanto di conto alla rovescia l’implosione e la conseguente demolizione immediata in diretta del rudere.

  1. NO ALLO STADIO
    Ultimora: anche l’OMS (Organizzazz. Mignottoni Sfrattati) pone il proprio veto sullo Stadio della Roma. Il portavoce Sgarbi ha pronto un promemoria, patrocinato dal PIPPA (Piccoli Industriali Produttori Profilattici Associati), circa i nefasti effetti che lo Stadio recherebbe sulla fiorente economia locale. A essa si è affiancata anche l’UFO (Unione Favelas Organizzate), che ha trovato un’importante sponda nella Soprintendenza: la pizza Margherita Heineken ha pronto un dossier per la salvaguardia di baracche, roulotte, reti, materassi, bombole del gas – tutti elementi di alto e indubbio
    contenuto storico e artistico. Chiamato sul posto anche il celebre archeologo italo americano, Tom Barolo.

  2. solito articolo di questo piccolo uomo giornalaio di professione e servo del padrone. non ha specchi in casa, altrimenti sarebbe costretto ogni mattina a spu…..si addosso. mente sapendo di mentire. Vergogna

  3. Mi perdoni, mio buon De Cicco. Lo stato d’abbandono dell’ippodromo di Tor di Valle è iniziato una trentina d’anni fa: poichè ai Romani (compresi il Suo Editore, Caltagirone, e alla signora Margherita “Menesonoaccortasoloora” Eichberg) del trotto non gliene importava nulla.
    Cordialità.

  4. questo iscritto all’ordine dei giornalisti tiene famiglia…
    la sua penna è al servizio di chi lo paga
    la sua onestà intellettuale l’ha lasciata in embrione alle scuole elementari
    la sua coscienza una sostanza plastica, modificabile dalle circostanze.

    ce ne sono milioni in italia così. magari solo meno evidenti di uno che scrive su un giornale.
    ma la sostanza è la stessa. sono al soldo del potente di turno (che può essere anche un bullo da bar e niente di più).

    piccolezza e meschinità del genere umano.

  5. Articolo che non parla delle cubature sviluppate perlopiù in verticale non coinvolgono
    l’invasione di cemento nei terreni salvaguardandoli dalle c.d. colate di cemento.
    Il territorio della zona poi verrebbe riqualificato dall’attuale degrado che regna sovrano, incontrollato e incontrastato, lì la sera dove il traffico di droga e del sesso non ha limiti di decenza……..
    Abbattiamo il vero ecomostro cioè quello che resta della gradinata del vecchio ippodromo
    con l’esplosivo.Propongo una bella festa in stile americano e invitando tutti il primo giorno di lavoro del cantiere con tanti partecipanti e con tanto di conto alla rovescia l’implosione e la conseguente demolizione immediata in diretta del rudere.

  6. Fai schifo.giornalista venduto. Palesemente e senza pudore di parte. Ragazzi non si deve più comprare sto giornalaccio. Migliaia di copie in fumo. Così vengono colpiti

  7. ma il nostro intellettuale blson era quello con il tira pugni che ieri partecipava alla Gazzada indecorosa dei fascio tassisti? il livello è quello nonostante ogni giorno ci propina di essere colto.

    • Se stavi parlando di me, ti posso rassicurare, no non ero io.
      Anche se mi sarebbe piaciuto manifestare insieme ai tassisti contro il mostro Uber.

      Inoltre, caro cesarone, ti informo che non ho mai usato un tirapugni in vita mia essendo una persona molto pacifica.

      Infine, devi imparare a leggere perché non ho mai detto di essere colto.
      Un conto è la conoscenza delle basi dell’italiano, cosa per la quale anche tu mi sembri balbettare, un’altra è la capacità di dotarsi di cultura e conoscenza sulle più disparate materie.
      Cosa, anche questa, per te oltremodo sconosciuta.

  8. “una cinquantina di giornalisti sale a bordo dei pullman noleggiati da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi” adesso voglio sentire l’ordine dei giornalisti esigere delle scuse come fatto con il mister.

  9. Se i tuoi messaggi non vengono pubblicati, assicurati di rispettare il REGOLAMENTO.

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