ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Gemelli diversi. Entrambi statunitensi, uomini d’affari e appassionati di basket. Ma le affinità tra James Pallotta e Dan Friedkin probabilmente finiscono qui, scrive l’edizione odierna de Il Messaggero (S. Carina).
Venerdì saranno trascorsi due mesi dal closing che ha segnato il passaggio di proprietà e l’inizio di una nuova era per la Roma. E tanto è bastato per una sorta di rivoluzione copernicana. Dalla comunicazione alla presenza in loco, dalle gags ai silenzi, dal look sportivo a quello impeccabile giacca e cravatta, dal codazzo di reporter al seguito all’anonimato più assoluto, dall’affidarsi immediatamente ad un referente tecnico alla volontà invece di verificare e scegliere in prima persona il dirigente di turno. Senza fretta.
Jim e Dan sono come lo Yin e lo Yang, il bianco e il nero, il giorno e la notte. Il bostoniano si presentò a Trigoria con un tuffo vestito nella piscina scoperta con una temperatura di poco sopra allo zero. Un gesto che doveva servire per far capire alla squadra che “non bisogna farsi intimorire da niente e da nessuno“. Il magnate texano, nel suo primo giorno al Fulvio Bernardini, è passato invece quasi inosservato.
Quello che salta agli occhi è la presenza costante dei Friedkin. Silente ma assidua. Padre e figlio, una volta sbarcati in città, ogni giorno si sono recati a Trigoria. Sempre in coppia, girando per il centro sportivo e parlando con pochissime persone. A volte bastano gli occhi per vedere, senza doversi far raccontare le cose. Come accadeva invece con Pallotta e che alla lunga s’è trasformato nel suo tallone d’Achille. Jim, infatti, ha sempre delegato. Una volta a Baldini, un’altra a Sabatini, un’altra ancora a Baldissoni, prima di ripiegare su Fienga ma tenendo indissolubili i rapporti con i fidati Gombar e Lippie.
Ryan Friedkin si fermerà in città. La volontà di esserci, di presenziare alle prime 3 gare di campionato (due in trasferta), sono particolari che per ora hanno fatto la differenza agli occhi di una tifoseria abituata all’assenza di Pallotta, rotta soltanto dalle esternazioni pittoresche via sms quando le cose precipitavano.
Fonte: Il Messaggero
Dettagli che interessano poco al tifoso.
Sono i risultati che ci aspettiamo.
E in base a quelli questa presidenza sarà giudicata. Né più né meno di quella uscente.
Buon lavoro.
Hai ragione alla fine qui ognuno al suo metodo, c’è da sperare solo che Friedkin faccia meglio di Pallotta e Pallotta male non ha fatto, in Italia siamo stati sempre nella zona confort della alta classifica e questa è la realtà sono i fatti incontrovertibili
Per fare meglio de ballotta (Tituli zero) andrebbe bene chiunque , per vincere e coppefocene basterebbe pure mi cognato adorfo….almeno lui e’ tifoso da maggica roma….ballotta invece aldila’ di aver fatto danni permanenti per 10 anni …la sua utilita’?
Tituli 0
Coppefocene 10
Plusvalenze 9987667788
Morale da favola: utlita’ zero
Forza roma
Ovvio che sia troppo presto per dirlo, tuttavia non sò il perchè ma a me invece la loro presenza costante nella Società, tutta questa riservatezza, quella “pulizia all’interno di Trigoria passata quasi inosservata” piace, mi da un senzo di fiducia Cosa che durante la gestione precedente (specialmente gl’ultimi tempi) non si era piu’ vista Probabilmente sarà il tempo a decidere chi avrà torto o ragione Ciò nonostante a partire dall’acquisto della Società, tanti piccoli “tasselli operativi” che ho notato mi fanno ben sperare Ovvio che prima di poter vedere dei risultati si dovrà attendere qualche anno ma ammetto che un pizzico d’ottimismo c’è inutile nasconderlo Vedremo alla fine chi avrà ragione
Dopo due anni di scommesse perse (“Vediamo….vendendo e comprando riesco a restare in champions? A chi chiedo? Monchi? …Proviamo”) non dico che mi accontento, ma è già qualcosa. Se poi si ammala di tifo e capisce che il tifoso vuole che la sua squadra vinca, giochi bene e il suo beniamino segni, allora saremmo a cavallo…