Dybala in campo solo tra 5-6 mesi: parola all’esperto

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AS ROMA NEWS – L’infortunio che ha colpito Paulo Dybala riguarda il tendine semitendinoso, una delle strutture fondamentali della parte posteriore della coscia, coinvolta nell’estensione dell’anca e nella flessione del ginocchio. La lesione riportata dall’argentino si è rivelata più grave del previsto, tanto da rendere necessario un intervento chirurgico dopo un primo tentativo di trattamento conservativo. Questa mattina il quotidiano Il Tempo ha chiesto al dottor Andrea Uffreduzzi, esperto in questo genere di infortuni, di dire la sua su tempi e modalità del recupero. Ecco quanto trapela dal suo articolo.

Le cause dell’infortunio

Gli infortuni a questo tipo di tendine possono avere diverse cause. Spesso si verificano a seguito di movimenti improvvisi, accelerazioni o cambi di direzione repentini. Nel caso di Dybala, a incidere potrebbero essere state anche le numerose problematiche muscolari avute in carriera, che possono aver indebolito la struttura del tendine nel tempo. Altri fattori scatenanti possono essere un riscaldamento non adeguato, squilibri muscolari, problemi di postura o un carico di lavoro eccessivo nei giorni precedenti alla gara.

Il percorso di riabilitazione

Dopo l’intervento chirurgico, il recupero di Dybala seguirà una fase di riabilitazione ben strutturata. Nelle prime 3-6 settimane, l’argentino dovrà osservare riposo assoluto con l’ausilio di un tutore, integrando gradualmente esercizi leggeri per mantenere attiva la muscolatura senza sollecitare eccessivamente il tendine operato. Dopo circa 10 settimane inizierà una fase più intensiva, con esercizi mirati a recuperare la mobilità e la forza muscolare. In questa fase saranno fondamentali le terapie fisioterapiche, come laser, ultrasuoni e massaggi manuali, per ridurre l’infiammazione e migliorare la flessibilità del muscolo. Dai 3 ai 6 mesi, si passerà a un lavoro più specifico per il recupero della forza e della resistenza, con un graduale ritorno alla corsa e agli esercizi sportivi sotto la stretta supervisione dello staff medico. Il rientro in campo non ha una data fissa: dipenderà dai test fisici e dalla risposta individuale al trattamento, ma generalmente un infortunio di questo tipo richiede tra i 5 e i 6 mesi di stop.

Obiettivo nuova stagione

Dybala, quindi, dovrà pazientare e lavorare con grande attenzione per evitare ricadute. Il suo ritorno in campo è atteso per l’inizio della prossima stagione, ma solo i prossimi mesi diranno se i tempi di recupero potranno essere accorciati o se sarà necessario un percorso più lungo per garantire una completa guarigione.

Fonte: Il Tempo

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7 Commenti

  1. “ma solo i prossimi mesi diranno se i tempi di recupero potranno essere accorciati o se sarà necessario un percorso più lungo ”
    Ecco bravi,
    visto che è così, aspettiamo i prossimi mesi e pensiamo ad altro…
    ammazza quanti gufi in questa stagione 🙂

  2. Da più parti comincia a circolare la versione che si poteva evitare l’intervento (fonte Roma) con una terapia conservativa per tornare a disposizione per l’ultimo mese nella corsa alla qualificazione nelle coppe e che invece l’argentino abbia scelto di operarsi. L’Europa league è sfumata grazie a nonno Hummels inadeguato e Turpin, ingaggio top della Joya è cosa fatta, il calciatore ha scelto l’opzione migliore per la sua carriera, mettendo però in secondo piano le esigenze del club, chissa quando tornera, dopo il mercato 2025 condizionera’ pesantemente anche le scelte 2026. Tanti sbagli continuano ad essere commessi, Ranieri un uomo solo al comando (ricordo sempre 74 anni), ha fatto diversi errori di valutazione purtroppo, non togliendo un Dybala disinnescato in 10 nella corrida di Bilbao e spremendolo a rincorrere inutilmente avversari, facendolo poi giocare a risultato sbloccato contro il Cagliari. Stesso approccio di Mou, puntare tutto sulla centralità di Dybala e ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Troppi errori in sequenza e concentrati che portano conseguenze che li per lì non vengono considerati ma poi ti presentano il conto. Mancata qualificazione e probabile approdo in finale ti levano almeno 20 mil di incassi, inevitabile cedere qualche pezzo pregiato, non si scappa, la gestione Friedkin chiude con passivi spaventosi tutti gli anni, non sono più disposti a farlo. Forse affidarsi a Gasperini che non guarda in faccia niente e nessuno (sarei curioso di vedere se Dybala, Paredes e Pellegrini sono disposti a convivere con un sergente di ferro) che valorizza giocatori e ti dà un identità precisa è l’unica via per invertire una tendenza che dura da anni.

    • Gasperini lo odio ma il tuo discorso, a livello argomentativo, non fa una piega.
      C’è effettivamente bisogno di un repulisti a livello di organico e invece di riempire diverse figure nei quadri societari. Dopodiché si punterà sul nuovo tecnico. (Ma solo io mi riprenderei Spalletti?)

    • “il calciatore ha scelto l’opzione migliore per la sua carriera, mettendo però in secondo piano le esigenze del club”.
      Secondo me non ha messo in primo piano la sua carriera, bensì la sua salute.
      E ci mancherebbe pure, aggiungo.

  3. per me la colpa è solo di chi l’ha messo inutilmente sull’1-0 con il Cagliari quando casomai c’era solo da mettere muscoli a centrocampo per tenere il risultato.

  4. Dybala è un giocatore della Roma , se gioca bene se non gioca c è qualcuno che lo sostituisce. I 6 mesi di stop sono credibili, di fatto è come un crociato. Se dovesse essere Gasperini il prox allenatore della Roma , Dybala dovrà sposare la cultura del lavoro o trovarsi un’altra squadra, come lui tanti altri in casa Roma, mi viene in mente Paredes, lo stesso Pellegrini.

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