Dan Friedkin, una passione per il cinema: ha prodotto il film sul caso Getty

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ULTIME AS ROMA – Cinquantaquattro anni, 4,2 miliardi di dollari di patrimonio secondo la rivista Forbes, che lo pone al 187° posto della classifica dei paperoni statunitensi, e al 504° nel mondo. Dan Friedkin ha già raggiunto vette audaci nella sua carriera imprenditoriale, e scalpita per aggiungere nuove gemme alla collezione di avventure che ha già nel suo portfolio.

Il tycoon è nato in California in una famiglia che già negli anni ’60 si era arricchita con le concessionarie di automobili. Dan ha spinto l’acceleratore nel ramo, conquistando il diritto per la sua catena Gulf State di distribuire in esclusiva le vetture Toyota in un arco di 150 concessionarie che parte dalla sede sociale di Houston per abbracciare Arkansas, Louisiana, Mississippi e Oklahoma. La sua società è la più ricca delle aziende di proprietà privata nell’intera area urbana della città texana.

Si è laureato alla prestigiosa Georgetown University di Washington, e ha conseguito un master presso la Rice University. E’ sposato, con quattro figli, e ha una licenza di pilota d’aereo che gli ha assegnato il raro privilegio, comune solo ad altri nove piloti civili, di prendere parte alla formazione dei voli acrobatici dell’Air Force. L’omonimia con il leggendario William Friedkin, regista hollywoodiano degli anni ’70, e autore di film come l’Esorcista, Cruising, e della French Connection, gli calza a pennello, visto che anche Dan ha già una nutrita esperienza sul set.

PRODUTTORE E’ stato produttore esecutivo di un gioiello svedese: il film d’arte, girato intorno al mondo dei musei e delle gallerie d’arte moderna The Square (Palma d’Oro a Cannes nel 2017, e candidato all’Oscar per il migliore film straniero di quell’anno). Nello stesso anno ha prodotto The mule, con l’applauditissima interpretazione di Clint Eastwood nei panni di un ignaro corriere della droga. Tra le due esperienze il fallimento di Tutti i soldi del mondo, una ricostruzione del rapimento dell’erede della famiglia Getty ad opera della ndrangheta calabrese. Il film a firma di Ridley Scott avrebbe dovuto vedere Kevin Spacey nei panni del petroliere padre del ragazzo rapito, ma la caduta in disgrazia dell’attore statunitense dopo le accuse di molestie sessuali costrinse una rapida sostituzione con Christopher Plummer, e ad un montaggio affrettato che non lo ha premiato al botteghino.

Friedkin si è rifatto quest’anno esordendo alla regia con Lyrebird, presentato quest’anno al festival di Telluride. Anche le ambizioni di manager di una squadra sportiva non sono inedite per Friedkin: due anni fa si è messo in luce per un tentato acquisto della squadra degli Houston Rockets, uno dei gioielli della NBA, dopo che il proprietario Leslie Alexander aveva annunciato la volontà di vendere. La due diligence, il processo esplorativo che precede un offerta finanziaria, che potrebbe portarlo ad entrare nella proprietà della Roma Spv Llc registrata in Delaware, la holding che Pallotta ha creato negli Usa, è stata annunciata a fine ottobre, ma fino a ieri non c’erano segni di una trattativa in corso.

(Il Messaggero, F. Pompetti)

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