Champions, Psg-Basaksehir sospesa: frase razzista del quarto uomo, le due squadre lasciano il campo (VIDEO)

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ALTRE NOTIZIE – Interrotta dopo pochi minuti la partita di Champions League tra Psg e Basaksehir Istanbul: la squadra turca, cara al presidente turco Erdogan, ha abbandonato il campo dopo che il quarto uomo, il romeno Sebastian Coltescu, avrebbe rivolto un insulto razzista riferendosi a un calciatore ospite. I giocatori del Psg hanno seguito gli avversari negli spogliatoi.

Prima dell’interruzione ci sono stati attimi concitati, con numerosi cartellini gialli e rossi sventolati dall’arbitro. Poi la decisione delle due squadre di abbandonare il campo. A scatenare la protesta in campo del Basaksehir, a cui si sono poi uniti quelli del Psg, è stato l’attaccante della squadra turca Demba Ba, che ha sostenuto di aver sentito le parole “negro” dal quarto uomo Sebastian Coltescu, riferite all’assistente allenatore della squadra turca Pierre Weibo.

Così al 16′ pt l’ex punta del Chelsea si è fermato e ha cominciato a gesticolare, visibilmente arrabbiato, e a chiedere ai suoi compagni di lasciare il campo. Le sue proteste sono state talmente veementi che l’arbitro, che inizialmente non aveva capito di cosa si trattasse, lo ha espulso. Neymar si è avvicinato per calmare gli animi, e anche a lui Demba Ba ha chiesto di lasciare il campo. Poi, dopo sei minuti, mentre i dirigenti delle due squadre (tra i quali Leonardo) entravano in campo per cercare di capire cosa stesse succedendo, i 22 giocatori in campo e quelli delle panchine sono tornati negli spogliatoi.

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Fonte: Repubblica.it

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83 Commenti

  1. Che schifo assurdo… non è possibile che nel 2020 succedano ancora questi episodi. Questo è da radiare per tutta la vita

    • purtroppo come vedi anche qui in questo tuo leggittimo disgusto, ci sono BEN !! UNDICI deficienti che ti danno il pollice verso. Il razzismo è un VIRUS che non è mai stato estirpato, altro che il covid. Dovrebbero mettere in galera milioni di persone …scusa, no di persone …ma di deficientti, il loro cervelletto è fermo, le rotelle gli non girano, sono bloccate.

    • È inutile commentare…questi dioti dal pollice verso si dimenticano del razzismo se il campione di colore ce l’hai in squadra e veste la tua maglia.
      COGL@@NI

    • Secondo me ogni cosa và contestualizzata: a secondo di come viene detta, lo stessa parola può essere intesa come complimento od insulto. Faccio ad esempio presente che io insegno in una scuola professionale ed il 20-30% degli alunni sono di origine africana. Bene, molto spesso tra di loro si chiamano dicendosi “ciao negro”.

    • Il razzismo è ben altro. Qui si tratta di ignoranza. Se poi vogliamo essere politicamente corretti , buonisti e ipocriti parliamo pure di razzismo. Quello che non saprei, invece, come definire è il bisogno di approvazione (con un click su un pollice!) da parte di sconosciuti di ciò che scriviamo in forma anonima . Mi sembra quasi una patologia.

    • Appunto Stefano è una questione di contesto. Anche nello slang americano i neri fanno la stessa cosa, usano “my niggaz” per dire i miei amici. Ma se tu , bianco, dice nigger a qualcuno partono le pizze capicciose.
      Un po’ come da noi, dove il “mort**ci tua” tra amici è quasi un complimento, ma se lo dici ad uno sconosciuto cambia tutto.

    • Beh, stefano66, direi che da parte loro è assolutamente legittimo, visto che si tratta proprio della minoranza vittima del razzismo. Così come tra le donne è esorcizzante usare tra amiche gli insulti di genere, o tra gli omosessuali quelli sessuali. Ovvio che, se cambiano contesto, anche loro smettono di utilizzarli; ma ne esistoni altri che non hanno la stessa possibilità d’interpretazione: un uomo che dà della “trxxia” ad una donna è una situazione che, in qualunque misura, non è scindibile dall’insulto di genere; perché c’è una storia indissolubile che li lega e perché è ancora un fenomeno tutt’altro che scomparso. Lo stesso vale per le altre forme di discriminazione di cui parlavo sopra. Quindi, più che di contesti, la differenza la fa Chi usa la parola; e solo poi il dove, come e quando.

    • Stefano secondo me stai a di una cavolata, e normale anche io ai miei amici di colore lo chiamo ciao negro, ma solo perché so che sono persone intelligenti e so che non si offendono, perché ho la confidenza tale da far capire che non è un atto di odio, ma se lo vado a dire a uno sconosciuto giustamente mi prendo uno sputo in un occhio

  2. Dale ricostruzioni dei giornali il quarto uomo rumeno ha segnalato al suo collega connazionale il vice allenatore chiamandolo negru che a quanto pare non risulta offensivo in lingua rumena. Fosse questo mi sembra più una paranoia collettiva che un episodio di razzismo. Peraltro i giocatori turchi hanno rifiutato di giocare anche con la promessa di escludere il quarto uomo.

    • I malintesi sono molto più pericolosi perché ognuno, dal loro punto di vista, ha ragione.
      Per quello bisogna stare molto più attenti in queste situazioni ed a maggior ragione quando ti trovi in campo Internazionale con gente che parla 4, 5 lingue diverse… Sei un professionista del uefa mica un pizzicarolo del San Paolo. Purto po per lui, anche se in buonafede, credo che la sua carriera finisca qui.
      Ora si che diventerà razzista 😂

    • Saranno sanzionate entrambe le squadre, razzismo o meno, non puoi abbandonare il campo di testa tua.

  3. Stiamo esagerando. Sputano sempre sul calcio etichettandolo come un covo di razzisti. Se fosse così tutti questi giocatori di colore milionari non ci sarebbero. Basta con questa ipocrisia con questo perbenismo ridicolo. BastI pensare che in Italia è diventato ricco anzi straricco un personaggio come Balotelli…..dove e’ questo razzismo? Ogni squadra ha giocatori di colore come si può pensare che si insultano i giocatori di colore delle altre squadre? Cavalcare l onda razzista da visibilita’ a tutti. Facciamola finita pet piacere.

    • Proprio tu scrivi questa cosa!? su questo sito si possono leggere decine di tuoi commenti razzisti compreso questo. Ma ti leggi quando scrivi? Sei ridicolo

    • Il calcio è un mondo sostanzialmente razzista, sessista, omofobo e retrogrado. Negarlo o sminuire il fatto con “anche Balotelli ha fatto soldi” è proprio la conferma di quanto ho scritto poche righe più su.

    • Il mondo del calcio è uno dei piu ipocriti e omertosi che esistano.
      Basti pensare che, stranamente, non esistono gay fanno outing.
      Abbiamo migliaia di calciatori professionisti e sono tutti etero ?

    • Ah beh, certo, perché il razzismo si misura in base al conto in banca, vero? Gli insulti in campo e dalle tifoserie non contano, e nemmeno il fatto che nelle giovanili professioniatiche sono mediamente sottopagati rispetto ai colleghi bianchi, a quanto pare. Vabbé che, secondo il tuo ragionamento, pure Martin Luther King era solo un perbenista ipocrita, visto che riceveva cospucue donazioni per sostenere la causa contro l’aparthide…

    • Il tuo commento è la prova provata dell’esistenza del problema, e dell’incapacità di comprenderlo da parte della maggior parte di tutti noi.

    • Devono andare dove hai detto tutti i razzisti ma non hanno fatto bene a lasciare il campo. Attenzione, io non ho visto la scena e non ho sentito nulla ma intanto giochi poi, se si accerta il fatto disintegri la carriera dell’arbitro. Ciò che @nonymous ha scritto sopra mi sembra, per esempio, possa essere un altro concreto punto di vista.
      Una precisazione la voglio fare, non riesco a contenermi. Io, oggi, ho più paura degli ipocriti che dei razzisti che sono figli di una subcultura.

      Se fosse vero che il quarto uomo, rumeno, ha detto nella sua lingua negru che sta per nero, domani potrebbe essere chiesto agli arbitri rumeni di utilizzare un termine della loro lingua per non urtare gli animi sensibili. In Italia, la parola negro che, per inciso, non è razzista, è stata bandita dal linguaggio parlato.
      Torno a ripetere, però, se il fatto venisse acclarato per come è stato denunciato, il quarto uomo deve salutare la sua carriera.

  4. Indipendentemente da tutto, non puoi essere così stupido e amatoriale se sei il quarto uomo in una partita di CL… Che idiota.
    Sai quante volte per dei malintesi mi sono ritrovato a fare a pugni da ragazzo? E gli altri ragazzi parlavano italiano anche loro eh… Pensa in quel mix di lingue quanto devi stare attento a quello che dici… Se era in un campetto in Francia o Inghilterra di periferia non finiva così “bene”.
    (oltretutto sono sicuro al 100% che NON aveva nessun intento razzista)

  5. Il razzismo è una forma di aggressività conseguente a una FRUSTRAZIONE, cioè al timore di venire razzialmente eliminati. Questa è la definizione che a mio parere centra il problema, la forma che nei secoli ha portato a lutti e rappresaglie su vasta scala alcuni al limite del genocidio. Punto. Tutto il resto è folclore, come l’episodio di stasera.

    Se si isola il concetto e lo si applica al nazismo e alla purezza germanica minacciata dall’ebraismo e dallo slavismo – sancita da teorie pseudo scientifiche come il darwinismo sociale, allo stesso sionismo nei riguardi degli arabi, ai giapponesi, la cui fobia di esser compressi nella loro angusta e infertile isola li ha resi il popolo più bellicoso d’Asia e primo acerrimo nemico del vicino cinese, le caste indiane di fronte a milioni di poveri miserabili delle classi inferiori, l’odio degli hutu verso i loro “padroni” tutsi, quello dei maya dominanti verso le altre popolazioni messicane, dei coloni inglesi dell’America del Nord puritana verso gli indiani nel Sei e Settecento, dei sudafricani di origine europea verso i nativi neri, e altre decine di esempi – si vedrà che quella è la formula che racchiude l’intero cerchio. Non certo i “buh” degli ultras nelle curve, le offese volgari nei confronti dell’afro e l’intolleranza verso gli immigrati. Quelle sono manifestazioni figlie dell’ignoranza che andrebbero affrontate con adeguati strumenti di politica che implichino responsabilità e cultura, non coi vuoti proclami del presenzialista di turno o con noiosi esibizionismi d’avanspettacolo. È probabile, però che nell’era della falsità e ipocrisia, che è quella del “politicamente corretto”, tali argomentazioni non siano di facile lettura.

    • I media di massa hanno il DOVERE di punire ed evitare ogni forma di razzismo.
      Sicuramente tu Amedeo da uomo adulto e intelligente non ti lasci influenzare da pantomime come quella che stai criticando, ma da essere umano dotato di intelletto e cultura,
      comprenderai l’influenza che i media hanno sulle menti più deboli.

    • Faccio zapping col telecomando, metto il televideo e leggo che la partita tra Psg e Basaksehir e’ stata sospesa per insulti razzisti.
      Mi chiedo ma chi azzo li ha fatti gli insulti razzisti se lo stadio e’vuoto.
      Apro la pagina e’ leggo che e’stato il quarto uomo. Dico ma questo e’un deficiente, un pazzo. Ma come gli e’venuto in mente?
      E dall’altra parte , e’normale la reazione che ci e’stata. Anche se a sbroccare e’stato il giocatore in campo, e non il diretto interessato dell’insulto .
      Ma per me partita si doveva giocare regolarmente, si prendeva il deficiente, lo si allontanava dal campo ( a calci in cul*) e poi l’Uefa avrebbe preso i provvedimenti del caso.
      (Si spera)
      Per la storia di Ballotelli, non c’entra niente il colore della pelle, e’un deficiente a prescindere basta ricordare gli insulti che rivolgeva in campo e fuori a Francesco TOTTI.
      O vogliamo dire che Totti gli diede un calcio in cul* perche ‘e’razzista? E dai su..
      O quando ai mondiali in Brasile , mezza nazionale lo voleva menare. Vogliamo fare l’elenco di quello che ha combinato?

    • @Amedeo: Continuo a pensare che se tale frase ingiuriosa è stata detta, giusto che chi l’ha pronunciata “paghi”. Tuttavia ammetto mi rimane il dubbio che in quanto è accaduto, c’entrino molto i rapporti trà Turchia, Francia e tutto ciò che stà avvenendo trà queste due Nazioni.
      (Europa inclusa) Poi magari sbaglio…

    • Caro Amedeo, probabilmente centri l’origine di buona parte del sentimento razzista, ma secondo me bisogna fare attenzione anche a non sottovalutare un altro suo aspetto, che è legato alla naturale predisposizione umana nell’avere diffidenza di ciò che non rientra nella propria comfort zone.

      Ciò nel tempo si è sedimentato ed evoluto in una percezione di essere (ovviamente…) migliori di chi ci è diverso ed è diventato la base ideologica di fenomeni come l’imperialismo e lo schiavismo: non credo che le “grandi” nazioni europee si sentissero minimamente minacciate dai “primitivi” popoli subsahariani quando hanno preso a deportare e incatenare un numero impressionante di esseri umani.
      Chiaramente un ruolo di primo piano lo ha giocato (e lo fa ancora oggi) la religione, da sempre uno dei fattori più divisivi, dove dei passi biblici sulle origini delle etnie vengono sfuttati per “spiegare” la “palese” inferiorità dei neri. Proprio come è successo e succede per gli omosessuali “deviati” o per le donne buone solo a procreare.

      E i popoli si impregnano di tale atmosfera culturale, dunque si finisce con sfoghi del tipo “i neri puzzano”, “i cinesi copiano”, “prima gli italiani”, “gli zingari… beh, son zingari”, ecc.
      I nazionalismi nascono proprio grazie a tale forma mentis, che poi finisce per generare la frustrazione che ben descrivi nelle altre fette di popolazione.

      Sicuramente lo starnazzare sensazionalistico dei media non aiuta, anzi forse peggiora, la situazione perché crea infastidimento proprio per come viene trattato il problema, che è complesso e va affrontato con cognizione, prima di tutto individualmente, intimamente (e non è facile), e di riflesso nella comunità giorno per giorno: la vera contrapposizione sociale non è bianchi/neri, ma padroni/servi.

    • @Amedeo. Puoi aver ragione sulla questione di fondo sulla “paura del venir eliminati” ch’è causa scatenante del razzismo, assieme all’odio, ma mi sembra abbastanza miope pretendere che non si tratti mai di razzismo in assenaa di genocidi o sottomissioni di mezzo. Negli USA ci sono stadi sel sud che ancora hanno leggi che limitano efficacemente l’accesso al voto alla popolazione nera, senza mai parlare apertamente di razza e discriminazione. Non è razzismo quello?

    • Caro Anacronistico, sai perfettamente che la morale dell’epoca era quella e anche gente notevole, penso a Kant, riteneva esistessero i “selvaggi inferiori”, senza dimenticare i campioni della Costituzione americana, in gran parte proprietari di schiavi. Di esempi se ne possono fare a centinaia. Applicare le categorie attuali a quelle del passato non è esercizio praticabile. Il “No racism” dell’UEFA, sancito dalla pantomima di ieri sera, una paranoia collettiva scaturita da un episodio degno delle più misere commedie, è solo il grande manto ipocrita steso sulla coscienza occidentale.
      Leggerti è sempre un piacere

    • Caro Rossa com’er core, ti devo una risposta. Certo che è razzismo quello da te riportato, nella sua forma peggiore. Negli Stati americani del Sud esiste propria quella frustrazione cui mi riferivo sopra. Se isoli il concetto e lo applichi a quei provvedimenti vedrai che in ciò risiede la chiave di lettura più profonda del fenomeno razzismo.

    • Vero Amedeo, ma il mondo di oggi è in una qualche maniera sempre legato al passato, soprattutto quando mancano veri e propri punti di rottura con esso, visto l’imbarazzo e le difficoltà che creerebbe l’andare ad affrontare certi nodi, certi cortocircuiti, per così dire.

      Ieri sera certamente entra in scena una abbondante dose d’ipocrisia, visto che il tizio del Basaksehir non si fa problemi ad incassare lo stipendio dalla squadra a quanto dicono tutti diretta emanazione del potere di Erdogan, ovvero uno che mette in pratica i princìpi razzisti sulla più larga scala a lui possibile.

    • Negru in rumeno vuol dire nero senza accezioni negative, ma il fatto che tu ed altri non colgano la portata offensiva della frase è emblematico di quanto occorra lavorare contro la piaga del razzismo.

    • ????????? impara a formulare un pensiero prima di criticare gli altri, se la parola non ha connotati degrinatori come fa ad essere razzista????

    • ah dimeticavo, il movimento BLACK LIVES MATTER è razzista perchè usa la parola nero? La black music è razzista?

  6. Da quanto letto sulla Gazzetta demba ba si è lamentato del fatto che il suddetto quarto uomo si riferisca ai giocatori di colore come “negru alias black guy”, quando invece riferendosi a un calciatore non di colore dica soltanto “that guy”. Ovviamente è razzista e cattivo. Non perché magari sei l’unica persona di colore tra 23 non di colore. Forse. Non capisco cosa ci sia di male a chiamarti uomo di colore quando sei di colore, tra l’altro.

    • Demba Ba ha ragione.
      Di conseguenza il movimento negli stati uniti adesso si chiamerà “That lives matter”, e la bandiera del movimento non sarà più nera perché simbolo di discriminazione.
      Anche Jay-z pensa a re incidere tutti i suoi dischi dicendo “That” al posto della parola incriminata

    • Ma perché no ha detto ‘quello alto’ o ‘quello basso’, oppure ‘quello seduto accanto a…’, o ancora ‘il terzo della panchina’? datti una risposta e forse capirai perché è un comportamento razzista e perché hanno fatto benissimo le squadre a tenere un atteggiamento intransigente. Semmai ha sbagliato anche l’arbitro che, dopo aver compreso l’accaduto, avrebbe dovuto allontanare il quarto uomo e sostituirlo con la riserva: tutti ne sarebbero usciti meglio (tranne, ovviamente, il quarto uomo).

  7. Andatvi a documentare e vedrete veramante cosa è il razzismo. Se nel calcio è pieno di giocatori di colore che guadagnano GIUSTAMENTE milioni diventando persomaggi famosi in tutto il mondo osannati da tutti mi dite dove sta il razzismo? Ipocrisia moda e perbenismo….ridicoli!!

    • i grandi jazzisti afroamericani del secolo scorso erano idolatrati nel mondo ma ancora picchiati e discriminati in america.
      Negli anni 60 si osannava Pele’ ma nello stesso momento si castrava e bruciava gente di colore negli stati del sud degli USA. Il discorso ‘te do pure lo sordi che vuoi di piu” e’ l’affermazione piu’ sinceramente razzista che registro da anni a questa parte

    • Il razzismo è una brutta bestia, perché il razzista non si rende conto del problema (del tipo: ma che colpa c’ho, è lui che è nero…).

  8. E’ tutta colpa de Florenzi …

    Simpatia a parte, facile per noi criticare il presunto finto perbenismo tanto siamo caucasici.
    Quando andate al nord e sentite criticare i Romani, non vi rode il chiccherone?
    Immaginate di essere nati diversi, provate a mettervi nella pelle di gente che viene brutalmente sottomessa da millenni.
    Forse serve più empatia?

  9. Il razzismo è strisciante, subdolo, ipocrita, si nasconde dietro chi lo nega e si alimenta nell’indifferenza. Molti qua dicendo che nn esiste nn fanno altro che negare qlcosa di se stessi mm so se coscientemente o meno. Il razzismo si combatte nn nascondendolo, mostrandolo a tutti e nelle sue varie forme, sia nei gesti che nelle parole. Detto questo il 4′ uomo dovrà pagare in modo esemplare mentre il resto mi sembra una pura sceneggiata, poi Erdoğan e o turchi sanno bene cos’è il razzismo se lo dicono loro…

  10. Abbiamo amato Cerezo Aldair ….io anche Lima (il Capitano scherzando diceva che si allenava correndo inseguito dai leoni) ed ora siamo tutti razzisti? Ma per favore. Rilassatevi.

    • Il razzismo è già identificare qualcuno per il colore della pelle: cosa che hai appena fatto indicando persone con la pelle nera che hanno giocato con noi.
      Hai mai visto il vecchio film ‘Indovina chi viene a cena’? e pensa come reagiresti se un tuo congiunto (fratello/sorella, figlio/figlia) decidesse di stare stabilmente con un compagno/a con la pelle nera.

  11. Trovo più gravi alcuni commenti sopra che la condotta della terna (anzi quaterna) arbitrale rumena.
    Ok, negru in rumeno vuol dire nero senza accezioni negative, ed allora?
    Anche in Spagna nero si dice negro ma nessun arbitro spagnolo pensa sia lecito utilizzarlo per distinguere un giocatore da un altro.
    L’art. 3 della nostra costituzione sancisce il principio di eguaglianza senza possibilità di distinzione in base a razza, religione, orientamenti sessuali etc..
    Analoga norma si trova in tutte le costituzioni degli Stati civilizzati e nelle convenzioni internazionali sui diritti umani.
    Postulato di questa norma è che se devi indicare un giocatore per distinguerlo dagli altri non lo fai additandolo come “il nero”, “l’omosessuale” o “l’ebreo” etc…
    I giocatori hanno un numero sulla maglia e si usa quello per distinguerli ai fini del referto.
    Dopodiché, probabilmente, l’dea di poter usare “nero” per distinguere un giocatore dall’altro in una partita internazionale è figlia dell’arretratezza culturale del quarto uomo, ma anche del primo arbitro che ascoltava queste indicazioni senza nulla eccepire.
    Quello che fa specie è osservare come l’arretratezza culturale della quaterna rumena sia comune a molti in Italia, compresi alcuni che commentano su questo sito e che magari sono razzisti anche verso i rumeni.

    • Premesso che non aveva il numero sulla maglia ma se in un gruppo di ragazzi devi indicarne uno in maniera generica senza sapere nome e cognome cosa fai? Forse dirai “Quello con la barba, quello biondo , quello pelato (poco sensibile), quello basso (discriminatorio) , quello con gli occhiali, quello nero (razzista).

  12. Partendo dal presupposto che “razzismo, omofobia ed idiozia latente” vadino condannati sotto qualsiasi forma si presenti, sbaglierò ma qui c’entra poco Secondo me l’episodio scatenante son stati i numerosi “cartellini gialli e rossi sventolati dall’arbitro” che avranno creato un forte nervosismo in campo Sarà volata qualche parola di troppo e c’è chi ne ha approfittato della situazione per “tornaconto personale”. Piccola finestrella:
    Solitamente evito d’intervenerire in simili argomentazioni. Tuttavia ammetto che leggendo tale articolo, una piccola considerazione mi sorge spontanea. Quel che trovo “stranino” è che simili accuse, siano partite da una squadra Turca Una compaggine che a quanto ho capito è molto cara ad un certo Erdogan. E si sà bene quali nefandezze stia combinando questo “signore” in nome del suo “idealismo religioso” … Meglio voltar pagina.

    • Ah beh, allora è tutto chiaro. Se uno ha rubato una volta, non ha diritto di difendere le proprie cose; se uno ha compito una violenza, potrà essere tranquillamente oggetto di violenza da parte di chicchessia; da qui possiamo tranquillamente passare, che so io, alla castrazione o direttamente all’eliminazione delle persone…
      Riflettete prima di scrivere, il razzismo e la discriminazione, spesso inconsapevoli, sono brutte bestie.

  13. Per come ho scritto cento volte in passato e per come sanno tutti, compresi tassi, ornitorinchi ed eleganti, esistono varie forme di razzismo, la definizione ufficiale è la seguente:

    1) Ogni tendenza, psicologica o politica, suscettibile di assurgere a teoria o di esser legittimata dalla legge, che, fondandosi sulla presunta superiorità di una razza sulle altre o su di un’altra, favorisca o determini discriminazioni sociali o addirittura genocidio.

    2) Qualsiasi discriminazione esacerbata a danno di individui e categorie.

    Dunque, esiste un razzismo ideologico basato su teorie di presunte superiorità razziali ed un razzismo “urbano” …”qualsiasi discriminazione”.…becero ed ignorante (strisciante, quotidiano, che si manifesta ovunque, in cima ad una scala, nelle scuole, su un treno della metropolitana, allo stadio o sotto al letto) che qui qualcuno definisce “folclore” (con un piglio minimizzatore e giustificazionista) dando l’idea di quanto ancora il germe del razzismo sia lontano dall’essere estirpato. Qui non c’entrano nulla i giapponesi, i balcani o gli Utu e per fortuna una parte sempre più ampia del mondo civile riconosce e combatte ogni discriminazione. Ammesso poi che sia una questione semantica che la si chiami razzismo (per come la chiamo io) o folklore (per come la chiamano i “filosofi”) fa sempre schifo e pietà e per me è meix@ da estirpare.

  14. Una scena imbarazzante.
    Squalifica per 3 anni di tutti i giocatori a referto e inibizione delle 2 società dalle Coppe per 10 anni.
    Una cosa incredibile e grottesca.

  15. Del resto c’è qui chi negava la rilevanza del covid in termini sanitari (per qualcuno non esiste) e definiva folclore lo sfascio di un pub in centro da parte di ultras che facevano una spedizione punitiva verso qualcuno che beveva una birra dentro. C’è chi nega l’Olocausto e chi dice che l’asino vola, dunque il relativismo impera.

  16. Riflessione che va oltre il calcio. Penso seriamente che negli ultimi anni l’ITALIANO sia vittima di razzismo in casa propria!!!Ora scatenatevi con slogan e frasi fatte! Buona giornata.

  17. Io sono contro ogni forma di razzismo però non posso negare che a parer mio ormai si sia raggiunto un livello dove ogni cosa là si fa cadere nel razzismo. Il razzismo significa fare differenze e discriminazioni per razza e quindi per i tratti caratteristici di quella razza, colore della pelle come capelli occhi ecc … in questo caso dov’è la discriminazione ? Nel modo della segnalazione ? Quando giocavo io mi indicavano come quello biondo alto , oppure quello con il naso grosso , anche quello è razzismo ? Il problema è che a forza di esasperare il concetto come si sta facendo poi davvero tutti si stancheranno e inizieranno a provare sentimenti negativi e uscirà fuori il vero razzismo. Questa è la mia personalissima e discutibilissima opinione

    • @Golia89 Concordando con il tuo post vorrei aggiungere solo una piccola postilla quasi provocatoria, tralasciando quanto è accaduto in campo: Ma una Nazione come la Turchia che si prepara ad una Guerra Santa contro la Francia e l’Europa. Un Erdogan che erigendosi a difensore del Popolo Mussulmano appoggia l’integralismo piu’ bieco e massacra una popolazione inerme come lo vogliamo definire?! Guerrafondaio, folle, razzista, omofobo oppure l’innalziamo a difensore dei “diritti umani…” Di conseguenza, vedere che un intera squadra turca esce fuori dal campo a causa di un episodio simile, mi spiace ma trovo tutto ciò a dir poco … “grottesco”

  18. Dopo aver approfondito un pochino l’accaduto, emergono secondo me due fatti difficilmente opinabili:

    1) Seppure il termine “negru” possa non implicare sfumature negative nella lingua romena, non sei in Romania tra compatrioti, ma in un contesto internazionale. Sei un professionista e certe cose sei tenuto a conoscerle. La sanzione nei suoi confronti è quindi inevitabile.

    2) I giocatori non possono comunque arrogarsi il diritto di abbandonare il campo senza l’esplicita autorizzazione dei giudici di gara o commissari UEFA. A meno che non vi sia pericolo immediato per l’incolumità fisica degli stessi. Trovo inevitabile e corretta quindi anche una severa sanzione nei confronti dei calciatori e delle relative società.

    • Giusto la gara doveva terminare.
      A meno che arbitro o delegati UEFA la dichiaravano terminata. Non ci stavano i presupposti .
      Quindi si allontanava il quarto uomo. E si proseguiva.
      Ora mi aspetto come minimo lo 0-3 a tavolino per entrambe le squadre e le sanzioni x i giocatori ,che arbitrariamente hanno abbandonato il campo.
      Altrimenti qui si crea un precedente .
      Siccome il regolamento in caso di cori razzisti , prevede che solo l’arbitro può interrompere lo svolgimento della partita, dopo l’avviso o gli avvisi tramite altoparlanti, di smetterla con i cori razzisti. Nessuno può uscire dal campo.
      Poi il quarto uomo ,che ha scatenato tutto questo, spero che sarà mandato a raccogliere le nocelle

    • Corretto, sarebbe un pericolosissimo precedente. Mettiamo poi che uno abbia inteso male, cosa peraltro non da escludere (non in questo caso) quando la lingua utilizzata non è una di quelle più note, si darebbe ai calciatori una discrezionalità inaccettabile.
      Vedremo se l’UEFA nasconderà la testa sotto la sabbia. Già il fatto che abbiano deciso di far disputare la partita oggi non mi sembra un gran segnale. I commissari avrebbero dovuto dare partita persa ad entrambe le squadre e poi si sarebbe giudicato negli eventuali ricorsi.
      Non mi piace per nulla questa giustificazione de facto a ciò che si è visto. Che rimane inaccettabile. E questo a prescindere da ogni valutazione sull’argomento razzismo.
      Rimane da capire se a noi convenga di più ritrovarci in EL il derelitto MU di Solskjaer oppure il PSG…

  19. Al psg ha fatto comodo rimandare così saprà esattamente cosa fare ora che il MU ha perso 3 a 2. Per il resto vedo solo tanta ipocrisia e il vedere razzismo anche dove non c’è. Andatevi a vedere il testo della canzone Watussi. Si ripete non so quante volte la parola negri. Come si dice nero in spagnolo? E in romeno? E in tante altre lingue? Non sempre vi è lo spregio. Strano che tanti di voi abitano a Roma, prendono metropolitane e vanno in centro. Non vi siete accorti che i ghanesi odiano i senegalesi che odiano i nigeriani che odiano i marocchini ecc. Ecc. Forse i più rispettosi sono proprio gli occidentali in percentuale. Un filosofo di cui non conosco il nome ha detto che il razzismo non finirà ma si trasformerà invertendo chi subisce con chi offende. Si chiama umanità. Una volta si facevano le guerre armate ora si fanno le guerre idealistiche. Condannare il razzismo è un dovere di tutti noi, farci manipolare il cervello no

    • 1960, altra epoca ed altra sensibilità sociale, ed ai bambini si diceva anche di stare attenti agli zingari: quei bambini di ieri sono i razzisti di oggi. Il progresso sociale è anche questo.

  20. La canzone I vatussi è stata concepita nel contesto di un’Italietta maccheronica, sessista e razzista verso il sud figuriamoci verso gli africani, il fatto che i ghanesi siano razzisti verso i senegalesi o viceversa non giustifica nulla, viviamo in un mondo marcio e pieno di discriminazione a tutti i livelli dunque è dovere di ogni mente pensante combattere civilmente ogni forma di discriminazione (che sia su base razziale, di genere o altro) anche con gesti eclatanti. Io non mi giro dall’altra parte e non mi sento manipolato da nessuno, se incontro un razzista non gli spacco la testa perché non mi sporco le mani e non rischio nulla per un decerebrato ma certamente nella mia vita non avrà neanche un millimetro di spazio. C’è un bimbo che adoro di padre marocchino e mamma italiana, nato in Toscana, che va spesso dalla mamma dicendo che lo chiamano marocchino sporco. Purtroppo di casi del genere (che non c’entrano nulla con il folclore, i balcani, e col “Timore di venire razzialmente eliminati” ma con buio dell’anima, ignoranza nera, incapacità di discernere da parte di chi è lobotomizzato dall’ambiente che lo ha forgiato) ce ne sono milioni ogni giorno in tutto il mondo e non sono folclore ma cancro razzista e discriminatorio ovvero sono violenza, miseria, cattiveria, cazz@naggine di reietti troppo scarsi per meritare di lavorare, interagire o ricevere. Per me questa gente va solo isolata per come pretenderebbe di fare con altri che non gli stanno bene.

    • Ci sta, anche io spesso tocco con mano episodi simili a quello da te citato.
      Però sulla tua conclusione, ovvero che i razzisti vadano isolati, mi chiedo: come si fa ad isolare la maggioranza (o quanto meno una gran bella fetta di popolazione)?
      Il punto è: siamo immersi in un contesto classista/razzista/sessista/ecc, si può davvero cercare di cambiarlo ignorandolo? Basta far fuori certi individui dalla propria vita? Purtroppo penso di no; sporcarsi le mani, ovvero intervenire quando possibile, non è demandabile (a chi poi? Ad una qualsivoglia autorità che ha invece tutto l’interesse a mantenere lo status quo?).

    • la canzone vatussi è concepita in un contesto storico in cui la n word era ammessa in tutti gli ambienti, anche quelli accedemici.

  21. Ragazzi, prima di commentare, mettere mi piace o non mi piace, informatevi e approfondite su più fonti. Leggendo altri articoli è venuto fuori che il quarto uomo abbia indicato l’assistente tecnico del basaksheir come “ala negru” che in romeno vuol dire “quello nero”, non negro, solo nero. Ora, considerando che era appunto un assistente tecnico, senza nome né numero sulla maglia, mi sembra del tutto normale indicare una persona come “quella nera”, specialmente se accanto ha persone bianche. Normale come lo è identificare un ragazzo biondo in mezzo a ragazzi castani dicendo “quello biondo” e ci sono tanti altri esempi che evito di scrivere. Se la mentalità è quella di etichettare come razzisti fatti del genere, non si fa altro che alimentare il razzismo stesso, in quanto si considera l’essere neri come se fosse un problema, un qualcosa da evitare di dire perché non bello. Invece dovrebbe essere il contrario, si dovrebbe poter definire tranquillamente nera una persona senza nessun problema, perché appunto problemi nell’esserlo non ce ne sono. E mi dispiace anche per il quarto uomo che, molto probabilmente, per un fraintendimento, perderà il lavoro e sarà dentro a un vortice mediatico per chissà quanto tempo

    • Per certi versi ti do ragione: si dovrebbe superare il problema. Per altri, mi sembra inopportuno identificare una persona in base al colore della pelle, pur se è un dato oggettivo.
      Boh, difficile decidersi.

      (Ma quello alieno e sdraiato…? Proprio sparito? 😉 )

  22. Non so cosa sia successo esattamente ma mi sembra singolare che ogni volta che c’è qualche casino ci siano squadre turche di mezzo. Fa piangere, più che sorridere, il fatto che del razzismo si lamenti Erdogan (protesta ufficiale all’UEFA), visto che da anni si è dedicato con solerzia alla pulizia etnica

  23. No, non lo puoi fare. Semplicemente perché non sei in un contesto dove la cosa può passare senza fraintendimenti. Lo devi sapere, punto.
    E perché non potresti dire, per esempio, “il secondo da sinistra” invece di “quello nero”?

    • Siamo passati da un eccesso all’altro, quando ero ragazzo la gente diceva normalmente la parola negro senza essere tacciata di razzismo. Oggi è diventata anche una moda (come si dice negro sei razzista) io dico solo che bisogna, prima di parlare di razzismo, capire in che modo viene detta la parola negro. Di questo passo posso risentirmi anche se un negro (inteso come nero, di altra razza e colore) mi chiama bianco come mozzarella.

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