Cantiere Roma: un preparatore solo per Zaniolo

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AS ROMA NEWS – Tornato dalle vacanze, ad attenderlo ha trovato una sorpresa. Dopo un’estate fatta di qualche delusione – le panchine con Mancini e l’esperienza con l’Under 21 – ma arricchita, dopo la festa del 20 anni a Mykonos con gli amici, dal corteggiamento di Juve e Tottenham, Nicolò Zaniolo ha ripreso la sua vita romana, con qualche novità. Lui sta cercando una casa per andare a vivere da solo.

E, a dispetto delle tante voci che circolano, la Roma a venderlo non pensa minimamente, anzi. La prova è che, ad aspettarlo a Trigoria, ha trovato un preparatore personale. Un uomo che per tutta la stagione lo seguirà in ogni aspetto della vita professionale, dall’allenamento fisico alla nutrizione, dall’educazione sportiva a quella alimentare: un po’ciò che fu Vito Scala per Totti, senza (per ora, almeno) il legame affettivo,

Una figura fortemente voluta dal nuovo direttore sportivo Petrachi e che serve a prendersi cura della crescita anche fisica di Nicolò, che 20 anni e dopo alcuni mesi da protagonista assoluto, dovrà gestire la stagione della conferma, circondato da attese elevatissime. La Roma non vuole mettergli pressione, piuttosto fare in modo che sia seguito da vicino da un professionista. Non uno qualsiasi: il curriculum nel preparatore parla chiarissimo: ha lavorato con Antonio Conte alla Juve, ma pure al Chelsea e in Nazionale. Recentemente aveva lavorato proprio al Torino con l’attuale ds romanista, che l’ha voluto con sé anche a Roma.

Integra già dall’inizio del ritiro lo staff di Fonseca, ma a lui da oggi chiederanno di prendersi cura del gioiellino di casa, a Trigoria, con particolare attenzione. all’allenamento della forza funzionale. Lui, Zaniolo, aspetta ancora un contatto per il rinnovo: negli ultimi giorni la dirigenza ha avviato i primi colloqui con l’agente del ragazzo, ma nulla che somigli ancora a una trattativa. Anche perché il contratto che lo lega alla Roma scadrà soltanto tra 4 anni, e se lui ambisce a un aumento — anche solleticato da promesse ricevute da altre società — il club, pur convinto di volerlo concedere, non ha comprensibilmente fretta. Intanto, si lavora per completare l’organico. Ieri sono arrivati in città Diawara e Veretout: nei fatti, il nuovo centrocampo di Fonseca.

(La Repubblica, M. Pinci)

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9 Commenti

  1. Mai andare contro i proverbi….
    “Se son rose fioriranno!”
    Lasciatelo campà e vediamo che fa .
    Il campione si vede proprio da questo.
    L’unica VERA valutazione che conte è quello che fa in campo.

    • …… due partite giocate …un fenomeno… altre altrettanto anonime un fenomeno da capire………i giornalai pennuTi e attastierati ci sguazzano …… 40 …50….60…..Juve…Real….Totò…Peppino….Ciccio e Ingrassia, lo vogliono tutti……il circo è aperto il cannone è pronto lo spettacolo ha inizio ed il bambino domanda…..”resti?”…….e lui messo su questo piedistallo di vetro si accomoda, è il rischio, si siede sull’onda mediatica dei quattro giornalai e si inebria di un successo che è arrivato gonfiato…..reggerà all’urto della realtà o ricadrà…….. certo scendere dal piedistallo è difficile….. ci sarà il campione dentro a quella testa o sarà vittima ……ai posteri disse uno, Poi lo dissero in tanti.

  2. Cantiere Roma, pinci, pinci…

    Sempre concentrato per ridicolizzare la Roma, perché prima era non ci sono soldi, mo dopo 120 milioni spesi deve passare il concetto di lavori in corso ed eterna incompiutezza.

    A lui da fastidio che si cambi per migliorare, perché poi che scrive se non ce nulla di negativo da dire?

    Le altre invece sono dei monoliti, certo. L’Inter non cambia, il Milan neppure, perché giustamente squadra che vince… 4 e 5 posto, prima volta in 6 anni che ci finiscono sopra.

    Grandissimo risultato per loro, celebrato in gazzetta come un trionfo.

    Da come si muovono Petrachi e Fonseca, a me sta venendo ancora più curiosità di vedere se quest’anno rimettiamo le cose a posto e riportiamo le milanesi dove li spetta, lotta per la El con lazie e Torino.

  3. Questo è il modo di puntare sui giovani e guidarli. Buttarli nella mischia abbandonandoli a loro stessi ti da più delusioni che risorse. Avere un approccio di crescita e preparazione ti assicura che possa migliorare srcondo le prospettive della squadra e sicuramente un ritorno ci sarà.

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