AS ROMA NEWS (WORLD SOCCER SOURCE) – Un punto cardine del gioco della Nazionale Usa è Micheal Bradley: con le sue qualità tecniche, il suo atletismo, le capacità difensive è fondamentale per la squadra statunitense. Non ha una riserva alla sua altezza, quindi gli Stati Uniti avrebbero problemi nel sostituirlo qualora si dovesse infortunare o qualora fosse squalificato. Le sue qualità hanno spinto numerosi americani a vedere in lui le caratteristiche di centrocampisti come Vidal, Ramires, Paulinho, Boateng. Ma Bradley rappresenta il prototipo del centrocampsta difensivo, non ha i gol e le qualità tecniche dei calciatori sopracitati. Bradley è un centrocampista fantastico, anche per gli standard internazionali; impiegandolo da interno come i giocatori citati in precedenza, aumentano le capacita della mediana statunitense nel contenere gli attacchi più fortiu delle altre selezioni nazionali europee e sudamericane.
Bradley, mediano d’elite
Il problema tattico nasce dall’assenza di un calciatore con le caratteristiche di Micheal Bradley che possa ricoprire il ruolo di mediano davanti la difesa mentre il centrocampista della Roma viene impiegato da interno: la sua assenza davanti la linea difensiva rende vulnerabile la metà campo a stelle strisce. Per battere le migliori selezioni nazionali, gli Usa hanno bisogno che Micheal Bradley giochi proprio davanti la difesa, quindi: è una posizione molto importante e lì può massimizzare le sue qualità. Regalare assist e fare gol sono compiti assegnati ad altri centrocampisti come Dempsey, Donovan, Corona, Diskerud e Filhaber proprio perché Bradley non sa fare la fase offensiva come loro e soprattutto perché questi non sanno difendere come il mediano romanista. La divisione dei compiti e la combinazione di calciatori con caratteristiche diversa permette agli Stati Uniti di competere con le nazionali più quotate. Giocatori come Neymar, Messi, Ronaldo e Balotelli non hanno bisogno solo di una linea difensiva che annulli gli attacchi avversari, ma anche di mediani come Bradley che li proteggano. Ed è proprio per questo che è necessario utilizzare Bradley davanti la difesa.
La calma e l’eleganza nel passaggio di Bradley inducono a pensare che lui possa essere impiegato anche più avanti, ma è un’illusione: dovrebbe partire davanti la difesa perché proprio lì può mostrare le sue qualità atletiche e difensive e la sua bravura nei passaggi. Da mediano davanti la diifesa a quattro può giocare un gran numero di palloni e avere un ruolo più centrale nel gioco della Nazionale: può scegliere se rimanere dietro o lanciarsi in attacco per aiutare i compagni, valutando l’azione dalle retrovie.
Senza Bradley davanti la difesa, gli Stati Uniti non possono dominare le partite con il possesso palla: se manca il mediano romanista, i difensori sono pressati e costretti a lanciare la palla in avanti, spesso senza precisione. Lui non è il centrocampista capace di collegare i trequartisti come Dempsey e Donovan con la difesa: ha comunque bisogno di un playmaker al suo fianco che possa servire le punte e i fantasisti. Klinsmann sembra però credere che Bradley, Dempsey e Donovan non rendano necessario l’uso di un regista arretrato. Invece un buon playmaker è fondamentale per provare a battere le nazionali più forti: nessuna squadra europea vince senza regista.