Amendola: “Il mio calcio era anni 80, ora non mi diverte più. L’esonero di De Rossi? Per questo detesto il pallone”

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AS ROMA NOTIZIE – L’attore romano Claudio Amendola, in occasione dell’uscita del suo libro “Ma non dovevate anda’ a Londra”, ha parlato sull’edizione odierna del Corriere della Sera anche del suo attuale rapporto con il calcio e soprattutto la Roma, la sua squadra del cuore. Queste le sue parole.

Il calcio, altra sua passione.
“Mi piaceva il calcio come sfottò e goliardia, negli Anni 80 allo stadio si andava con le damigiane di vino e le teglie di pasta, oggi non mi diverte più, a volte mi imbarazza vedere ragazzi così giovani che accedono subito a una ricchezza eccessiva. Nel ’90 feci Ultrà, divenne iconico ma mi creò vari problemi con la curva, fino allora avevo un legame forte col tifo organizzato. Fui attaccato dai romanisti”.

Cosa pensa del licenziamento di De Rossi?
“E’ la chiusura del cerchio per cui detesto il calcio di oggi. I padroni sono stranieri che ti comprano come una rosetta e ti fanno diventare un filone di pane, senza metterci gli ingredienti giusti. Sono disinnamorato, non della Roma ma del calcio, che appartiene alle piattaforme. Oggi del Manchester City contano più i tifosi che ha in Asia di quelli inglesi”.

Fonte: Corriere della Sera

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40 Commenti

  1. capisco la nostalgia per il passato, ma i tempi sono cambiati. le nuove tecnologie hanno cambiato l’approccio all calcio, non soltanto internet ma anche la semplice possibilità di vedere tutte le partite in TV anche in altri continenti fa si che i neofiti si appassionino alle squadre più forti ( premier) , questo in virtù dei forti investimenti fatti da proprietà straniere, se si vuole stare al vertice bisogna accettare la perdita del romanticismo di una volta o allontanarsi da questo sport ( io senza Roma non ci so stare)

    • Lo sa benissimo anche Amendola che i tempi sono cambiati (e difatti è proprio ciò su cui punta il dito, e che dice essere causa del suo disinnamoramento), ma è evidente che il suo discorso va molto al di là del senso letterale delle parole usate, o dell’immagine romantica delle “damigiane di vino e le teglie di pasta” allo Stadio!!

  2. Ma che intervista è ? Sempre questi continui rimpianti, ho 72 anni e di ricordi di teglie di pasta ne ho anche io, però basta altrimenti la vita è solo rimuginare sul passato.
    Il mondo è globale e quindi oggi il proprietario della Roma, o di qualsiasi altra squadra, è americano ma domani potrebbe essere arabo o indonesiano o brasiliano.

    • Ok, ma uno potrà dire quello che vuole o no? Sto calcio moderno fa schifo, e non solo secondo Amendola… Non credo offenda nessuno, è solo una constatazione

    • romano. anche io ho 70 anni , e ti giuro ,la penso come amendola. non sono di Roma. la domenica dovevo fare 200 km tra a. r. si facevano con gioia,speranze, incazzature,infradiciamenti, l’olimpico non era coperto. ma ,c’era una passione,un amore verso la squadra, che oggi ,permettimi di dire la mia, non vedo più. a 18/19 anni ,i soldi gli escono dalle orecchie. sono arrivati, non hanno più voglia di sacrificarsi. donne ,non hanno che l’imbarazzo della scelta . sai il detto, tira più un pelo di …. che una coppia di buoi. e a quella età……è diventato tutto un business. i totti, giannini, di bartolomei, romani e romanisti, non ci sono più, i candela, aldair, mexes, pizarro, non romani, adottati dalla città eterna. forse qualcuno l’ho dimenticato, chiedo scusa.
      forza Roma sempre. ❤🧡💛❤🧡💛

    • Anche a me non piace…. non mi emoziona più.
      Vedere i giocatori di calcio attaccati solo al denaro beh non mi entusiasma ma capisco che può darsi che faccia parte di un tempo che non esiste più….ma per me è brutto così.

    • Forse non ho spiegato correttamente il mio pensiero.
      Ho già detto che ricordo le “metaforiche” teglie di pasta ma PURTROPPO non tornano più e allora o si accetta anche criticando o non si accetta più e si abbandona.
      Perché la realtà ormai è questa allora viviamo il passato con nostalgia ma lottiamo con il presente.

    • Invece a me il calcio moderno me piace e delle teglie coi maconi non me me frega nulla.
      E tutto ciò che è nostalgia e ricordi antichi me mette tristezza

  3. Sto calcio moderno fa schifo pure a me. Ho nostalgia del calcio anni ottanta col quale sono cresciuto fino all’adolescenza. Oltretutto un bel decennio in cui la Roma era molto forte e gli arbitri purtroppo ci negarono il trofeo più importante di tutti. E pensare che quell’arbitro era svedese come il Barone che allenava la Roma.

  4. avevo fatto una capanna sopra un albero e andavo a sentirmi tutto il calcio minuto x minuto con una radiolina senza antenna, eppure…non ci crederete, ero felicissimo 😍, però adesso è cambiato tutto e bisogna sapersi adeguare ….lo sto facendo, però cerchiamo almeno di vincere

  5. …caro AMENDOLA non sono d’accordo con quello che arriva da te.
    DE ROSSI è stato comprato con qualcosa in più di un pezzo di pane (già da ultimo come giocatore mi sembra, e non furono gli americani ma gli italiani a darglieli no? 🙂) e mi sembra si sia messo lui in VENDITA senza costrizioni.
    Per quanto riguarda il cinema pure tu qualche soldo in tasca te lo sei messo e magari sono eccessivi pure quelli che vi girano intorno, chi può dirlo?
    Se poi lo seguivi quando andavi allo stadio con carbonara e vino bbono forse era più bello a venti anni. Capita.
    Magari accanto a “Ultrà” se fossi romanista potresti girare “VAR”… ma perché mettersi contro il potere? 😉..

  6. A me il cinema moderno non appassiona più come una volta. Lo trovo piatto e ripetitivo. La stessa cosa forse vale anche per il pallone. Dopo aver visto grandi spettacoli e interpreti nel passato, il presente appare amorfo e banale.
    Comunque IO le teglie di lasagna allo stadio non le ho mai viste,sono rimasto al panino con la frittata. Peccato, sono un buongustaio.

  7. finalmente una persona che ha il coraggio di parlare senza i paraocchi del tifoso fazioso senza la benche’ minima apertura mentale e sensibilità, sottoscrivo parola per parola il pensiero di Amendola

  8. amendola del tuo parere non ci frega un ,,,,,,,,,.
    Le teglie di lasagne non si sono mai viste, e io in curva sud ero presente negli anni che dici tu.
    Tanto meno le taniche di vino.
    Fai l’alternativo ma in realtà sei un borghesone e basta (e non c’è niente di male ad esserlo, ma ha sempre voluto fare quello del popolo che non è).
    Per quanto riguarda De Rossi ritengo che la scelta societaria di mandarlo via sia priva di senso, ma non stiamo parlando di guardiola…non vinceva da una vita.
    Inoltre sapeva che rischiava grosso prendendo la Roma senza una carriera alle spalle e mi sembra che se la stia godendo – da privilegiato – in giro per il mondo….(fa benissimo, beato lui).

    • Le teglie di lasagne nemmeno io…forse si confonde con le uscite al mare ai cancelli di Ostia con tutto il clan familiare, e lì si che giravano teglie di lasagne e di pomodori col riso!
      Come dice anche Zenone, allo stadio imperava il classico panino con la frittata (anche se io ne facevo a meno e dirottavo sugli affettati).
      Però ti giuro che le tanichette di vino, quelle sì, le ricordo eccome. Magari non damigiane, ma roba da 2 o 5 Lt venivano svuotate con buona continuità.
      Assieme a Caffè Borghetti e altri “generi di conforto” più o meno legali…

    • maggiora, drastico. le teglie, non l’ho mai viste, qualche piatto di spaghetti si. nell’attesa si giocava a carte. il vino, quello si. l’ho portato anche io. e ti assicuro che aveva molto successo. anche perché era il famoso EST EST EST. noi si veniva dalla patria di questo vino ,provincia nord di Viterbo

    • Non le ho mai viste nemmeno io…e si’,forse si confonde con l’epopea dei fagottari,che era incominciata negli anni 50 (e negli anni 80 cominciava a scomparire),famiglie allargate che prendevano d’assalto il litorale laziale,che aveva ancora un mare balneabile e molte spiagge libere, da Torvaianica a Ladispoli,assumendo dosi mostruose di cibo e vino e sbragandosi poi abbrutiti sotto il sole mentre noi ragazzini ci consumavamo in interminabili partite col Super Santos d’ordinanza.A parte i panini e il vino,ricordo una spessa nube di cannabis indica che aleggiava sopra la sud..diciamo che non erano solo le imprese del Divino,di Toninho e di Agostino a renderci euforici..

    • …ANTWERP mi spiace ma DE ROSSI perdeva o massimo pareggiava da 15 gare perché io ci metto pure quelle della seconda parte dello scorso campionato e non vedo perché, dice qualcuno, non dovrebbero contare.
      Anzi ci metto pure le sconfitte prese in amichevole estiva tranne il Latina (unica vittoria pensa te) compreso il Tolosa che ci ha bastonato quasi modello Fiorentina.
      Nel calcio e abbastanza per dire (come fa maggiora 👆) che non vinceva da una vita.

  9. Anche allo stadio negli anni 80 era diverso, più bello, più emozionale…. anche quando pioveva forte e rischiavi di mangiare il panino inzuppato in attesa di vedere i propri idoli sul campo.

    • Vogliamo parlare di disancoramento? Quando ha fatto il sequel der Monnezza, non ha manco invitato il grande Thomas Milian a fare nemmeno un cameo.
      Neanche alla festa per il film lo hanno invitato.
      E viene a pontificare sull’esonero di De Rossi!
      Ma per favore!

  10. La nostalgia verso quel calcio in realtà è la nostalgia verso la gioventù: andare allo stadio affacciati ai finestrini dell’autobus cantando e sbattendo le mani sulla carrozzeria era da giovani, passare ore sotto la pioggia battente (i cancelli aprivano la mattina) era da giovani. Ha pienamente ragione quando parla dei calciatori: prima poteva capitare benissimo in trasferta di fermarsi a chiacchierare fuori dall’albergo coi giocatori, farsi una foto. Oggi ti passano a un metro con le cuffie e pure se hai bambini al seguito non ti degnano di uno sguardo

  11. Per me ha ragione Claudio Amendola si saranno passati gli anni ci portavamo di tutto allo stadio poi passava quello delle bibite e si prendeva il caffè borghetti il tifo era diverso da quello di adesso e se non potevamo andare allo stadio perché non ci avevamo una lira andavamo dove c’è tuttora la statua della chiamata la Madonnella sono Montemarzino io abitavo all’epoca a Villa Madama ed era vicino allo stadio olimpico il calcio e tutto cambiato e anche i tifosi però e sembra bello tifare la nostra ROMA e la nostra Romanità sempre forza Roma

  12. Vale per tutto.
    Industria dell’intrattenimento finita: l’hanno distrutta.
    Cinema, musica, videogames.
    Fa tutto c***** oggi rispetto a ieri.

  13. teglia de lasagne e damigiane? Posa er fiasco/damigiana! io ricordo numerosi panini co frittate e cotolette, perche allo stadio ci dovevo annà tre ore prima sennò ti sedevi dietro er tabellone

  14. Il calcio moderno “fa schifo” soltanto perché nello stesso noi della Roma non contiamo nulla altrimenti sai come vi piaceva? È il mondo moderno poi semmai a fare schifo (a me per certe cose mi fa orrore per altre mi piace). Pensare ad una Roma forte con una dimensione globale (seguita a Mumbai o Toronto come a Catanzaro) è solo un sogno da realizzare (magari).

  15. Ieri mi sono rivisto il film der monnezza squadra antiscippo del 76, er monnezza all’ Olimpico durante il derby ha beccato il ladro nei bagni dello stadio, aveva peccato il portafoglio in curva nord ad una quaglia e pure lì lo sbiadito derubato era un panzone peggio del pinguino. Quelli però erano gli anni settanta ma gli anni ottanta erano belli pure con i pigiamati in B ed in zona retrocessione quando tornavano in A per non parlare poi del rischio di andare in C.

  16. Concordo abbastanza, ho qualche anno meno di Amendola ma gli anni ’80 me li ricordo bene
    Sicuramente avevamo meno pensieri ed era tutto più semplice, il calcio era completamente diverso, non asservito alle paytv e con le partite solo di domenica, il limite di 2 stranieri poi alzato a 3, la serie A a 16 squadre, la lezzie in serie B che rischia la C1, la vittoria che valeva 2 punti e se pareggiavi fuori casa non era una mezza sconfitta come oggi, la famosa media inglese ormai in disuso da decenni
    Quello di oggi è un calcio globale, senza identità, una macchina per fare soldi. Pur tifando Roma da quando andavo sul girello faccio fatica a riconoscermici; la metafora della rosetta e del filone purtroppo si applica alla perfezione ai blues brothers de noantri e al loro “illustre” predecessore
    Detto ciò, la Roma degli anni 80 ci ha fatto sognare tanto, ma anche allora spesso ci svegliavamo sudati, fa parte del nostro DNA

  17. Chiunque abbia cominciato a giocare a calcio negli anni 70 sa che questa roba qui è diversa e c’entra poco. Comunque il calcio di una volta qui nella provincia inglese esiste ancora e io vado con i miei figli e i nostri amici a vedere la mia squadra (mia nel senso che ne possiedo una quota) quando gioca in casa e spesso in trasferta, con panini e generi di comfort. Semi-professionisti, ma lo spettacolo è decentissimo e ci sono sempre almeno 2000 tifosi sugli stand. Stadio raggiungibile a piedi, campo in erba che ci costa un occhio ma sta lì da 150 anni ed è una gioia da vedere, colline del Somerset sullo sfondo. La scorsa stagione abbiamo giocato i play-off e vissuto grandi emozioni. Il Calcio (con la maiuscola) per me è quello.

  18. Il calcio di oggi e’ molto noioso , sopratutto per noi Romanisti , con lo special one le cose erano cambiate , adesso che non c’è più lui siamo ritornati ad annoiarsi ed avvilirci , diciamolo pure.

  19. Tante cose non vanno nel calcio ma il male assoluto sono i soldi , vengono loro prima di tutto e non si salva nessuno, o quasi nessuno. Le proprietà fanno tutto in funzione dei soldi anche le vittorie non sono trofei ma sono soldi. I giocatori sono definiti mercenari quindi inutile aggiungere altro, gli allenatori che nella carriera di solito allenano 10/20 squadre spesso acerrime nemiche tra loro cosa sono se non altri mercenari? Tutto il giornalismo che c’è intorno scrive e parla di calcio per vendere il proiro prodotto per soldi, ma anche il tifo organizzato non è esente ( bagarinaggio, spazi alla stadio ecc. ecc) . Probabilmente si salvano solo quei tifosi che amano andare allo stadio con i figlioletti e quei figlioletti che, una volta adulti, amano ricordare la poesia di quei giorni andati.

  20. Perfetto!
    Se questa proprietà dovesse putacaso vincere ancora anche qualcosa come la conference o una Europa League tipo quella rubata col Siviglia.
    Tu e tanti altri non vi fate vedere in giro con maglie e sciarpe festanti.
    Abbiate almeno la coerenza di rimanare a casa e dure che questo calcio non vi diverte più.
    Così siamo tutto d’accordo.

  21. La cosa che mi fa più paura del “calcio moderno” è pensare che, come oggi molti di noi rimpiangono quello anni 70/80, gli attuali 15-20enni un giorno potrebbero rimpiangerlo.

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