NOTIZIE ROMA CALCIO – Oggi in Roma-Sassuolo c’è anche la sfida tra Fonseca e De Zerbi due tecnici che si piacciono. Per filosofia, per il modo di intendere il gioco e per quel calcio offensivo a cui sono talmente legati da non volerci rinunciare per nulla al mondo.
E forse non è neanche un caso che siano stati in ballottaggio fino alla fine per la panchina giallorossa. Fonseca e De Zerbi erano i due profili individuati al fotofinish (dopo i rifiuti di Conte e Gasperini). All’ultima curva ha prevalso Fonseca, ma oggi si troveranno faccia a faccia per la prima volta nella loro carriera. E, c’è da scommetterci su, non sarà una partita in cui ci sarà da annoiarsi.
“De Zerbi è un tecnico coraggioso, eccellente, a cui piace tenere molto la palla, come dimostrano anche le statistiche delle prime due giornate – ha detto Fonseca –. Stiamo lavorando anche noi per tenere di più la palla. In Italia molte squadre non hanno pazienza e tendono a cercare spesso la verticalità. Io invece voglio la gestione del pallone, anche se poi alcune caratteristiche del campionato italiano rendono difficile questo meccanismo. Dovremo saperci adattare, ma su alcuni principi della mia filosofia non intendo arretrare“.
Ed infatti il primo punto di contatto tra i due è proprio il possesso palla, dove il Sassuolo nelle prime due partite (contro Torino e Sampdoria) ha svettato, toccando una media del 68% (al top in Italia) mentre la Roma ha faticato un po’ di più, complice l’atteggiamento remissivo con la Lazio.
“Veniamo a Roma per fare la nostra partita, non certo per fare la comparsa – dice De Zerbi –. La Roma ha qualità alta e un’identità chiara, vuole fare sempre la partita, le piace palleggiare. Quel che ho visto finora di Fonseca mi piace, attacca sempre con tanti uomini, costruisce il gioco dal basso cercando la pulizia nel possesso. Nel mio piccolo anche io cerco di fare questo. I problemi difensivi? Bisogna scegliere chi essere, fare tutte e due le cose è dura. Se vuoi giocare un certo tipo di calcio, qualcosa devi lasciare. Altrimenti resti una cosa ibrida“.
Ecco, se c’è una certezza è che né la Roma né il Sassuolo sono e saranno tali. E forse è anche per questo che Fonseca e De Zerbi si assomigliano davvero.
(Gazzetta dello Sport, A. Pugliese)
Il fatto che Fonseca dica dovremmo anche saperci adattare, fa capire che non è un di coccio,ma uno che studia e che una volta capito il calcio, può diventare un allenatore di grande livello
la cosa che dicevo io 2 settimane fa prima di questo incontro, 2 allenatori che votano un gioco offensivo e con le difese tutte spanciate…se gli attaccanti aggiustano la mira e stanno in giornata assisteremo a rimonte rocambolesche…insomma 2 allenatori da serie B…