Ai raggi X: come corre la Roma. Tante certezze estive, ma pure qualche spina

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AS ROMA NEWS CHI STA MEGLIO: Si chiude con cinque vittorie, un pari e un k.o. l’estate giallorossa, a una sola settimana dalla trasferta di Livorno e lo startup ufficiale della terza Roma a stelle e strisce. Per ora ci si affida alla fantasia di Pjanic, alla verve di Strootman, al dinamismo di Florenzi e Bradley e alla personalità di De Sanctis, Benatia e Maicon, aspettando i progressi (già in atto) di Dodò.

Grinta e corsa – Tra Riscone e l’America, la Romaha scoperto una cosa: ha più carattere e personalità di quella dello scorso anno, anche se non ci voleva molto. Il merito è di Garcia e di quattro nuovi acquisti: De Sanctis, Benatia, Maicon e Strootman, gente agonisticamente «cattiva», che tiene sveglio chi lo scorso anno era appannato. E poi si gusta i miglioramenti di due motorini di centrocampo, Florenzi e Bradley, che scompigliano le gerarchie e le idee di Garcia su De Rossi, Pjanic e Strootman, il terzetto ideale, anche se chissà quando potremo vederlo, visto l’infortunio dell’olandese.

Qualità e sorprese – Le altre note positive arrivano dalla vena, ritrovata, di Miralem Pjanic e da quella, che si intravede, di Dodò. Il primo è al centro del progetto del tecnico francese (che ha chiesto che sia, eventualm ente, l’ultimo sacrificio giallorosso in sede di mercato). Il secondo sembra fisicamente finalmente a posto, tanto da non aver saltato neanche un allenamento. E tatticamente cresciuto, laddove era più carente, in fase difensiva. Se Jedvaj può essere una bella cambiale per il futuro, Dodò oggi è più di una piccola speranza.

 

CHI STA PEGGIO: Se i motivi per sorridere con Garcia non mancano, il tecnico transalpino deve anche fare i conti con qualche problemino. Il primo è il rendimento di due dei tre centrali sulla carta titolari (a giro), cioè Castan e Burdisso, l’altro è quello di Lamela, anche in America altalenante e lontano dai picchi d’oro toccati nell’eraZeman. L’ultimo, per ora, è lo scivolamento di Marquinho dietro le quinte.

Difficoltà in mezzo – Non hanno convinto Castan e Burdisso, permotivi diversi: non è un caso che la Roma abbia provato (e lo stia ancora facendo) a piazzarli. Leo sembra un corpo avulso rispetto al resto del gruppo. Nico, invece, come sempre è un esempio di professionalità, ma a Toronto ha dimostrato di essere ancora in difficoltà. La Roma se potesse scegliere virerebbe direttamente sul rumeno Chiriches, che piace tanto a Sabatini. Ma prima bisogna mettere da parte almeno uno dei due, possibilmente Castan, che frutterebbe anche un bel gruzzoletto (45 milioni).

Posto a rischio – I problemi con cui deve invece convivere Garcia riguardano la collocazione di due sudamericani, uno molto più «pesante» dell’altro. Dove debba giocare Lamela (a destra), infatti, non è un mistero. Ma il tridente titolare si sta formando con Totti a sinistra e Gervinho a destra. E Lamela ieri è partito centravanti. Per Marquinho gli spazi sembrano ridotti al minimo, anche se la sua versatilità potrebbe aprire nuovi scenari.

(Fonte: Gasport, A. Pugliese)

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