Chivu: “A Roma mi feci aiutare da uno psicologo. Mi fischiavano e vomitavo, sentivo un senso di ingiustizia nei miei confronti”

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NOTIZIE AS ROMA – L’ex difensore della Roma Cristian Chivu ha raccontato a Cronache Di Spogliatoio dell’aiuto ricevuto da uno psicologo per superare un momento difficile durante la sua esperienza in maglia giallorossa.

“Ho sempre cercato di trovare soluzioni nonostante le difficoltà e senza mai chiedere aiuto”, ha confidato Chivu. “Quando ero alla Roma però mi feci aiutare da uno psicologo. Ci fu una situazione che mi fece traballare, finivo le partite e vomitavo per un senso di ingiustizia che sentivo nei miei confronti, provavo stress, ansia e rabbia.

Nacque tutto da un’intervista rilasciata dopo il passaggio di Capello alla Juventus: mi chiesero se mi sarebbe piaciuto lavorare ancora con lui, che mi aveva portato in Italia, in futuro. Io risposi che era un grande allenatore e che mi avrebbe fatto piacere essere ancora allenato da lui. Il titolo del giornale del giorno dopo fu “Chivu alla Juventus””.

Continua Chivu: “Andavo in campo ed ero fischiato da tutto lo stadio, così chiesi aiuto. Sapevo i sacrifici che facevo, un giorno mi lussai l’alluce del piede in casa della Sampdoria e mi dissero che avrei dovuto usare le stampelle per almeno un mese. Vado a casa, la Roma avrebbe dovuto giocare l’ultima prima di Natale in casa contro il Chievo. La sera prima della partita, Spalletti mi chiama per dirmi che era rimasto senza centrali di difesa, chiedendomi se me la sentissi di giocare. Gli risposi che mi sarei sacrificato per lui e per il gruppo.

Arrivai direttamente il giorno della gara allo stadio con le stampelle e, grazie alle infiltrazioni, riuscii a giocare. Ovviamente ricevetti una bordata di fischi anche in quell’occasione. Ricordo che piansi, più per gli insulti che per il dolore perché in carriera ho sempre messo gli interessi della squadra davanti ai miei. Alla fine i fischi cessarono con le nostre 11 vittorie di fila in campionato, record superato solamente dall’Inter, toccando il punto più alto dopo la vittoria nel derby contro la Lazio. Da quel momento, tutto tornò come prima“.

Fonte: Cronache di Spogliatoio

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28 Commenti

  1. un altro 30 denari che mandava certificati medici fasulli per non farsi convocare.
    chi ha vissuto quella Roma, lo sa

    • personaggio discutibile.

      come difensore invece oggi sarebbe una punta di diamante, forte, veloce, duttile, giocava sia centrale che terzino, calci piazzati… oggi ce lo sognamo uno così.

      ❤️🧡💛

    • Lui, Emerson, Capello e via discorrendo.

      Tutti “miti” dell’infanzia che con i loro comportamenti però mi fecero aprire gli occhi su come funzionava veramente il mondo marcio del pallone.

      C’è solo l’A.S. Roma!

    • la Roma vuole rispetto prima ancora del valore alto
      sappiamo da sempre di non essere il Real Madrid e non pretendiamo tutti gli anni un Aldair o un Cafu.
      la cosa che ci contraddistingue(va) è l’onore.
      se qualcuno manca in questo, è finito!
      Chivu era fortissimo ma con quelle infamate pur di andare all’Inter si è bruciato tutto il rispetto che avevamo.
      le ambizioni potevo capirle, non era di Testaccio.
      fu il modo ad essere schifoso. Capello, Emerson, Zebina, Lui e Pjanic li ho cancellati dalla memoria giallorossa.
      meno li sento nominare e meglio sto

    • Leggendo tutte le note osservo però che nessuno si sofferma sul contenuto della intervista. Tutti esprimono giudizi sulla persona. Mentre è significativo notare la storia dello psicologo.

      Roma ti trita questa è la realtà e forse è un unico comune denominatore di tanti fallimenti

    • è inutile c’è solo la as roma se poi non siamo capaci di sostenere la squadra e i suoi giocatori.bruciamo tutti pure totti a un certo punto, c’è un sottile piacere distruttivo. che anima ‘sto tifo del Caxxo.
      e siamo come quei cagnolini che abbaiano abbaiano e mai capiamo i valori prima dopo erano tutti campioni ma durante dobbiamo distruggere.
      co’sta storia della romanita’ facciamo i conti siamo un popolo de bottegari e mignotte come citava il poeta

  2. Che poi tutto nasce da un’intervista in cui aveva parlato troppo…. tralasciando la storia lacrimevole dello psicologo (al massimo un mental coach), che nella vita ben altre sono le difficoltà o le patologie che lo possono richiedere……è vero Boskov è stato un grande saggio … “testa di calciatore buona solo per mettere cappello”… FRS !

  3. e’ incredibile come la stampa, soprattutto romana, vada ad intervistare anche giocatori defunti, che sparano melma sulla roma quando le cose vanno male. sono sicuro che alle strisciate la loro stampa non riserva questo trattamento terroristico.

  4. io mi ricordo solo quando nella famosa partita del calcione di Totti venne sotto la Tevere a farci il gesto delle braccia verso gli attributi….

  5. Tecnicamente un difensore pazzesco, un sinistro educatissimo; ce l’ avessimo ora un difensore come lui… Quanti forti giocatori c’hanno preso i Sensi! Respekt!
    FR

    • Rispetto per Franco Sensi , e per la sua famiglia, non per chi ha insultato una curva intera, mandato certificati pur di andare all’Inter, e nel contempo fare perdere un po’ di soldini ai Sensi.
      Per insultare gli attuali giocatori siete capaci di riabilitare pure gente che ci ha fatto più danni che bene.
      Ha detto StefanoR pur di buttare altro fango sulla Roma so capaci di andare a intervistare anche i defunti.
      Nei giorni scorsi , ho visto un intervista di ex juventino , non ricordo il nome , ex manchester, che ricordando il caso di Zidane che vomitava in campo ha detto : Non mi ero mai allenato come fatto ai tempi della Juventus, allenamenti talmente duri e intensi che una volta Zidane vomito un campo” .
      Ecco , ora fatemi il piacere , qualcuno di buona volontà di ricordarmi di altri casi simili , o solo alla Juventus adottavano metodi di allenamento che portavano gli atleti a vomitare in campo ..oppure erano le pozioni del dottor Agricola.
      E pur di non gettare fango sulla Juve , ha raccontato la tavoletta del vomito dovuto agli allenamenti.
      Pensa, e pensate, se la stessa situazione si fosse verificata alla Roma…beh ci siamo capiti…

  6. Nessuna morale da uno che pur di andare all’inter rifiutò altre destinazioni,anche più blasonate, e ci fece perdere parecchi soldi..La Roma non la nominare.

  7. A questo lo psicologo serviva aprescindere, ma che a Roma la pressione della piazza è fortissima è vero , ma è vero anche per la proprietà che difatti scappa e non l’affronta . Lo psicologo prima di tutto serve ai Fredkins.

  8. Ma quali fischi, lui fu spernacchiato solo quando tornò all’Olimpico con l’Inda, con cui aveva firmato e rifiutato di essere eventualmente ceduto al Barcellona. Un pagliaccio fatto e rifinito.

  9. in quella Roma vomitare tu…..oggi questa Roma fa vomitare i tifosi purtroppo…
    voi avevate Totti, Batistuta, montella, totti, de rossi, samuel, emerson, pizarro, del vecchio, Tommasi, aquilani, samuel, etc etc
    noi pellegrini, cristante, paredes, mancini, celik, Angelino, zawlesky, shomurodov, ….ne vogliamo parlare?

  10. Quello che ha subito lui, ciclicamente, si è ripetuto anche con altri giocatori. Queste sono le ragioni per cui non abbiamo mai vinto niente, l’ambiente è tossico

    • Concordo e aggiungo che anche Sensi(ora stranamente osannato) a suo tempo fu criticato pesantemente,figlia compresa in seguito.Coerenza e memoria (e sia chiaro lo dico con dispiacere),non sono caratteristiche intrenseche nel tifoso romano medio.

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