Prove di nuova Roma. Lo stadio, lo stemma e una certezza: De Rossi non torna

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AS ROMA NEWS – Se sull’aspetto tecnico, faticosamente, si sta provando a voltare pagina, su quello societario non c’è alcuna intenzione di mollare, almeno per ora, scrive l’edizione odierna de Il Messaggero.

I Friedkin – filtra da ambienti vicini a Trigoria – hanno capito di aver preso alcune strade sbagliate in questi mesi, con scelte discutibili, che non solo non hanno portato risultati, ma hanno diviso i tifosi. La proprietà ha capito l’errore commesso con la Souloukou ed è convinta di scegliere un dirigente che conosca il calcio italiano, che sia più un collante che un accentratore di poteri (Antonello o Fenucci).

Il loro silenzio è stato caratterizzante per un po’, adesso è un problema. Serio. Una società che non comunica è come se non esistesse: c’è già un consulente per la comunicazione. L’acquisto dell’Everton non ha cambiato i loro piani: Roma resta un punto di forza del loro business, che comprende anche la realizzazione dello stadio, del quale contano di presentare il progetto esecutivo, ottimisticamente, entro la fine dell’anno.

Juric è l’allenatore traghettatore e a meno di altri disastri, resterà al suo posto. In caso di esonero, una cosa è certa: non tornerà De Rossi, scaricato perché ritenuto non all’altezza. Daniele è considerato uno di casa, ma al momento non è previsto un suo rientro. Si parlava di piazza, di scelte di vicinanza. Ecco, la proprietà sta cercando strade per riportare i tifosi dalla loro parte. Con quale iniziative? Innanzitutto, servono i risultati. E’ chiaro che i tifosi tengano anche ad altri aspetti, noti e più legati alle tradizioni. 1) Il marchio, lo stemma. 2) Ufficializzare una data di nascita certa del club.

Fonte: Il Messaggero

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39 Commenti

    • tentativo del messaggero di rincorrere le inutili e vuote frescaccie di repubblica…..nulla di nuovo.

  1. Io mi riavvicino molto di più con un terzino destro titolare, un’ala sinistra e una punta di riserva a Gennaio 🙂

  2. Ma che ci importa contano solo i risultati sportivi e alzare trofei tutto il resto è provinciale….
    Vogliamo vincere.
    Forza Roma

  3. Per quanto riguarda la scelta dell’allenatore, credo che andrebbe fatta anche e soprattutto in base alle caratteristiche dei giocatori presenti nell’attuale rosa della Roma, a meno di non volerli (e poterli) cambiare quasi tutti. E poi – parere personalissimo – direi di lasciar perdere la difesa a tre…

    • Eh no. Assolutamente no. L’allenatore casomai va scelto in base ai giocatori che avremo in rosa per l’inizio della prossima stagione. Siccome si spera di venderne 7/8 a natale, vediamo di non prendere un allenatore addatto a gente che vogliamo mandare via.

      Se poi guardiamo a quello che succede altrove, dove si vince magari (facciamoci del male), ci si accorge che chi vince sceglie prima un allenatore, e dopo ne segue le indicazioni sul mercato. Altrimenti ti ritrovi nelle condizioni nostre e ti ci vogliono anni per uscirne.

      Parere personale, ovviamente.

    • Per D3: hai assolutamente ragione sulla scelta dell’allenatore, ma io mi riferivo esclusivamente all’attuale situazione della Roma. È logico che, in assoluto, una società debba scegliere innanzi tutto l’allenatore e poi prendere i giocatori più adatti alle sue idee, al gioco che lui vuole proporre. Forse sono stato poco chiaro, e mi scuso.

    • va fatta in base alla città , ai tifosi e alle radio ; per cui uno straniero bravo , che non parli italiano , che abbia la classe e la signorilità di sbattere i giocatori in tribuna per mesi ; insomma un nuovo liedholm

  4. il marchio, lo stemma, la data di nascita…
    acqua calda per sempliciotti.
    io quello che vorrei è una rosa vincente, un allenatore importante e un competente organigramma dirigenziale.
    al marchio e allo stemma ci pensiamo dopo

  5. I Friedkins, con una sequela incredibile di errori gravi, sono riusciti a depauperare il notevole patrimonio di fiducia e speranza che la tifoseria Romanista gli aveva riconosciuto al loro arrivo.
    Ormai sono scesi ai livelli di ballotta; roba da voltastomaco.
    Se pensano di rabbonirci con un paio di marchette non hanno capito con chi hanno a che fare.
    Nonostante tutto, domani si va a Verona…

  6. Son ben altri allora i passi che devono fare: repulisti della dirigenza, soprattutto della parte tecnica (troppi errori commessi), nominare al loro posto persone competenti, meglio se con esperienza in grossi club, ma soprattutto che conoscano l’ambiente italiano e europeo. Un eventuale nuovo ds sarebbe l’ideale se fosse prettamente italiano e con un’ottima rete di scouting (non solo in Francia, ma in tutto il mondo). Essere più presenti a livello comunicativo o comunque nominare qualcuno che sappia farlo al posto loro. Cominciare una programmazione seria, che non sia sempre in ritardo e che di anno in anno, tenendo i giocatori ritenuti più funzionali e importanti, riesca a colmare le lacune riscontrate con giocatori di valore (meglio se giovani). Per i terzini sono anni che siamo deficitari (terzini che sappiano fare bene le due fasi, crossare e creare superiorità numerica) e quest’anno manca anche sicuramente un vice attaccante bravo. Se verrà cambiato l’allenatore (mi auguro al momento di no, perché vorrebbe dire che la Roma sta ricominciando a giocare), prendere un allenatore che esprima un calcio moderno, sappia valorizzare i giovani e punti su un calcio molto fisico, oltre che tecnico e tattico (la fisicità ormai è rilevante in campo europeo). Lo stadio, il marchio, lo stemma anche se importanti, lo sono meno rispetto a una squadra che riesca a centrare e rimanere stabilmente nell’elite europea calcistica (Champions League).

  7. La cultura aziendale statunitense non è compatibile con la cultura romana, tutto qui.
    Ora però bisogna che anche i Friedkin lo accettino e migliorino quest’aspetto, perché nonostante tutto, il popolo romanista ha fatto prova di una certa pazienza nei loro confronti, pazienza che non sarebbe stata concessa ad una presidenza italiana.

  8. Invece di abbindolare i tifosi con qualche altro colpo da cinema pensassero a strutturare una società di calcio che sarà ormai pure un’azienda ,ma segue logiche diverse dalle. altre. Una struttura snella e piramidale con un Dirigente sopra agli altri che sappia scegliere le persone giuste nei giusti ruoli con compiti e competenze ben definite. Antonello,ad esempio, è un manager dell’area finanziaria, non è certo colui che può strutturare l’area sportiva che rimane centrale . Quel tipo di AD potrà occuparsi della questione stadio, di aumentare i ricavi, di bond e prestiti, ma serve un DG, un area scouting ,un DS, un addetto agli arbitri ,alla politica sportiva,alla comunicazione. Invece di scegliere con gli algoritmi, scegliessero un manager in grado di comporre un gruppo di lavoro che copra tutte le esigenze.

    • Beata te a Monica che hai ancora voglia di scrivere queste perle di saggezza.
      Io ormai ci ho rinunciato.

  9. Le risposte le avremo a natale.

    Si é deciso di ringiovanire la squadra con gente di gamba, giovane e di prospettiva. Sono state fatte cose buone in questa direzione, negarlo sarebbe disonesto. Ndicka, Koné, LeFée, Dobvyk, Baldanzi, Svilar e anche Soulè sono ottimi profili in questo senso. Saranno i prossimi acquisti ma soprattuto le prossime cessioni a darci il quadro completo.

    Mi viene in mente la fiaba di Hans Christian Andersen dove il delirio del re viene spezzato dal grido innocente di un bambino: “Il re è nudo!”. La dirigenza capirà di aver capito quando vedrà che cederli – ma anche regalarli – sarà un impresa.

    • potevano tenere anche bove e volpato e tenete Huijsen o llorente , invece del duo vecchie glorie hummels ed hermoso

    • direi che dice l’opposto. due giorni due versioni diverse. cmq che me frega a me della data ufficiale e de no stemma. Facciano una bella squadra che non ci fa prendere pizzoni a destra e a manca. poi le quisquiglie, successivamente.

  10. Lettto l’articolo noto che anche chi scrive quì a Roma non conosce il tifo romano che è appartenenza. OK i risultati, ma mi dispiace fare l’esempio del tifo laziale che sono anni che la loro squadra fa molto di più del loro rango eppure criticano aspramente il loro presidente semplicemente perchè non gli da l’appartenenza e se c’è una cosa che lega il tifo delle due squadre della capitale ( diverse per tutto il resto) è appunto l’appartenenza.
    Se i Fredkins non capiscono che le bandiare della Roma non si toccano non hanno capito nulla di Roma e della Roma, possono darci i trofei che vogliono ma se calpestano le nostre bandiere non saranno mai amati e rispettati dalla piazza.
    Spero lo comprendano e oltre che a pensare allo stadio e a cacciare i soldi ricreino un ambiente romano fatto di romansiti , ci mettano anche dentro la loro super esperienza imprenditoriale e i loro modi americani, ma ci lascino la nostra appartenenza.

  11. De Rossi non torna?
    Mica è scemo….in una gabbia di matti non ci tornerebbe nessuno
    Poi, Mancini sicuramente sarà lui il nuovo allenatore appena crederanno agli arabi, e rientrato per questo dopo la parentesi della nazionale araba.

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