AS ROMA NOTIZIE – Gianluca Mancini, difensore della Roma, ora impegnato con la Nazionale, ha concesso un’intervista a UEFA.com rilasciando delle dichiarazioni sulla partita degli ottavi di finale di EURO2024 contro la Svizzera. Ecco le sue dichiarazioni:
La reazione dopo la sconfitta con la Spagna…
“La partita con la Spagna ci aveva abbassato l’umore perché non ci aspettavamo una gara del genere ma siamo stati bravi a reagire in una partita fondamentale. L’abbiamo ripresa alla fine ma meritava molto prima di stare sopra per espressione di gioco, per tutte le cose che abbiamo fatto nei 90 minuti. Credo sia stato un pareggio meritato e una qualificazione meritata”.
Il gol arrivato allo scadere potrebbe essere la scintilla giusta?
“Sì, durante la partita uno spera sempre che le cose si mettano nel migliore dei modi il prima possibile ma fare un gol così bello all’ultimo secondo è qualcosa che ci può dare una spinta in vista della prossima partita”.
L’eredità dei vari Bonucci, Chiellini…
“Io non sono più giovane, ma Bastoni e Calafiori stanno giocando e lo stanno facendo molto bene. Poi ci sono io, Buongiorno e Federico Gatti che siamo lì per farci trovare pronti quando il mister ci darà una possibilità o quando dovremo entrare in partita o in qualsiasi modo. Siamo un gruppo coeso e compatto”.
L’importanza di Donnarumma.
“Gianluigi lo conosciamo tutti. Da tanti anni è uno dei portieri più forti al mondo, lo sta confermando e avere lui dietro ci dà una grande sicurezza in più, si vede in campo”.
Adesso una sfida tosta con la Svizzera.
“Tutte le squadre sono toste in questo torneo. Abbiamo visto la Svizzera contro la Germania, è una squadra molto fisica, molto veloce, corrono tanto. Sarà una partita di livello e cercheremo di recuperare e arrivarci al meglio. Hanno sia giovani che gente più esperta, è un bel mix. È una squadra tosta da sfidare. Una squadra con dei nomi importanti e altri più giovani che hanno sicuramente le qualità per far bene. Ma anche la nostra squadra ha un bel mix di esperienza e gioventù. Poi ci sono tanti giocatori che giocano o hanno giocato nel campionato italiano. Sarà un match giocato a viso aperto dove alcuni si conoscono, altri meno, ma l’importante è pensare a noi stessi e a fare le cose bene per noi stessi e per vincere la partita”.
Difesa a quattro, difesa a tre…
“Parliamo solo del modulo iniziale perché poi durante la partita i moduli vengono cambiati in base all’andamento della gara, in base ai calciatori che vai ad affrontare. In occasione dell’ultima siamo partiti con il 3-5-2. Le prime due con la difesa a quattro ma poi in campo facevamo la costruzione a tre. Il calcio di oggi va così, non c’è un modulo preciso ma sono gli adattamenti che i calciatori fanno in campo per cercare di portare la partita verso i proprio binari”.
L’importanza del giusto approccio…
“Testa e cuore non devono mai mancare, in tutte le partite, anche quelle con gli amici a calcetto. Il calcio è tecnica e individualità, ma queste due componenti, testa e cuore, così come l’intelligenza, il rimanere col sangue freddo, il capire i commenti della gara, sono importanti in queste competizioni soprattutto, ma in generale per tutte le partite”.
La parte giusta del tabellone…
“Sì, sinceramente ieri quando sono finite le partite abbiamo visto sui social una foto del tabellone. Abbiamo visto che nella parte sinistra ci sono tante squadre forti. Ma in realtà anche nella parte destra ce ne sono di altrettanto forti”.
Anche Stephan El Shaarawy ha parlato dell’Italia dal ritiro degli azzurri. Queste le sue parole:
Quali emozioni vi ha lasciato il pareggio con la Croazia?
“Il pareggio contro la Croazia ci ha dato forti emozioni, una rete al 97′ ti dà enorme gioia. Eravamo tutti molto contenti. Abbiamo consapevolezza che non moriamo mai, ci crediamo sempre fino all’ultimo, siamo stati bravi anche se non è stata una partita eccezionale come qualità, ma l’impegno non è mancato. La qualificazione ce la siamo meritata”.
Quali sono le aspettative verso questa squadra?
“Ci sono aspettative e pressioni perché siamo forti e possiamo arrivare in finale, siamo i campioni in carica. Siamo giocatori ma soprattutto grandi uomini che sanno soffrire insieme. Possiamo fare bene, l’abbiamo dimostrato nella prima partita, nelle altre due potevamo fare meglio, ma possiamo dire la nostra con l’ambizione di essere i protagonisti. In alcuni casi abbiamo perso l’ambizione di giocare, la qualità però rimane. Serviva il coraggio di fare male, ma cerchiamo di fare il calcio offensivo e propositivo del mister.”.
Cosa vi chiede mister Spalletti?
Il mister ci richiede molto palleggio e la verticalizzazione, cose che ci sono mancate con la Croazia. Gli esterni erano liberi e potevamo ricercarli meglio”.
Come sta vivendo questa spedizione il blocco Roma?
“La stiamo vivendo bene, siamo un bel gruppo che si diverte e stare insieme. Sono scelte che fa il mister, Mancini è abituato a giocare sempre con la Roma, ma come Cristante e Pellegrini si allenano al massimo e aspettano la chiamata dell’allenatore. Non hanno mai fatto un allenamento sotto tono come nessun altro. Secondo me è un gruppo serio e professionale”.
Spalletti ha detto che a volte sbagliate.
“Da una parte è positivo, quando un giocatore indossa questa maglia a volte si cade nella foga di fare troppo e si è magari poco lucidi. Il lavoro degli attaccanti nell’ultima partita è stato super positivo, poi a livello qualitativo non è semplice. Come impegno e disponibilità c’è stato tutto in tutte e tre le partite. Si può migliorare, ma questa è una squadra di giocatori seri che si allenano al massimo ed è positivo per noi”.
L’Italia ha paura della Svizzera o loro devono essere preoccupati?
“Nessuno è contento di giocare contro l’Italia. Abbiamo una grande storia calcistica, siamo campioni in carica e non è mai semplice giocare contro di noi. Abbiamo dimostriamo che non molliamo, cerchiamo di imporci sempre, abbiamo giocato a viso aperto anche con la Spagna ma loro sono stati più bravi. L’ambizione è giocare a viso aperto con tutti perché abbiamo le possibilità per farlo. Cercheremo di giocare nello stesso modo con la Svizzera con un calcio offensivo e propositivo, l’obiettivo è arrivare in fondo”.
Avete riferito a Spalletti che preferite giocare a tre?
“A tre o quattro per me sinceramente cambia poco. Io nascendo esterno mi trovo meglio nel 4-3-3. Più che del modulo si deve parlare di come ci approcciamo alla gara, come la affrontiamo, come andiamo nei duelli, possiamo migliorare tanto in quello a prescindere dal modulo”.
Spalletti è più teso del solito?
“Lo vedo carico nel modo giusto, esigente perché pretende tanto come è giusto che sia. Ma lo vedo positivo in quello che è il nostro percorso, fiducioso nella sua squadra e in quello che possiamo dargli”.
Cosa ne pensi del rinnovo di De Rossi?
“Sono molto contento. Con Daniele ci siamo trovati subito bene, si è dimostrato un allenatore competente e capace anche nel dialogo con i calciatori”
Parole sulla partita di sabato?
“Contro la Svizzera mi aspetto una gara difficile, a ritmi serrati. Alla partita bisognerà approcciarsi con tanta serietà e grande attenzione ai particolari”.
Hai qualche rimpianto per com’è andata la tua carriera?
“Ho qualche rimpianto, potevo fare qualcosa in più. Ho sempre dato il massimo per quello che era nelle mie possibilità. Essere per me oggi dopo quello che ho passato è un grande privilegio. Anche se non sto giocando per me è essere qui è una grande gratificazione. Sono molto contento di questo”.
Prendiamo consiglie da gente chi ha fallito.
Ahò,
sto leitmotiv ai microfoni sulla ricerca ostinata di “imporre il gioco” pure al cesso deve trattarsi, o di un’epidemia dovuta ad un nuovo virus diffusosi là in albergo, o di trattamenti elettroshock di massa in sala riunioni dopo gli allenamenti. Ma non sanno parlare d’altro? Sembrano ebeti… dicono tutti la stessa cosa.
Li farei giocare tutti e due contro la Svizzera ma purtroppo Spalletti è succube delle sue fisime, che hanno portato l’Italia sull’orlo dell’eliminazione.
Insistere su Di Lorenzo, Jorginho, Darian è autolesionistiico. Spazio alle forze fresche e difesa a 3,con Mancini, Buongiorno e Bastoni, il Faraone a sinistra e Bellanova a destra.
In avanti Zaccagni al posto di Chiesa.
Jorginho in panchina fisso.
3 4 3 con Barella e Cristante, Darmian e Bellanova a centrocampo, Zaccagni e El Sha in attacco con Scamacca
– Scusa, che sai l’ora?
– Ahò, nun me rompe er caxxo che me devo imporre!
“Siamo forti e possiamo arrivare in finale”.
Io vorrei tanto sape’ che je passa da magna’ er cuoco a questi…
Toglierei siamo forti…ma, si, possiamo arrivare in finale visto il tabellone non irresistibile. Poi magari ci spiaggiamo con gli elvetici…
la nazionale ha un problema gigantesco sulla fascia destra dove Di Lorenzo reduce da un’ annata negativa col Napoli non è all’altezza. Spalletti ha parzialmente corretto il tiro con Chiesa che pero’ non è nella sua fascia e perde molto in fase di conclusione. andrebbe bene Bellanova. UN altro grosso problema è al centro della difesa dove ci sono due giocatori fuori ruolo e cioè Bastoni e Calafiori.proverei Gatti in quella posizione. Ma il problema piu’ grosso è rappresentato da Jorginho il quale rallenta tutte le eventuali azioni di ripartenza passando la palla al compagno piu’ vicino. Raspadori quest’anno è partito sempre dalla panchina e non mi è sembrato all’altezza dela situazione . in quella posizione vedrei meglio El Sharawii. Di Marco è un’ incognita . a mio parere puo’ fare meglio se gli si toglie Pellegrini dai piedi
la nazionale ha un problema gigantesco sulla fascia destra dove Di Lorenzo reduce da un’ annata negativa col Napoli non è all’altezza. Spalletti ha parzialmente corretto il tiro con Chiesa che pero’ non è nella sua fascia e perde molto in fase di conclusione. andrebbe bene Bellanova. UN altro grosso problema è al centro della difesa dove ci sono due giocatori fuori ruolo e cioè Bastoni e Calafiori.proverei Gatti in quella posizione. Ma il problema piu’ grosso è rappresentato da Jorginho il quale rallenta tutte le eventuali azioni di ripartenza passando la palla al compagno piu’ vicino. Raspadori quest’anno è partito sempre dalla panchina e non mi è sembrato all’altezza dela situazione . in quella posizione vedrei meglio El Sharawii. Di Marco è un’ incognita . a mio parere puo’ fare meglio se gli si toglie Pellegrini dai piedi che lo intralcia
“…siamo forti e possiamo arrivare in finale…” … ma che c’è stata la liberalizzazione dell’erba in Germania?
L’Italia finora non ha dimostrato di essere forte e di avere le carte in regola per andare in finale, poi, tutto può succedere nelle fasi ad eliminazione, una squadra può anche trasformarsi tirando fuori risorse inaspettate.
Magari contro la Svizzera sarebbe il caso di far giocare El Shaarawy, spesso è uno che toglie le “castagne dal fuoco”.