NOTIZIE AS ROMA – Fabrizio Corona dovrà comparire il prossimo 8 novembre davanti al giudice monocratico di Milano per rispondere di diffamazione a mezzo stampa.
L’uomo che nell’autunno scorso ha dettato, su social e con ospitate in tv, i tempi di presunte rivelazioni sull’indagine torinese legata al mondo del calcio è stato denunciato dal laziale Nicolò Casale, dell’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy e Nicola Zalewski, esterno polacco della squadra giallorossa, tirati in ballo nella vicenda.
Lo scorso febbraio il procuratore capo Marcello Viola, l’aggiunta Letizia Mannella e il pm Pasquale Addesso avevano firmato la richiesta di chiusura indagine e citazione diretta a giudizio nei confronti di Corona, di Antonio Ricci e Valerio Staffelli, rispettivamente direttore e inviato di Striscia la notizia, e Luca Arnau allora direttore di Dillinger News.
Nessuno degli indagati si è fatto interrogare e ora nell’udienza predibattimentale, introdotta dalla riforma Cartabia, spetta al giudice monocratico verificare se procedere con il dibattimento o emettere una sentenza di non luogo a procedere nei confronti dei quattro indagati.
Fonte: Adnkronos
Per questi 4 soggetti riaprite l’Asinara e buttate le chiavi a mare!
Corona è della lazio
Corona non è uno sportivo, ma un mediocre malfattore. In cella a vita, sarebbe l’unico modo per far sì che non ripeta ancora lo stesso show di calunnie gratuite a gente molto spesso innocente.
.Forza Roma
Il non luogo a procedere..così l autunno prossimo riparte con n altra tarantella. Cci vostra
L’Italia è l’unico Paese in cui un pregiudicato falsario e ricattatore viene ancora preso sul serio dalla stampa e ospitato in tv.
Riusciamo a togliercelo dai cojons una volta per tutte?
Ne guadagneremmo in civiltà.
Al solo pensiero che in Italia si parla di uno così, mi vengono i brividi…..quando impareremo dagli Americani che per certi casi bisogna buttare le chiavi ?
Gli americani hanno Trump. Quindi pure loro tanto bene non stanno messi
@Maremmamaiala,
Trump ha 2 chance su 3 di finire in galera.
Gli imbrogli elettorali commessi nello Stato della Georgia sono di materia penale statale e non federale come per gli altri crimini commessi in altri Stati. Ciò significa che se verrà condannato in Georgia non potrà chiedere l’amnistia al presidente (o a se stesso se viene eletto tale). Se sarà eletto presidente con la condanna georgiana, l’ordine di carcerazione sarà solo rimandato fin quando il congresso sarà costretto (anche l’ala repubblicana se vuole politicamente sopravvivere) ad accettarne l’impeachment.
Dietro le sbarre e stavolta la chiave buttata in fondo al mare per sempre.
Mi limito solo a sottolineare che negli USA, come in qualsiasi altro Paese normale, un giornale o una rivista dal nome “Dillinger News” non sarebbe durato mezza giornata dall’avvenuto deposito del suo atto costitutivo (con il notaio, naturalmente, che ne avrebbe pagato le conseguenze in sede penale).
Striscia l’immondizia…
A mandarlo in galera ormai gli fai un favore, sta meglio lì che fuori.
PURA MELMA