La mossa dei Friedkin: due nuovi manager nella Roma

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NOTIZIE AS ROMA – La Roma si rinnova. Dan e Ryan Friedkin, scrive oggi il Corriere dello Sport, hanno deciso di introdurre due nuove figure nel management: la prima è un direttore commerciale, che si chiama James Sparrow; la seconda, Matteo Signorini, avrà un ruolo di coordinamento nel settore vendite.

Al momento non sono previste sostituzioni, quindi il capo del settore Michael Wandell resta al suo posto. Ma evidentemente il club intende rafforzare l’area per migliorare la voce ricavi, ancora insufficiente nell’ottica di un equilibrio finanziario. Del main sponsor ancora non c’è traccia dopo la rottura del contratto con Digitalbits, altra azienda che si è rivelata inadempiente con la Roma e non solo.

Sparrow è inglese e viene da quattro anni al Manchester United, dove si occupava del reparto vendite e dello sviluppo delle partnership. Signorini invece è milanese e ha accumulato molte esperienze con le società di calcio, sempre nel marketing: dopo l’inizio da stagista nel Milan, ha lavorato per l’Atalanta e, fino allo scorso mese di febbraio, era all‘Inter.

Fonte: Corriere dello Sport

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67 Commenti

  1. Er Pirata de li Caraibi…

    Maaa, er dirigente che deve fa er qulo ad AIA e UEFA e che ce dovrebbe tutelà a livello politico!? Niente eh!?

  2. Si continua a moltiplicare il numero di figure dirigenziali in settori non nevralgici quando quello che ci serve è un Direttore sportivo.
    Si continua lo stesso schema Pallotta quando la società aveva una struttura dirigenziale sovradimensionata con
    compensi da PSG (ed almeno quella andava in CL).
    Servirebbe pochi dirigenti, possibilmente che conoscano la serie A e bravi.

  3. Da questo punto di vista niente è cambiato dai tempi di Pallotta. È sempre un via vai di manager che non si capisce cosa facciano e che durano poco tempo.
    Prima di tutto servirebbe una persona autorevole (Boniek?) e con deleghe a rappresentare e far rispettare la Roma nelle sedi opportune.
    Ma poi potenziare la dirigenza sportiva no?
    Se non vogliono prendere ad esempio la serie A, provino a copiare quello che fanno le grandi squadre in Premier, nella Liga o in Bundesliga.
    Si accorgerebbero che il settore sportivo è quello più importante e con un numero rilevante di professionisti coinvolti.
    Basta fare ad esempio un semplicissimo controllo ricercando “organigramma aziendale Borussia Dortmund” per accorgersi che i tedeschi possono contare su un management composto da decine e decine tra dirigenti ed esperti, mentre noi abbiamo solo Pinto e Fontes 😩

    • Stavo per scrivere un commento, ma appena letto il tuo nome, ho letto il tuo commento per evitare di ripetermi ed infatti…ho fatto bene, su questo tema siamo da tempo d’accordo! Che ci vuoi fare ? Sò Americani! Ricomincia la girandola di manager per marketing e commerciale alla ricerca di sponsor e di un aumento dei ricavi come se questo fosse slegato dalla parte sportiva, d’altronde per gli Americani il brand è il brand e lo sport è entertainment, la partita è un evento con nani e ballerine, loro comprano gadget e si alzano durante la partita per comprare hot dog ,noi ci mangiamo mani e fegato! Anche da noi sta diventando sempre di più business e spettacolo televisivo, ma ancora c’è uno zoccolo duro di tifosi in Europa che sfugge a queste leggi! Per Pallotta bastava il sito e le pagine social, Gandini ,giustamente, ribadì come tutto questo sia fondamentale nel calcio moderno, ma susseguente e a corollario del progetto e dei risultati sportivi!

    • Esatto Monica, è proprio il concetto di sport americano che è differente da quello europeo ed è per questo che prima di calarsi in una nuova realtà come la serie A, la prima mossa da fare era arruolare un DG di fama internazionale che ristrutturasse la società.

    • C’era infatti questa opzione che sono stati il crocevia dove i Friedkin dopo il casting per determinare il loro progetto calcistico dovevano scegliere dopo che la prima opzione, Rudi Voeller all’epoca ancora sotto contratto con il Bayer Leverkusen, è prima vera scelta declino ma presento Boldt dell’Amburgo come dirigente su cui puntare e legato molto a Voeller.
      Qui i Friedkin dovettero scegliere tra Boldt (sponsorizzato da Voeller) e Pinto (sponsorizzato da Mendes). Il progetto con Pinto lo conosciamo bene (è forse Mendes disse ai Friedkin che avrebbe potuto portare qualche nome importante tipo CR7 e Mou in futuro per indorare la pillola) mentre quello di Boldt non sapremmo mai come sarebbe andata, ma posso intuire che sarebbe stato un progetto all’apparenza meno ambizioso ma costruito più sullo scouting e una ristrutturazione interna come club da top Bundesliga, nel prendere giocatori più sconosciuti pagandoli poco ma considerati ad alto potenziale. Boldt è sempre stato un pupillo di Voeller per anni nell’Amburgo e sarebbe entrato come DS operativo, e forse dopo la scadenza del contratto con il Bayer Leverkusen, in quel caso con il club ben strutturato con Boldt all’interno, Voeller sarebbe arrivato come DG ma forse anche come CEO, perché il tedesco volante ha dimostrato non solo grandissime capacità nello scouting (soprattutto di giovani sconosciuti emersi poi ad altissimi livelli che ci sogniamo qui da noi), allenatore (Germania finalista di un Mondiale e lui ha la licenza da allenatore più alta a livello internazionale), gestore/amministratore (ha gestito bene il Leverkusen e risanato la società due volte, ha procurato sponsorizzazioni importanti (tramite l’ingaggio di SON) e lanciato all’estero il brand del club tedesco nei mercati asiatici, ecc… Forse con un Boldt non saremmo mai arrivati in due finali di competizioni UEFA, ma allo stato attuale avremmo una Roma strutturata meglio sotto altri aspetti, una rosa più giovane ma con dei costi in termini di ingaggio più sostenibili, e penso anche una Primavera (ed anche una Squadra B, un AS Roma U23 in Serie C) con più talenti internazionali tra le migliori formazioni in Europa a livello giovanile. Purtroppo non lo sapremo mai, e solo un grande “What if we had chosen Boldt?”

    • Errata corrige, Boldt lavoro molti anni nel Bayer Leverkusen sotto la guida di Voeller eppoi divenne il DS operativo dell’Amburgo, visto come un dirigente moderno ed abile sotto diversi punti di vista anche manageriali. Lavorare con Boldt avrebbe significato collaborare anche con Voeller in un senso.

    • Buongiorno Saverio.
      Ho già letto un altra volta questa tua ricostruzione.
      Vorrei crederti, ma mi spieghi come mai invece nell’autunno 2020 uscì su più siti la notizia che i Friedkin si erano affidati alla società Retexo di Charles Gould per trovare un General Manager?
      Perché Voeller sembra più il classico profilo sul quale ci si orienta per conoscenza diretta, mentre Tiago Pinto invece sembra più un nome scovato da un algoritmo.
      Ecco ti chiedo se puoi chiarirmi da quali fonti (e se sono attendibili) hai ricevuto certe informazioni.
      Grazie

    • Faccio i complimenti a tutti per gli interessanti commenti, privi di insulti e pieni di informazioni utili.
      Grazie Saverio non conoscevo il progetto Voeller boldt.
      Per l’amore che ho per il tedesco volante sarebbe stato sicuramente un successo.
      Al netto della vittoria di Conference ed in attesa di questo ultimo anno abbiamo buttato 4 anni con Pinto.

    • “d’altronde per gli Americani il brand è il brand e lo sport è entertainment”

      In America ci vivo da 30 anni e questa cosa che in molti dicono e’ in realta’…assolutamente vera!
      Lo sport professionistico qui e’ show. Si va a vedere la partita come se si andasse al cinema o a un concerto. Si vince, si perde…certo conta un po’…ma infinitamente meno di quanto conti nel calcio di casa nostra.
      Ci sono squadre che non vincono mai niente, ma hanno i loro fan che comprano gadgets and mechanidise e vanno allo stadio e tifano e si divertono comunque.
      Ho l’impressione che la visione dei Friedkin sia quella e che ci stiano anche riuscendo bene ad imporla, visti i tanti sold out e tifosi festanti che mi sembrano quelli dei Tennessee Titans…

    • Perché non è scontato guarda che Voeller è uno dei migliori d’Europa guarda. Di dirigenti che se i Friedkin, e Ryan aveva fatto trapelare una Roma ispirata al modello Borussia Dortmund, non ci vuole un algoritmo per sapere che allora tra le primissime scelte ci sarebbero due tipo Voeller e al primo posto spunterebbe uno Zorc, che però Zorc è più DS Operativo mentre Voeller sa ricoprire tutti i ruoli volendo in una sola persona. L’azienda di algoritmi produsse dei risultati ma nessun candidato convinse.
      Volendo fare l’osservatore (e mi sto impegnando ora a costruire un mio DB personali su Asiatici e Nord Americani ma anche qualche giocatore in Oceania, utilizzando anche delle piattaforme utilizzate da diversi osservatori esteri i cui abbonamenti non costano poco e risparmiando per il prossimo anno perché per completare quello che sto facendo, devo andare per quasi 2 mesi in Giappone e Sud Corea per vedere molti calciatori in appositi tornei in prima persona perché serve anche la visione sui profili selezionati anche dal vivo, e sto prendendo contatti vari ed avrò anche la raccomandazione da parte di un club olandese grazie all’amico olandese), sto estendendo le mie conoscenze con varie persone del settore, ed ho parlato anche con una persona, che era molto dentro la Roma in passato ma che non posso nominare. Boldt fu raccomandato ma infine non scelto ed il suo progetto era a quanto pare strutturato più sotto un aspetto tecnico sportivo e più facilmente sostenibile puntando propria su una rosa composta da molti più giovani. Sarebbe stato meno dispendioso come scritto ma infine Boldt fu scartato perché Mendes presento con Pinto un progetto molto più ambizioso nel breve termine.

  4. Speriamo che venga preso anche un DS, perché il prossimo anno sia fatta una campagna acquisti di maggior livello. Prendo come esempio il Milan, Maldini e Massara non avrebbero venduto Tonali, ma salutati, la società ha ricavato 70ml dalla vendita per poi reinvestiti sul mercato acquistando numerosi elementi nuovi, dove se uno solo esplode avrà già recuperato le somme investite, questa è la politica che la Roma deve fare investire su qualche giovane promessa per poi rivenderla a cifre considerevoli, prendo come esempio Leonardo non stiamo a guardare il ml in più o meno. Altro esempio il Napoli, giocatori presi a pochi soldi ed oggi stravalutati, bisogna cambiare rotta. Inoltre bisogna abbassare il monte ingaggi che pesa in modo considerevole sul bilancio societario, sento sempre arrivare elementi con un ingaggio superiore ai 2ml almeno, troppi se consideriamo che molti hanno un’età avanzata.

  5. con questi continui cambiamenti, una domanda mi viene spontanea: ma il famoso MAIN SPONSOR ? bah….possibile che siamo ancora a livello “zero” ?

  6. 50 manager per il marketing e neanche un ds o un capo scouting! Ecco cosa siamo una sorta di Ikea…..complimenti ai friedkin per la grande programmazione.

  7. Invece di rafforzare l’area tecnica con una rete di osservatori e scopritori di talenti, si pensa soltanto ad incrementare l’area finanziaria, con un turn over frenetico di dirigenti, a conferma che la Roma è per gli americani un asset e niente di più. A proposito di finanza, ma il main sponsor? Oggi sulla maglia che ci mettono, er Cuppolone de Venditti?

    • Ma che un investimento in un club di calcio rappresenti un asset è normale e mica solo per gli Americani, il problema è che gli Americani di calcio non capiscono una beata mazza! E non solo tecnicamente ,ma proprio di cosa rappresenti e come sia vissuto in Europa e che sia un’azienda che non segue la logica di aziende in altri settori, anche nell’ambito sportivo il calcio non è come gli altri sport e con gli sport Americani poi è lontano anni luce!

  8. BUON VIAGGIO SOR MAGARA CI MANCHERAI 😔😔😔😔😔 R. I. P. 💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️ SARAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI E NEI NOSTRI PENSIERI

  9. il man utd é la squadra più seguita al mondo, e Manchester, é una delle città più brutte del mondo, negli anni, la maglia dello united, l’hanno indossata i calciatori più forti e iconici del mondo, da best passando per cantona, beckam, ronaldo rooney, e me ne sto dimenticando parecchi, hanno vinto una miriade di trofei, quello fa aumentare la visibilità e i ricavi, poi sparrow sarà pure bravo, ma nella ROMA, non é uguale.

  10. Scusate rega ma me confesso. A me l americani me stanno,, (parlo in generale) me stanno sul c… o. Io starò sempre con gli indiani d America ovvio ecco perché sono giallorosso a vita. Una rivincita verso sto sistema balordo Forza Roma Sempre… 👍

  11. Dan Friedkin è a capo di un gruppo internazionale piuttosto grande e articolato, quindi di business e gestione aziendale ne capisce meglio di chiunque scriva su questo portale. È proprietario al 100% della Roma (Pallotta ne aveva circa il 27% i Sensi il 54% se non ricordo male), io lo lascerei lavorare almeno per il momento, che dite?

  12. mi dispiace vedere che non si capisce…purtroppo il Dio denaro è tutto nella società contemporanea…non serve esclusivamente vincere…guardate noi, una mossa di marketing azzeccata (l’acquisto di Mou) e hai 34 sold out consecutivi…! Senza entrare in CL anzi, presentando un non gioco (alla faccia dello spettacolo)…sono i manager che imbroccano le mosse giuste finanziariamente ed economicamente, altro che scout ecc. Il romanticismo nel calcio è finitoooo! Lazio docet: manda a cag…re una coppa e arriva seconda…il Milan si rifà la squadta e viene squalificata ma con le basi create arriva in semifinale di CL…

  13. Anvedi che mossa! L’area commerciale della Roma pare na giostra, uno esce e uno entra, certo che se non vai almeno in Champions hai voglia a cambiare il commerciale…

  14. chi viene viene , nulla pota’ eguagliare l’insostenibile incapacita’ societaria della banda ridolini del broccolaro. oltremodo, spero in un nuovo DS , piu’ sveglio sul mercato in entrata

  15. mi spollicerete verso ma chi se ne importa, a me sti due non piacciono nemmeno un pò, non mi sono mai piaciuti…sono bravi a farsi gli affari loro non quelli della mia Roma.
    l’unica cosa buona fatta è stata portare Mourinho…ma lo scrivo ancora una volta l’han fatto perché il mister è un uomo immagine, ha riempito lo stadio da solo, ma gli avessero dato in 3 anni una squadra per vincere.
    Chi pensa che con un grande ex giocatore come Zappata (non è un errore il mio) la Roma sia da scudetto de calcio non capisce nulla…molti scrivono dobbiamo arrivare in champion, quindi a priori già sanno che nemmeno possono sognare lo scudetto, non ci pensano minimamente, ecco come ci hanno ridotto gli americani neanche il sogni ci hanno lasciati.
    penso che qualche responsabilità ce l’abbiamo anche noi tifosi che accettiamo tutto e di più, è come andare al ristorante ed il proprietario te porta le pippe al sugo e te le presenta come caviale e tu sei pure contento…e pensi che stai a magnà davvero er caviale, e daje su.
    ps: per la redazione (capisco sia quasi impossibile) ma un altra foto proprio non l’avete, sempre questa dove stanno li seduti come due cartonati…

  16. Diciamo che diverse realtà calcistiche tra cui Italia, Regno Unito, Germania, Olanda, Spagna, Portogallo, Francia, ecc… hanno modelli di gestione molto diversi, non solo per come viene guidata l’aspetto tecnico sportivo ma anche nella gestione finanziaria, come anche di come è intesa la proprietà calcistica (es. qui non abbiamo azionariati popolari e già sotto questo aspetto, club tedeschi, spagnoli e portoghesi differiscono enormemente dai club nostrani).
    Quindi il tutto può essere condotto al giorno d’oggi in molteplici modi, come dimostrato anche da diversi progetti calcistici, oggi realtà come il City Football Group lanciato dal CEO del Manchester City, l’ex presidente del Barcellona, Ferran Soriano, o dal modello targato Red Bull che in pochi anni è diventata una realtà importante a livello Europeo (Red Bull Salisburgo in Austria come club satellite per sviluppare i giovani e Rasen Ball Lipsia come club principale in Germania, squadra che ha battuto nel primo trofeo i giganti baveresi dando l’ennesimo dispiacere a Kane pagato a peso d’oro).
    La Roma non basta potenziarla solo a livello tecnico-sportivo se si vuole competere ad alti livelli con una certa stabilità, serve una progettualità che vada ad uniformare gli sforzi e creare un amalgama anche tra i vari altri settori.
    A noi per aiutare i settori marketing, commerciali, ma anche a livello di comunicazione, è vero mancano più calciatori testimonial di un certo livello. Abbiamo in verità solo Mou e Dybala da poter sfruttare in questo senso. Non siamo un club considerato di livello global, e come detto ci aiuterebbe se lo scouting ci aiutasse ad identificare in anticipo anche alcuna stellina futuribile da ingaggiare e lanciare poi in prima squadra, proveniente anche da aree geografiche di interesse per diffondere il brand Roma (per questo cito sempre calciatori asiatici, sono l’unico modo per sfondare in quei paesi, ho anche parlato in passato con il capo commerciale di una agenzia marketing che opera in Asia, per loro è una condizione imprescindibile per una grossa sponsorizzazione, la considerano solo se sanno di avere un forte ritorno di immagine e commerciale garantito, ed è più facile ottenerlo in Giappone e Corea del Sud con un calciatore connazionale loro che gioca stabilmente titolare perché sanno che godranno di una certa popolarità tra il loro pubblico).
    Servono anche una collaborazione quindi tra tutti questi settori. Il mio sogno proibito sarebbe stato un SON perché se arrivava uno come lui, incrementi le entrate del club di brutto (come scritto lui letteralmente fa guadagnare al Tottenham, escludendo le entrate commerciali, più o meno €60M da sponsor asiatici l’anno).

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