Vergine, “frasi minacciose” all’arbitro: il capo del settore giovanile out per 1 mese

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NOTIZIE AS ROMA – A volte l’agonismo può giocare brutti scherzi, scrive l’edizione odierna del Corriere della Sera (E. Zotti).

È ciò che è successo domenica scorsa durante l’intervallo del derby Lazio-Roma del campionato Under 17 (vinto dai biancocelesti per 3-1). Alla fine del primo tempo infatti Vincenzo Vergine, responsabile del settore giovanile giallorosso, si è spostato dalla tribuna nello spazio antistante gli spogliatoi.

Un comportamento non consentito dal regolamento, considerato che Vergine non era stato inserito nella distinta consegnata al direttore di gara. Ad aggravare la posizione del dirigente le frasi irriguardose e minacciose rivolte alla terna arbitrale, oltre alla richiesta – fatta direttamente all’arbitro Riccardo Ghinelli – di annotarsi il suo nome, nonostante il direttore di gara lo stesse invitando ad allontanarsi.

Il tutto è stato messo a referto e poi comunicato al giudice sportivo, che ha punito la Roma con una multa di 300 euro. Per Vergine è scattata l’inibizione fino al 9 dicembre.

Fonte: Corriere della Sera

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5 Commenti

  1. grave errore del RSG. La Roma è da anni società presa di mira a tutti i livelli dall’AIA, ma il modo peggiore per difenderla è di fare piazzate di questo genere. Il tesserato AIA sul referto gara scrive quello che gli pare, in assenza di testimoni terzi (non ammissibili per la giustizia sportiva) si rischiano pesanti inibizioni. Diverso il caso delle accuse in conferenza stampa (che sono ancora più dannose per chi le fa, ma la ritorsione non può essere che circostanziata alle sue dichiarazioni).
    Il modo corretto è solo uno, quello di cui sono maestri gli strisciati. Si abbozza sull’episodio singolo, e si dialoga con AIA a livello federale …. oppure prove alla mano, si passa per la giustizia sportiva con ricorsi ecc.

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