Tancredi: “Il ritiro prima del Liverpool fu una scelta sbagliata. La Roma è più forte del Feyenoord, spero abbia più fortuna di noi”

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AS ROMA NEWS – Franco Tancredi è ospite delle colonne de Il Tempo (E. Zotti) in un’intervista a due giorni dalla finalissima di Tirana. Queste le parole dell’ex portiere giallorosso:

Come arriva la Roma alla sfida più importante della stagione?
Partire con la qualificazione all’Europa League già in tasca è importantissimo. Consentirà alla squadra di preparare il match a mente sgombra. La pressione ovviamente ci sarà, ma fino a un certo punto. Sono contento che l’ultima gara sia stata giocata venerdì scorso, i giocatori hanno a disposizione 5 giorni per ricaricare le pile.

Che cosa successe a voi prima di quel Roma-Liverpool? Liedholm decise di portarvi in ritiro. Stavolta invece Mourinho è rimasto Trigoria.
Riposarsi e pensare soltanto al Feyenoord per 10/15 giorni sarebbe potuto essere controproducente. Prima di giocare con il Liverpool Liedholm ci portò in ritiro per una settimana, io avrei fatto una scelta diversa. Era trascorso troppo tempo tra l’ultima di campionato e la finale dell’Olimpico, in più a Cavalese pioveva tutti i giorni. Fu veramente un ritiro pesante. Il Liverpool invece disputò due amichevoli al caldo. La mia idea è che se le avessimo giocate anche noi saremmo arrivati meglio alla finale. Il Feyenoord invece è volato in Portogallo. Gli olandesi, così come gli anglosassoni, hanno una mentalità diversa in questi casi. Quando i club vanno all’estero spesso le famiglie dei giocatori partono con loro. I giocatori del Liverpool arrivarono all’Olimpico insieme a mogli e figli. C’è un altro modo di preparare questi appuntamenti, si cerca di rispettare il più possibile la quotidianità dei calciatori. Non sto dicendo che la Roma ha perso quella partita a causa del ritiro, sia chiaro. Ci sono state una serie di situazioni sfortunate, come l’assenza di Maldera e l’infortunio di Pruzzo. Sul gol del Liverpool l’arbitro commise un errore clamoroso applicando la regola del vantaggio su una carica al portiere.

Mercoledì la Roma è favorita?
Sono convinto che sia la squadra più forte, ma non mi sento di dare percentuali. La Roma vista nella seconda metà del campionato mi fa ben sperare. Un pizzico di fortuna in ogni caso non guasta mai. Con il Liverpool noi non ne abbiamo avuta neanche un po’.

La garanzia più grande è avere Mourinho in panchina?
Quello che ha fatto in Europa e nella sua carriera è sotto gli occhi di tutti. Lui è il valore aggiunto di questa squadra e uno dei principali artefici della cavalcata che ha condotto la Roma a giocarsi un coppa europea dopo oltre trent’anni.

Come giudica la prima stagione di Rui Patricio in Italia?
È un giocatore di grande esperienza e personalità. Ha qualità e riesce a trasmettere tranquillità alla squadra. Rispetto ai portieri visti dopo la cessione di Alisson la Roma ha fatto un salto di qualità.

Che cosa darebbe per scendere in campo mercoledì?
Sarebbe bello (ride,ndc). Anche se è andata male, sono comunque grato di aver disputato una finale di Coppa Campioni. Mentalmente l’ho rigiocata tante volte ma purtroppo il vero risultato non cambia.

Fonte: Il Tempo

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35 Commenti

  1. Opinioni che ho sentito spesso confermate anche da Pruzzo e Nela.

    Purtroppo andò così, bisogna accettarlo.

    Speriamo stavolta sia diverso.

    • Nel senso che nel primo tempo non ci hanno capito niente, e nel secondo tempo poco, non riuscendo ad esprimere il potenziale formidabile che avevano e che gli avrebbe permesso di battere il Liverpool del quale erano più forti.
      Anche un po’ di sfiga e la frittata fu fatta.

    • Tutto cambia… Non po esse sempre zella… Vogliamo nuovi eroi, il passato conta, presente e futuro de più…. 💛🧡❤️DAJEEEE ROMA DAJEEEE! 💛🧡❤️

    • Molto dipende dal materiale umano che hai a disposizione. Puoi motivare, se hai una squadra moscia, o stemperare, se hai una squadra di uomini.
      Credo che molto importante sia il discorso prima di scendere in campo, che il tecnico fa.

      La tensione l’avverti, normale, soprattutto quando sei una squadra che non è abituata a giocare per trofei internazionali – noi siamo tifosi, amiamo la Roma, ma la nostra dimensione europea è questa, non possiamo nascondercelo.

      Ripensare a quarant’anni fa, non ha senso. E’ sbagliato. Tanto è stato detto, tutto è stato detto.

      Pensiamo a mercoledi, altra partita, altra storia.

    • E’ stata terrificante, altro che bella. C’ho messo una vita per riprendermi, ancora oggi se ripenso che avremmo potuto avere una CdC in bacheca mi prende male. Da subito è rimasta la sensazione di aver perso qualcosa di irripetibile.

    • Le vidi tutte allo stadio le partite in casa. Dopo il Dundee, non c’era un romanista che fosse uno che non avrebbe dato un rene per prendere i biglietti della finale, quindi mi ritenei quasi fortunato ad uscire da quell’ammucchiata di esseri umani e guardie con solo qualche manganellata, ma col mio posto nei Distinti Sud. La partita per noi era cominciata la mattina, ci sono poche cose che non ricordo, l’ora in cui aprirono i cancelli è una di queste, ma per il resto sembrano passati 40 minuti, invece che (quasi) 40 anni. Vicino a me c’era Gigi Di Marzio, al gol di Pruzzo ho temuto non riuscisse vivo dall’ ammasso di corpi che gli piombarono addosso. Ho quasi sentito il respiro ansiogeno di Graziani mentre si avvicinava al dischetto, e la sua ansia è diventata la mia amarezza, cupa e senza tregua sulla dune buggy che mi riportava a casa, che ho odiato perché il vento che mi sbatteva in faccia non riusciva a togliermela di dentro. No, non è stata bella, dovevamo vincere per quel presente e per il futuro che poi stato, ma così non è andata, anche se poi essere romanisti vuol dire anche questo.

    • Doppiamente irripetibile perché dall’anno successivo misero la regola, non só se ancora valida, che una finalista non avrebbe più potuto giocare in casa,

    • in realtà fu orribile, come lo furono le altre volte che ci siamo andati solo vicino a vincere un trofeo…l’amore di questa città, di questi tifosi, avrebbe meritato ben altri epiloghi di fronte a delle vere e proprie imprese, ma siamo romanisti per amore, non per le vittorie e questo ci differenzia dagli altri. Speriamo che domani finalmente potremo tornare a gioire anche noi dopo anni di digiuno…Forza Roma!

    • Caro Liddas, ero anch’io quel giorno a fare la fila, da abbonato e con diritto di prelazione.
      Fu una vergogna l’organizzazione, se così si può chiamare, di quella vendita, anche se non posso dire quante colpe ebbe la Roma in quel caso.
      Due botteghini aperti e migliaia di persone in coda, senza nessun transennamento che io ricordi, poche forze dell’ordine presenti dall’inizio.
      La marea umana iniziò a pressare sulle prime file e qualcuno cominciò ad accusare dei malori, intrappolato nella massa.
      Solo allora arrivarono in forze i celerini, anche a cavallo, che non pensarono nulla di meglio che al lancio di lacrimogeni e al manganellamento indiscriminato per cercare di disperdere la folla che aumentava di numero a vista d’occhio.
      Fu l’unica volta in vita mia in cui reagii e mi unii a coloro che lanciavano pietre e qualsiasi oggetto contundente a portata di mano contro quei pazzi.
      Tornai a casa con gli occhi gonfi e rossi, lacero e sporco, e con una ferita in testa causata da un manganello. Mia madre pensava fossi andato a scuola quella mattina…

    • È stata terrificante quella sconfitta hai ragione..io durante la partita avevo la febbre alta provocata sicuramente dallo stress ,cmq è stato terribile,il rimpianto poi di essere partiti in vantaggio ai rigori.

    • Caro UB40, ho avuto più fortuna di te, riuscii a tornare a scuola tronfio come un gagà con le scarpe alla Duilio nuove e lustre, facendo una mezza specie di parata per i corridoi del liceo col trofeo ben in vista per tutti, miscredenti e gufi per primi, ignaro di quello che poi mi avrebbero fatto il 31 maggio: peggio delle manganellate, ma mortacciloro quanto erano laziali!

    • Come sono cambiati i tempi. Oggi i poliziotti vengono usati come bersagli da lancio e si può decidere di assaltare senza colpo ferire la sede di un sindacato.
      Alla fine è cambiato solo chi si fa male.

    • Naturalmente anche io, assieme ai miei due inseparabili amici e fratelli giallorossi, riuscii a procurarmi il prezioso tagliando nella successiva giornata di vendita, se non erro proprio il giorno successivo a quella assurda guerriglia urbana.
      In quell’occasione fu finalmente creato un percorso per una fila ordinata e poliziotti e carabinieri erano presenti in buon numero già dalle prime ore del mattino.
      A mia madre stavolta dissi la verità…

    • @ Liddas
      eravamo vicini ero li anche io vicino a Di Marzio, gli regalai una sciarpa, lui era tra noi, nei distinti sud.
      Ancora oggi ho il fermo immaggine di quel pomeriggio sera.
      Penso che quella sia stata un’occasione quasi irripetibile, quattro anni fa ci siamo riandati vicino.
      Ora come ora la Roma si sta ristrutturando, Friedkin sembra fare seriamente, prima Mourinho, poi la riorganizzazione dei quadri aziendali, ora il delisting.
      Il prossimo passo sara’ certamente dedicato all’organico sportivo.
      Rega’ e’ ora de sali’ sulla giostra, da mercoledi prossimo so brividi forti, tenemoce stretti e
      FORZA ROMA SEMPRE.

  2. Grande Franco! Quella finale fu caratterizzata da uno dei più incredibili errori arbitrali di sempre: a distanza di tanti anni (all’epoca ero un trentenne) ricordo ancora chiaramente quello che provai in quel momento e devo dire che ancor oggi non riesco ad accettare con filosofia il risultato finale… Comunque sempre forza Roma!

    • Un motivo in più x vincere è la perculata del loro allenatore Slot (I Gooneis) che ha nominato Dario Bonetti tra i grandi ex giocatori della Roma.
      Per chi non se lo ricordasse fu Bonetti a rimettere il pallone sui piedi degli inglesi dopo il mancato fischio per il fallo su Tancredi.

  3. Fu un’ingiustizia,
    una vera ingiustizia.
    Gol inglese palesemente irregolare, Maldera fuori, Pruzzo malconcio,
    Falcao in una delle pochissime giornate no.
    E’ ora di riprenderci un pezzetto di quella serata.

    • Falcao era in campo con le stampelle purtroppo. Aveva già subito quell’infortunio al ginocchio (credo in un Roma-Inter) dal quale fondamentalmente non si riprese più, fino ad arrivare alla richiesta di risoluzione contrattuale l’anno successivo da parte di Viola che si era legato al dito il “ricatto” subito dal buon Cristoforo Colombo per evitare il passaggio all’Inter di Fraizzoli del Divino.
      A questa e alle altre sfighe da te ricordate si aggiunsero anche i crampi di Cerezo che ci privarono di un altro sicuro rigorista. E mancava pure Ancelotti.
      Insomma, andò storto tutto quello che poteva andare storto in quella maledetta sera.
      Perché resto convinto che ad armi pari, tutte e due le compagini al massimo, noi eravamo più forti.

    • Quell’arbitro era il precursore di Orsato. E per fortuna che, essendo svedese, qualcuno pensava volesse favorire Liedholm.

      FA parte della nostra storia, purtroppo. Speriamo di cambiare l’andazzo mercoledì sera.

    • l’infortunio di Falcao fu una brutta entrata di Briaschi in un Roma Genoa, da li non fu piu’ lui e la Roma non fu piu’ la stessa.
      in quel maledetto anno si infortuno per la seconda volta Ancelotti, Maldera per la finale era squalificato ecome se non bastasse Pruzzo stette in campo solo 45 minuti per poi atrendersi alla fine del primo tempo, non prima di avere realizzato il gol del 1-1
      Qu Liverpool era molto forte aveva vinto nelle ultime tre edizioni la CdC e quella ara la terza, chi dice che eravamo piu’ forti noi si sbaglia, non siamo stati solo piu’ sfortunati, anche il loro gol era carica sul portiere, e l’arbitro uno svedese ti nome Fridriksen lo diede buono…mortaccisua !!!!

  4. Ho ancora il biglietto di quella sera.
    Il 3-0 al Dundee al ritorno, la finale all’Olimpico. La certezza messianica che avremmo festeggiato.
    E invece, che dolore.
    Quel Liverpool non era più forte della Roma. Fu la Roma che non riuscì a giocare la partita.
    E quei rigori… i giocatori più emotivi sentirono troppo il peso della Storia.

    Sono passati tanti anni e se avevo l’età di andare allo stadio capirete che di anni ne ho abbastanza. Quando sei adolescente tutto sembra enorme. Il più grande amore, il più grande dolore, la più grande gioia… ma poi passano gli anni e tutto si relativizza.

    ma porcazozza ancora ce l’ho qui a pelle il dolore di quella notte.
    non ho mai relativizzato una ceppa di c…

    • Sono tornato pure il giorno prima dal viaggio di nozze pagando la penale all’alitalia.La cosa comica è stata che i biglietti presi in prelazione in quanto abbonato ha dovuto prenderli mio cognato laziale che si è preso pure una bella carica di carabinieri a cavallo.😄😄😄

    • Purtroppo quei rigori Bruno Conti e Graziani non li avrebbero mai calciati se in campo ci fossero stati Pruzzo, Maldera, Cerezo e Ancelotti. Ma non c’erano, chi dall’inizio e chi preda dei crampi a partita in corso, quelli probabilmente a causa della troppa tensione accumulata nella lunga attesa della finale, come ricorda il buon Franco…

  5. …..conservo ancora la bottiglia di spumante Brut di Gancia, con il Lupetto e la scritta Coppa dei Campioni, era gelata al punto giusto…..è ancora in una vetrina….chissà se dopo 40 anni il Brut è ancora buono….sembra ieri e sono passati 40 anni d’amore….forza Grande Magica Roma!!!!!!!

  6. …ero al Circo Massimo, ricordo la tristezza di quella serata… ho ancora nelle orecchie le musiche di Venditti che, con voce strozzata, cantava “…che ci fai piangere e sentire ancora…”.
    E poi, due anni dopo, ero a naja alla Montezemolo, dopo la galoppata del girone di ritorno andai a montare di sentinella con una discreta tranquillità; tornai al corpo di guardia e… Roma-Lecce 2-3. Non ci potevo credere, quasi tutti gli stessi attori, stesso sconforto. Sono passati quasi 40 anni da allora e dopo quei due episodi non ho mai più avuto quella tranquillità.

    Giusto stamattina stavo a fa’ du’ conti.
    Dall’anno di Turone in poi, la nostra AS Roma ha avuto 11 piazzamenti in campionato (nessuna come noi, in 42 anni),

    E’ ORA DI INVERTIRE LA TENDENZA.

    DAJE ROMA, rifacce respirà ancora.

  7. Anch’io c’ero …. E quanto ho pianto quella sera…. Oggi i tempi sono cambiati e se non sarà per quest’anno sarà per l’anno prossimo…..La nostra storia sta per cambiare e se va tutto come spero, per i prossimi dieci anni vinceremo tutto. Forza Roma Sempre.

  8. Io l’ho vissuta da casa, alla tv, tredicenne. Tutto giusto quello che hanno ricordato gli altri…le assenze, il gol da annullare per carica su Tancredi, la follia di Bonetti che invece di buttare in angolo la rimette in campo, il gol e l’uscita di Pruzzo, i crampi di Cerezo, l’io passo di Falcao ai rigori, il gol dei ragazzini Righetti e Strukelj dopo la bomba di Ago e quel maledetto portiere sudafricano che faceva le smorfie e le gambe molli quando tirarono Conti e Graziani. E Franco Tancredi, l’eroe delle finali di Coppa Italia, il miglior pararigori in attività all’epoca, che non azzecca una parata ai rigori…ah! Se avessi la Delorean di ritorno al futuro…

  9. Strukelj no, calciarono Ago, Righetti, Conti e Graziani. Il quinto purtroppo fu reso inutile dagli errori degli ultimi due e per tanti anni rimasero le polemiche e il mistero su chi avrebbe dovuto calciare quell’ultimo rigore.
    Anni fa Falcao, ritenuto responsabile di essersi tirato indietro, disse che avrebbe dovuto essere lui l’eventuale quinto. Ma non più di qualche mese fa Dodo Chierico affermò che sarebbe toccato a lui.
    Credete un po’ a chi volete, tanto purtroppo conta poco ormai…

    • Chiedo venia. Strukelj entró gli ultimi 5 minuti. Chissà se il barone avesse fatto tirare lui anziché Conti o Graziani…

  10. A Quella Roma nonostante che gli mancassero Ancelotti Maldera e Pruzzo per quasi tutto il secondo tempo e un Falcao acciaccato da Giuseppe Baresi scarparo dell’ Inter disputò con il Liverpool una partita fantastica noi eravamo veramente forti purtroppo non abbiamo avuto la sorte dalla nostra parte

  11. Va ricordato che il gol del momentaneo vantaggio del Liverpool era da annullare per carica su Tancredi, comunque si affrontava la squadra che era stata campione d’Europa soltanto 3 anni prima, quindi con giocatori più esperti e considerata più forte sulla carta.
    Stavolta la situazione è opposta, di fronte abbiamo una squadra inesperta e meno forte di noi, dove la Roma ha invece allenatore e mezza squadra di giocatori vincitori di trofei, di coppe europee e provenienti dai top clubs.

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