AS ROMA NEWS – L’ultimo baluardo della gestione Pallotta è venuto giù. Adesso è definitivamente la Roma dei Friedkin. Ieri Guido Fienga, il mister Wolf del club giallorosso, colui che negli anni ha risolto tanti problemi del club, ha lasciato la società. Anche se il suo addio non è un vero e proprio addio: rimane come advisor esterno di NEEP Roma Holding SpA.
Fienga in questi anni ha dovuto affrontare diversi momenti traumatici del club: non solo è stato il traghettatore del delicatissimo passaggio da Pallotta ai Freidkin, che a causa della pandemia ha perfino rischiato di saltare, portando il club a un passo dal fallimento. L’ex ceo giallorosso ha vissuto in prima persona l’esonero di Di Francesco, le dimissioni di Monchi, gli addii dolorosi di Totti come dirigente e De Rossi come calciatore. Entrambi velenosi.
Uno in conferenza stampa con la presenza dello stesso Fienga, costretto da ascoltare dal vivo le giuste recriminazioni del giocatore. Ma era solo l’inizio perchè dopo è avvenuto il brusco ridimensionamento della rosa, l’ingaggio di Fonseca, la richiesta di fare le nozze con i fichi secchi. Nel mezzo la pandemia.
E se l’avventura di Fienga alla Roma è stata un gran premio della montagna, gli ultimi mesi sono stati in discesa. Non tutti lo hanno amato, ma se la Roma adesso ha un progetto con Mou come simbolo, lo si deve anche a lui. Il suo traguardo l’ha raggiunto e ora è giusto dare spazio a profili più vicini ai Friedkin.
Come Pietro Berardi: laurea alla Bocconi e una lunga esperienza lavorativa negli Stati Uniti nel campo dell’automotive. Probabilmente è la fine della transizione che i texani avevano studiato a tavolino quando hanno preso la Roma.
Felice il nuovo CEO che nel 2020 era stato presidente e CEO di Pirelli nel Nord America e che ieri ha incontrato lo stesso Fienga: “Sono onorato di unirmi alla Roma in un momento così emozionante della sua crescita. Ci metterò il massimo impegno e della passione per raggiungere i nostri obiettivi“. Con la presenza fissa di Ryan Friedkin a Roma non c’era più bisogno di un CEO operativo come Fienga. Le decisioni ormai sono tutte loro.
Fonti: Gazzetta dello Sport / Il Messaggero / Corriere della Sera
Bene. Si alza il livello
Effettivamente si, eppure di molto, Berardi è un TOPMANAGER internazionale, Fienga rappresentava il passato, con lui si chiude l’ era Pallotta definitivamente, ha messo alla porta gente come, TTT, DDR, Petrachi con la complicità di Fonseca, doveva essere fatto.
Sogni di latta stai dicendo cavolate. Fienga non ha messo alla porta nessuno. .
Nagami nessun dirigente aveva il coraggio di comunicare il non rinnovo di chi ha fatto la storia, lui si. Quindi, non neghiamo l’ evidenza, poi, il resto so cavolate…. Lui ha fatto, Fienga, sempre il bene della Roma, facendo del male…Petrachi ha pagato per la troppa irruenza e testardaggine il bonton di Fonseca… I fatti sono questi, era rimasto solo lui, Fienga, ha risolvere il tutto, le cose sporche e quelle pulite con l’ arrivo dei Friedkin…
pagano ed e giusto che ci siano loro ed i suoi uomini al comando, rimuovere tutto il passato pallottiano era la cosa piu giusta da fare.
a proposito di vecchia dirigenza si e piu visto allo stadio baldissoni? ma ci pensate raga’ quello andava allo stadio in tribuna vip e glie davano 1 milione de euro all’anno li mor@@@ci sua.
Baldissoni rappresentava Unicredit.
🎶Osserva dell’alba il primo baglior
Che annuncia la fiamma del sol
Ciò che nasce puro più grande vivrà
E vince l’oscurità…
Nei cuor la speranza non morirà
Il domani appartiene a noi.🎶
Scriviamo un nuovo capitolo della nostra storia insieme… daje Roma 🟡🔴
Ma uno che si fa un outlet su internet come quello di Valmontone, secondo voi poteva avere la capoccia di gestire 2mila cose?
Almeno adesso s’è messo a venne i vestiti sull e-commerce e fa na cosa sola
Un AD non necessariamente deve essere un esperto del settore. Viene dal settore automotive, allora sa come razionalizzare al massimo. Un anno come CEO Pirelli in Canada (una breve esperienza). Bocconiano? Forse milanese. F. R.!
Forza…..Pulizia fatta al 98%…Adesso ci mancano Fazio e Santon e siamo a posto….
e Diawara
che ha fatto fienga ? ha risolto tanti problemi ? ah ah ah
li ha risolti come baldissoni. certo che sti giornalisti hanno la capacità di analisi di un ungulato
Giusto. L’unico che sta risolvendo tutti i problemi è uno solo: il presidente Dan Friedkin! Quello che ha messo un sacco di soldi per comprare la Roma e toglierla a chi avrebbe finito per farla fallire, quello che continua a mettere soldi perché la Roma oggi è una macchina che consuma troppo per i chilometri che fa, quello che ha scelto Pinto e poi Mourinho e ora Berardi. Il Mr. Wolf della situazione è Dan Friedkin.
Olè!💛❤️
Per quanto alla fine credo fosse forse il meno peggio di tutti i chiamiamoli personaggi che hanno depredato la Roma per 10 anni, quando svuoti un porcile per destinarlo a civile abitazione è meglio pulire in profondità ed arieggiare bene.
O il nauseabondo odore rimane…
Berardi è un manager di alto profilo, serviva discontinuità col passato
E’ finita davvero ora! Via tutti gli stracci bostoniani! 10 anni di Paganesimo pallottiano, ora la Fede è tornata! A S R 1927
un pò mi piacerebbe sapere gli oscuri segreti racchiusi tra le mura trigoria e quale sia stato il rapporto Fienga-pallotta-peterachi
10 anni buttati con un broccolaro visionario circondato da nani e ballerine.
è ora di voltare pagina . purtroppo alcuni danni da capazucchine broccolaro sono tuttora in atto.
gennaio arriva presto.
Veramente il broccolaro s’è fatto riccamente gli affari suoi ai danni dell’AS Roma e dei Romanisti, più che lucidamente.
I visionari semmai sono quelli che ci sono cascati con tutte le scarpe.
Fienga se ne va arriva il nuovo CEO Berardi, come al solito lo sappiamo in contemporanea dei “giornalisti”. Come al solito questi non sanno mai niente prima, quando commentate le notizie che vengono date ripensate a questo.
Appunto Fienga alla fine era diventato operativo, toccava la sfera sportiva, questo loro non lo vogliono,perché tanto decidono tutto loro, per cui viene Berardi ma i compiti saranno di gestione aziendale nulla a che vedere con le stragie calcistiche.
Comunque Fienga se lo tengono come consulente esterno e da lì si capisce che anche i Friedkin hanno riconosciuto che la persona è valida, altrimenti era un arrivederci e grazie
comunque se c’era qualcuno che spifferava qualcosa alla stampa quello era fienga, “Non tutti lo hanno amato, ma se la Roma adesso ha un progetto con Mou come simbolo, lo si deve anche a lui” per la stampa Fienga santo subito
dove lo hai letto che rimane come consulente esterno?
È scritto nel comunicato ufficiale. Aiuterà Berardi nella transiszione.
Comunque, senza voler difendere nessuno (perché poi?) ma trovo curioso quest’accanimento su Fienga. A me personalmente ha sempre fatto tenerezza. Era palesemente quello posto alla fine della catena perché gli cadesse in mano la patata bollente quando gli anelli prima facevano danni (e che danni!). Anzi, pure l’ultimo a chiudere la porta l’hanno lasciato, i seri responsabili degli ultimi disgraziati anni della passata gestione.
Fienga ha ottenuto una lauta buonuscita e rimane un consulente esterno della Roma,quindi non pare che sia stato cacciato da Friedkin,tutt’altro,come invece ha sentenziato la massa degli Abbocconi,che invece hanno salutato l’avvento del nuovo CEO Berardi come se fosse il centrocampista che tutti aspettiamo.
Hai ragione Marcello…scusa…deprecabile dimenticanza…
caro zenone, dargli la buonuscita e l’unico modo di mandare a quel paese certa gente non piu gradita senza strascichi burocratici.
se i fredkin la pensano in questo modo non ce possiamo far niente.
“Sono Mr. Wolf, risolvo problemi”.
A me pare che ballotta e i suoi accoliti fossero specialisti nel crearli, i problemi.
Infatti ancora li scontiamo.
Addio fienga.
Bene così, come auspicavo da tempo, non ne doveva restare neanche uno. Dan Friedkin li ha spazzati via tutti. Ora, finalmente si può dire come sia finito il”pallottismo”, l’aspetto pù deteriore, al di là di debiti e risultati, di quelli che sono stati gli ultimi 10 anni di Storia giallorossa dove non ci si poteva minimamente azzardare a muovere la più pallida critica a quella gestione a tema di spolliciamenti,sberleffi, insulti mentre si andava inevitabilmente verso il fallimento e ben distanti da squadre come Napoli, lazzie, Atalanta.
Aria nuova, seria, senza proclami da quattro soldi e chiacchiere al vento. Con la definitiva fine del pallottismo (spiaze per gli ultimi nostalgici talebani ma all’amor non si comanda) e anche del grillismo, affossato dalle ultime amministrative, Roma e la Roma finalmente libere,possono rinascere, ci vorrà tempo viste le macerie ereditate da Pallotta e dalla Raggi e i suoi accoliti sparsi nei Municipi e parimenti messi TUTTI alla porta… ma pazienza…… RISORGI ROMA!
Un caro saluto a te, ROMANO1.
Unitamente ai consueti applausi per il commento.
Ciao Ilario contraccambio alla grande il saluto e sempre all’erta sto. Veramente Roma e i romanisti meritavano e meritano qualcosa di meglio e diverso dal pallottismo e dal bieco oscurantismo grillino ma grandissima friducia nel nuovo corso dei Friedkin mentre per quanto riguarda Roma, purtroppo, non nutro la stessa fuducia non convincendomi appieno alcuno dei 2 contendenti al ballottaggio. Smpre e comunque Forza Roma!
la più grande vittoria è che sono spariti sotto, nascosti sotto gli zerbiti o con nick immacolati
I Friedkin, pezzo per pezzo, mattone su mattone, stanno costruendo o almeno tentando di costruire qualcosa di grandioso, come ROMA merita.
Le scelte manageriali di altissimo profilo professionale camminano su strade parallele ma separate dalla sfera squisitamente tecnico/calcistica, verso l’unico obiettivo di far grandissima l’ A.S. Roma.
Ci vogliono grandi allenatori, grandi giocatori, grandi preparatori ecc…;per avere questi devi avere grandi manager che gestiscano le finanze, gli sponsor, eventuali nuovi soci ecc…
Mi auguro che, con il tempo, si possa tradurre il tutto con: “tu non vedrai mai nessuna cosa al Mondo maggior…dell’A.S. ROMA”!
FORZA ROMA!