AS ROMA NEWS (CORSPORT, M. EVANGELISTI) – I primi due anni dell’era bostoniana sono stati percorsi alla cieca. A tentoni, se vogliamo essere meno radicali. C’era un brogliaccio, un groviglio di appunti spacciati per progetto tecnico, talmente utopistico e confuso da affascinare. Adesso la Roma si trova a doversi costruire da zero una credibilità. Non è piacevole. Non conta soltanto quanto una squadra di calcio creda in se stessa, anche se le prime partite stagionali dimostrano quanto questo aspetto sia importante. Conta pure il rispetto che riesce a incutere in partenza agli avversari e persino agli arbitri. Per fortuna basta poco. Basta qualche altra vittoria importante. Il terzo posto, meglio il secondo, questo è vitale. Significa quattro milioni subito dalla Champions League, tre solo per giocare la fase a gironi, una decina insomma più o meno assicurati.
Con l’Europa League, la partecipazione alla quale di per sé vale meno di un milione, naturalmente non ci sarebbe da disperarsi ma neppure da impazzire di gioia. Tutto questo potrebbe passare in secondo piano nel momento in cui andassero in porto due nuovi progetti: l’arrivo dei nuovi soci con soldi freschi e la realizzazione dello stadio di proprietà. Del primo affare se ne sta occupando la Morgan Stanley. Pare che sia a buon punto e che novità importanti potrebbero arrivare nella prossima assemblea societaria del 28 ottobre. La seconda questione è in sospeso perchè il progetto non è completato e forse passerà anche ottobre senza che sull’argomento esca un rigo di annuncio.