Stadio della Roma, i dubbi di Friedkin. Correnti spingono verso l’addio a Tor di Valle, ma…

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ULTIME NOTIZIE STADIO ROMA – Da alcuni giorni si inseguono sussurri su un possibile abbandono di Tor di Valle per il progetto dello Stadio della Roma, scrive l’edizione odierna de Il Tempo (F. Biafora – F. Magliaro).

Cene, incontro riservati e consigliori: c’è una specie di corrente che prova a convincere i nuovi proprietari a mollare il progetto di Pallotta considerato troppo faraonico e oneroso. Tra i consigliori ci sarebbe anche un altissimo funzionario del Ministero della Finanze.

Fra gli incontri va annoverata anche una cena tra Friedkin e Caltagirone. Uno dei problemi è la Raggi. Le sue difficoltà politiche non sono sfuggite di certo ai Friedkin. Da inizio agosto ad oggi nessun atto è stato prodotto né in Regione né in Città Metropolitana. Quindi la Convenzione, pur conclusa nella fase di trattativa, non è pronta ad entrare in votazione.

Spostarsi da Tor di Valle, però, non è una strada percorribile: qualunque altra destinazione e qualunque modifica al progetto vorrebbe dire ricominciare da capo. Ovvero buttare sette anni di lavoro e 80 milioni spesi alla vigilia del voto in Consiglio. Alternative pronte per i Friedkin non ce ne sono a meno di non ricominciare con un nuovo Sindaco. In soccorso per questi terreni dovrebbe arrivare Vitek che avrebbe concluso gli accordo con UniCredit per rilevare le due società di Parnasi.

Fonte: Il Tempo

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39 Commenti

  1. Ad oggi l’unica alternativa valida sarebbe Fiumicino, dove il sindaco ha dimostrato a più riprese di avere interesse in un progetto simile, ma al solo pensiero di ricominciare da capo ho i brividi. A livello “sentimentale”, mandare a quel paese Raggi e compagnia sarebbe una soddisfazione unica, ma sul lato economico sarebbe praticamente un suicidio

    • Fiumicino va bene, però non crederete mica che l’iter sia velocissimo rispetto a quello in corso.
      Non è che domani si decide di costruire a Fiumicino e il mese dopo si mette la prima pietra, i tempi “tecnici” sono sempre di due/tre anni.
      Fossi in Friedikin aspetterei fino a Natale, se la Raggi non porta in aula il voto allora prenderei in considerazione di mandarli a fare in cul@.

    • E’ quello che intendo: a livello economico (e ovviamente di tempi, devi costruire uno stadio non una casetta in legno) sarebbe un disastro per la società. Ovviamente si spera sempre che il discorso Tor di Valle si concluda positivamente, però capirei se Friedkin iniziasse a guardarsi intorno

    • Io lo dico da mesi, la Raggi sta prendendo tempo da quattro anni, facendo perdere tempo alla Roma. La sua è da sempre solo una posizione politica, perché il vecchio progetto portava un valore aggiunto alla città dal momento che la società si sarebbe fatta carico di tutte le spese per il rifacimento del quadrante. Modificando il progetto ovviamente sono state modificate le competenze e ora il ponte dei congressi è a carico di Comune e stato. Adesso la sindaca ha rispolverato il progetto stadio in vista delle elezioni, ma il suo è solo un biglietto da visita per essere ri-eletta.
      Detto questo puntare su una qualsiasi altra location significherebbe fare un nuovo progetto, con tutte le spese del caso e i tempi si allungherebbero. Ma come ha scritto Luigi, se a Natale non si è mosso nulla meglio cercare altrove, anche perché se il prossimo sindaco non sarà lei (cosa che spero), sicuramente rivedrà tutto il progetto e si ricomincerebbe dall’inizio

    • Primo passo: diffida e messa in mora del Comune.
      Secondo passo: richiesta di nomina di un commissario ad acta.
      Già minacciando il primo passo l’inetta al Comune capirebbe che la sua carriera politica è finita.

  2. Un altissimo funzionario… Si vocifera che sia sui due metri/due e zero tre… Ex cestista fermato a 18 anni da un infortunio al ginocchio

    • Facciamo un giochino: un imprenditore americano decide di investire denaro in un club calcistico e tra le priorità individua la costruzione dello stadio. L’imprenditore è consapevole che per portare a termine l’impresa in un paese in cui sa, o qualcuno gli ha detto, che la burocrazia è un ostacolo molto serio per la realizzazione del progetto, ha bisogno di un partner immobiliare potente ed affidabile.
      Secondo voi questo marziano piovuto dall’America a chi si rivolge, dopo aver sondato opportunamente il terreno? A Parnasi o Caltagirone?

  3. ahahah la cena col Calta…. chi avrà pagato? la tela tramata contro Marino comincia a stringersi sempre di più. Vedrete che alla fine Tor Vergata sarà l’unica soluzione possibile…così come per il costruttore…
    alla fine comunque a me interessa poco… basta che lo stadio si faccia.
    idealmente sarebbe stato meraviglioso avere uno stadio cittadino a campo testaccio….

    • Anche a me sarebbe piaciuto, ma lo spazio non c’è, i tempi purtroppo sono cambiati.

    • Luigi romanista partenopeo, la verità è che in un paese normale dove non prevalgono nell’etica l’invidia e il risentimento, il mors tua vita mea, l’interesse privato, ma la cooperazione, la cura del proprio territorio e della propria immagine, la lungimiranza e gli interessi collettivi, un’amministrazione comunale avrebbe naturalmente proposto il rilancio di quell’area alla Roma per motivi storici e culturali…
      in ogni modo, non credo sarebbe stato possibile visto che chi vuole fare gli stadi vuole anche contruirci attorno e forse Pallotta all’epoca non avrebbe accettato.

    • Vero Malta, all’estero spesso tirano giù il vecchio e costruiscono il nuovo, semplicemente.

      Qui da noi invece tra vincoli architettonici e urbanistici no-sense, pagliacci multicolore, costruttori piovra e chi più ne ha più ne metta, alla fine si da più importanza a mucchi di mattoni e lamiere che finiscono inevitabilmente a marcire – sì, Flaminio, sto guardando te – che non alla fruibilità e alla vivibilità dei quartieri stessi.

  4. Supponiamo, badate bene è solo un’ipotesi, che si decida e si inzi a lavorare per fare lo Stadio altrove. Oltre ad una suggestione durata 7 anni per il tifoso, immagino siano da considerarsi buttati anche soldi che Friedkins abbiano pagato a Pallotta per il progetto stesso. Inoltre, vuoto per pieno ed avendolo testato con mano, significhirebbe realizzare lo Stadio “per lo meno” in un tempo equivalente, cioè 7/8 anni (Io non credo a percorsi facilitati o giunte compiacenti). Ed il tanto agognato aumento del fatturato dovuto allo stadio di proprietà? Lo dovremmo “forse” vedere tra 10 anni? Si vabbe Ciao! Dubiterei dell’intell dei nuovi proprietari se non spingessero per avere benedetto voto in giunta per la convenzione; oltretutto immagino che fossero a conoscenza del progetto e della sua grandezza prima di acquistare il club! Non si scherza con il fuoco.

  5. la Raggi si è esposta pubblicamente affermando che entro Natale sarà votato lo stadio a TDV, quindi credo che Friedkin stia preparando il piano B nel caso in cui la sindaca non mantenga la parola data

    • @a Lasfiga: sì, così paghiamo tutti noi (vabbé, laziesi compresi…). E’ il discorso, scusami, di quelli che ruggiscono contro lo Stato che deve pagà: dimenticando che ciò significa far pagare ciascuno di noi (direttamente o con minori servizi pubblici).

  6. Ricostruzione e notizia FALSA come tutte quelle che l’hanno preceduta.
    Ieri i consiglio comunale all’unanimità, 38 consiglieri su 38, ha votato il fermo della apertura di Maximo prevista per il 28/29 p.v. fino alla completa esecuzione delle opere di urbanizzazione straordinaria a carico del proponente e al controllo di tutti gli atti amministrativi, se va bene sono da uno a due anni.

    In queste condizioni pensare che Vitek o chiunque altro compri una iniziativa non monetizzabile e che comporterà cause milionarie da parte dei negozianti ingannati, è folle.

    Che poi compri pure Eurnova che sta ancora peggio è da ricovero.
    Vitek è divenuto con i soldi di Unicredit la discarica di iniziative morte? Se si, vuol dire solo che è una manovra per allontanarne il redde rationem, fare slittare l’udienza fallimentare di Parsitalia del 21 p.v. e mandare in prescrizione i reati penali.

    In questa ipotesi addio allo stadio della Roma. speriamo che Friedkin non si presti a questo gioco. Altrimenti addio AS Roma.

    • Stavolta trovo qualcosa con cui essere d’accordo. Nessuno ha mai tentato di spiegare, o nemmeno accennato, per quale bizzarro motivo Vitek o qualunque imprenditore sul pianeta, possa desiderare di acquisire le decotte società di Parnasi e imbarcarsi 600 mln di buffi.

  7. Chiudere il progetto stadio sarebbe la pietra tombale sull’operato della giunta Raggi già piena di fallimenti e questo è assodato. Purtroppo sarebbe anche un fallimento per Roma, per contro l’idea di spostarsi altrove vorrebbe dire ripartire da zero e senza tempi certi nero su bianco è impensabile attendere altri 7 anni per tutto l’iter. Friedkin al momento non vede prioritario lo stadio ma rimettere in sesto il club per consentirgli di riprendersi la sua posizione di livello, i tempi dello stadio sono troppo lenti per consentire di riportare a breve la AS Roma ai vertici.

  8. Forse non è chiaro che anche dal momento del via libera da parte del Comune, passeranno comunque 10 anni prima che le opere accessorie e i vari ricorsi vengano risolti. Basterà che una qualunque Soprintendenza del caxxo ti blocchi il cantiere mettendoci dentro schiere di futuri archeologi a scavare col pennellino e sei fottuto, e questo sarà, perchè è deciso già da anni che questa cosa non si deve fare o che chi la farà deve cagare sangue…O pensiamo davvero che il risanamento del fosso di Vallerano e la viabilità saranno pronti tanto presto? tutti i lavori a carico degli enti locali dureranno decenni e saranno la leva con cui, se vogliono, lo stadio te lo fanno tenere chiuso. Io non scarterei del tutto l’ipotesi di uno spostamento, perchè con tutto l’iter, se accontenti le persone giuste, in 5-6 anni hai fatto, mentre continuare così, dovendo trattare poi con la prossima giunta capitolina (che vorrà la sua parte) e avendo contro Caltagirone e tutte le varie associazioni, sarà un bagno di sangue

    • Sciabbolone, il tentativo di cambiamento è stato fatto con la Raggi e si è visto come è cambiata la situazione. Io francamente mi sono rotto le palle di fare da apripista e prende schiaffi sulle orecchie, visto che ogni volta la Roma fa giurisprudenza (in negativo). Siamo in un paese mafioso? o ti pieghi e cedi alla mafia (qualunque essa sia, specie se in giacca e cravatta), o le cose (certe cose soprattutto) non le fai…vogliamo combattere in nome della legalità? beh, non è una squadra di calcio a doverlo fare. Se hanno fallito fior di magistrati e partiti politici (o movimenti), vuoi che sia una proprietà americana a cambiare l’ordine delle cose? il sistema clientelare c’è e ci sarà sempre, le mazzette nei posti giusti idem, chi controlla questa città anche…quindi o lasciamo proprio perdere di sprecare tempo e denaro, o ci pieghiamo al volere del più forte, che in questo caso non era Unicredit. C’ho 51 anni…possibile che devo morì prima di poter vedere una partita della Roma nel nuovo stadio?

  9. Una causa civile dura in media 7 anni. Allora se a Natale non votano lo stadio di corsa causa al comune di Roma con quantificazione del danno. Pagherebbero i cittadini, laziali compresi. Tanto per fare uno stadio in qualsiasi altro posto passerebbero sempre gli stessi anni. Rimpiango Marino forse pure Veltroni, e Alemanno…

  10. Lo stadio deve farsi sui terreni di Caltagirone non su quelli del (fu) Parnasi. I suoi referenti politici così hanno deciso altrimenti la Raggi si attacca..
    Ormai anche gli americani hanno capito l’antifona. Quindi se a Roma si vuole fare lo stadio devi scendere a compromessi..
    Non ci vuole un fottuto genio.. È solo speculazione edilizia (peraltro in un mercato saturo e in crisi). Sono proprio curioso di vedere se chi si prenderà l’onere finanziario di costruirlo riuscirà a sopravvivere.. .

    • Concordo Asterix…tanto l’area commerciale che gli uffici, con la situazione attuale penso che te li dai sui denti e rischi di averli sfitti o invenduti per anni. Il dramma tutto italiano è che non ci possono volere 20 anni per realizzare qualcosa, perchè a quel punto il progetto sarà obsoleto e non più adeguato alle esigenze che nel frattempo si sono sviluppate. Un’operazione di speculazione edilizia che negli anni ’80 sarebbe stata eccezionale oggi sarebbe un flop clamoroso, così come, con l’orientamento attuale verso lo smart working, sta portando a svuotare e avere sfitti i grattacieli tanto a Milano quanto in altre grandi città. La società cambia, si evolve, l’economia idem, e quindi un progetto del 2012, realizzato nel 2030 sarà come aver aperto una videoteca e noleggiare videocassette oggi

    • Se mi consenti, non gli americani, Dan lo ha capito, il concetto cambia

  11. Per me il Dr. Gaetano Caltagirone può essere il nuovo partner di Friedkin ,sia per l’edificazione dello stadio in tempi accettabili,sia come socio di minoranza nel’As Roma…
    Anche questo l’avevo scritto a suo tempo…nel senso che tutto quello che pare utopistico quando lo dico,poi si realizza…continuate a parlottare su Pallotta…
    Buona giornata,Bamboli… 🙀

  12. Chiedere alla società di spostarsi in un altra area è solo fumo agli occhi per ricominciare l’iter e farle perdere altri 7 anni, dove cambieranno sindaci e usciranno gli stessi problemi. Roma non deve crescere, il potere è a Milano e Torino, noi con il Napoli dobbiamo rimanere sempre sotto al potere del calcio. Quindi o tor di Valle o causa milionaria.
    Forza maggica Romaaaaa

  13. CIAO, una domanda…ma i terreni di tor vergata non sono già considerati come compatibili con centri sportivi?
    magari non si dice così, ma spero che arrivi il senso della domanda:)

    • i terreni di tor vergata sono perfetti…in quanto terreni di Caltagirone, ce puoi fà tutto quello che te pare sopra, dalle giostre ai grattacieli, dal campo da bocce all’acquario e persino uno stadio…

  14. Se non fare lo stadio a TDV starebbe a significare la non rielezione di piagnina Raggi, allora ben venga la costruzione su di un’altra area. Purtroppo le lobby romane non permettono di costruire se non dietro laute compensazioni. Se vogliamo lo stadio in tempi brevi l’unica soluzione è Tor Vergata. Con annesso tirarsi il naso e far finta di nulla. Questo per avere la casa della Roma. Altra strada è ottimizzare il merchandising, aumentare a dismisura il numero di sponsorizzazioni, far crescere il brand però giocando all’olimpico. Non se ne esce perché la Roma non può aspettare altri 10 anni, sarebbe la sua fine.

  15. Abito a tormarancia, a fine 2016 sono iniziate l’edificazione di 32 PALAZZINE, senza strade e servizi, 400 mt cubi quanto l’attuale progetto stadio (deliberate dalla giunta Veltroni per compensazione) ma sono stati trovati reperti archeologici di una villa romana del II SEC e una strada in basolato.
    TUTTO INTERRATO dopo che la sovrintendenza ha ritenuto che non ci sono le risorse finanziarie per valorizzare il sito.
    La Raggi, invece di bloccare le palazzine….ha cancellato la delibera dello stadio…
    Ma di coda stiamo parlando? Di aria fritta….
    La Raggi con qualche strada e qualche rotonda, sta portando Roma alla catastrofe ECONOMICA.
    P.S gli oneri di urbanizzazione a tormarancia (I-60) sono di 12 MILIONI, a TdV erano 45, oltre i 270 milioni di opere pubbliche finanziate dai privati.
    Fate un po voi…

  16. ROMA…che ve dice sto nome. Noi siamo la ROMA, il Colosseo sarebbe stato perfetto! Lo stadio non deve stare lontano dal centro della città. Si potrebbe pensare a rimodernare lo stadio Flaminio

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