Padri e/o padroni? I nuovi rivali di Sabatini

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AS ROMA NEWS – In principio fu il padre di Bojan, che prima convinse il figlio a seguire Luis Enrique a Roma e poi si presentò a Trigoria con la tabella dei minuti che, a suo dire, il ragazzo avrebbe dovuto giocare. Quel foglio è finito direttamente nel cestino di Sabatini. E Bojan, altrettanto direttamente, al Milan. Poi è stato il turno del padre di Destro, che mentre gli agenti chiudevano con la Roma andava a cena con Conte per mandare Mattia alla Juventus. Adesso, invece, c’è il padre di Ljajic, altro bel caratterino che mette bocca, e neppure in maniera troppo velata, nella carriera del figlio. In mezzo il padre di Pjanic, che ha chiesto e chiede ancora un adeguamento contrattuale per Miralem, quello di Castan, che sperava che Leandro tornasse in Brasile, e pure quello di Lamela che girava con il lupetto d’oro della Roma al collo e intanto prendeva il treno direzione Napoli per parlare con Bigon.

Questione di feeling Ai tempi del River, il d.s. della Roma fece leva proprio sul rapporto con José Lamela per portare Erik a Trigoria. Col tempo, e con i gol, il feeling è andato scemando. Il motivo? Sempre lo stesso, quello capace di rovinare anche le storie all’apparenza più solide: i soldi. Troppo pochi, secondo Lamela senior, quelli che prendeva Lamela junior.

Le liti Più o meno il discorso che faceva – e fa – il padre di Pjanic, che chiede per il figlio un contratto da top player. Se Miralem dimostrerà di esserlo, la Roma lo accontenterà. E Sabatini si risparmierà l’ennesima litigata nel suo ufficio. Al secondo piano di Trigoria di urla ce ne sono state in questi mesi: Sabatini non ha preso bene la volontà del papà di Castan di convincere il figlio a tornare in Brasile (la Roma voleva cederlo in Europa per monetizzare) e non ha preso bene neanche i consigli di Flavio Destro che sconsigliava a Mattia di andare a Roma perché chiuso da Osvaldo.

Nuovi arrivi Andato via Lamela (con José al seguito) è arrivato Samir Ljajic, uno che quando si tratta di Adem vuole sempre avere l’ultima parola. Per ora i rapporti con Sabatini sono ottimi, solo il tempo dirà se lo resteranno. Magari, penserà il d.s. sospirando, fossero tutti come Enzo Totti. Lui a Trigoria c’è andato al massimo per portare pizza e porchetta.

(Fonte: Gasport, C. Zucchelli)

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