AS ROMA NOTIZIE – Lontano dal calcio Francesco Totti non ci sa stare. Anche se la sua avventura alla Roma è terminata tra le polemiche, l’ex numero 10 non ha nessuna intenzione di accantonare la più grande passione per dedicarsi esclusivamente ad altre attività come l’intrattenimento e ruoli di rappresentanza (sarà ambasciatore di Euro 2020). È evidente che agli impegni come attore non rinuncerà perché hanno da sempre fatto parte della sua vita e gli permettono di entrare nelle case della gente regalando un sorriso, ma è il calcio il pallino fisso sui cui Francesco vuole costruire il proprio futuro.
Martedì, assieme a Vincent Candela, è partito per la Russia, ha incontrato l’attaccante dello Zenit Serdar Azmoun e oggi parteciperà alla presentazione dei Football Heroes Award, premi dedicati agli eroi del calcio: «Gli ex giocatori possono dare un grande sviluppo al calcio come manager di club o nelle federazioni. Ne sono certo. Mosca è una città che mi piace, mi divertirò a passeggiare e incontrare anche alcuni tifosi della Roma che vivono qui. E poi vorrei vedere alcune partite del campionato russo», ha detto prima della partenza.
Ed è proprio su questa ultima frase che si costruirà il suo futuro: Francesco sta pensando di lavorare nel calcio in proprio, magari scovando giovani talenti a cui dare consigli con la sua esperienza. Se poi farà il procuratore – ci sono delle regole precise in merito e un esame da sostenere – non è chiaro, ma l’ex capitano della Roma vuole mettere a frutto i suoi 30 anni nel pallone ad alti livelli. Non sarà un percorso semplice, ma già si sta attrezzando prendendo lezioni di inglese e investendo nella sua scuola calcio (inaugurato il settore femminile). Il prossimo viaggio sarà in Cina e poi volerà in Argentina da De Rossi e Burdisso: «Vuole venire alla Bombonera per vedere una partita del nostro club. Non è stato l’unico però: in tanti vogliono venire qui a Buenos Aires», ha detto l’ex difensore adesso direttore sportivo del Boca. Il giorno giusto potrebbe essere il 23 ottobre quando si disputerà il derby Boca-River semifinale di Coppa Libertadores.
STRADA DOLENTE – Trigoria, dunque, è ormai un ricordo per Totti, quella strada in cui si muoveva fino a qualche mese fa adesso è percorsa da nuovi dirigenti e calciatori. E se Petrachi si è battuto per rizollare il campo principale del centro tecnico, i giocatori, invece, si sarebbero lamentati per le troppe buche che sono presenti in via Laurentina. Alcuni di loro avrebbero addirittura riportato danni alle rispettive auto per via dell’asfalto che cade a pezzi. E’ circolata anche la voce di una lettera di protesta del club indirizzata direttamente al Campidoglio. Fatto, questo, seccamente smentito dallo società , contattata direttamente dal Messaggero. Il Comune di Roma, che è responsabile del rifacimento stradale in quella zona, ha già in agenda i lavori per la fine di ottobre, per una durata massima di 40 giorni.
(Il Messaggero, G. Lengua)
….ma basta…
Forza Roma.
Ancoraaaa!
Cosi diventa odioso. BASTA
Poverino, che stress…
È l’esame per diventare procuratore che lo blocca.
Quello che sta facendo con il calcio non c’entra nulla,se fosse rimasto nella Roma avrebbe potuto imparare qualcosa, avrebbe gettato le basi per diventare un dirigente calcistico,così è solo un divertimento portandosi appresso il suo amico del cuore per non annoiarsi
Allora la Centrifuga e’finita…sta al risciacquo
……. E insieme ricorderanno i bei tempi andati, quando a Roma si allenava no trotterellando per poi trotterella re in campo, tanto poi un bacetto alla maglia davanti alla curva sistemava tutto….
… infatti erano due enormi pippe mercenarie
Mica come Signori o Mauri. Loro si che erano professionisti, ve’?
Sta gente vi meritate
Basta, lasciatelo divertire in pace, poverino, non ci interessa una mazza di quello che fa.
Vorrei chiedergli: perché non hai seguito la strada di Morgan De Santis che ha superato l’esame del corso speciale per allenatori UEFA e l’esame per direttore sportivo a Coverciano ? Lo ritieni superfluo, inutile, offensivo?
Perché ha il sacrosanto diritto di farsi i caxi suoi, vivere di rendita, godersi i soldi, senza che un moralista qualunque borghese piccolo piccolo gli punti sempre il dito contro. Ha anche il diritto di andarsene dopo aver detto quello che pensa. De Santis è un triste manichino, meglio Er pupo. Libertà , freedom, italietta piccola piccola.
Ma non sarebbe ore di finirla con la storia di Totti? Già ce lo vediamo in TV, ora anche la radiocronaca dei suoi spostamenti. Ma che faccia ciò che vuole! A me non interessa un bel niente di quello che fa e farà .