IPOTESI AL VAGLIO CONTRO LA CRISI – Una spruzzata di Liga, un pizzico di Premier League: mescolare insieme per ottenere una nuova Serie A. Così l‘Italia sta provando a uscire dalla crisi di interesse nei confronti del nostro campionato, testimoniata da stadi spesso semi-vuoti e audience delle pay tv in calo. Questo mix rischia di provocare per la prima volta un’inversione di tendenza alla voce ricavi domestici in occasione dell’asta per la cessione dei diritti tv del triennio 2018-21 che entrerà nel vivo nei primi mesi del 2017. Ecco perché Lega di Serie A, Figc e club stanno studiando le contromisure necessarie a ribaltare lo scenario.
La prima mossa sarà quella di avvicinarsi al modello spagnolo, aumentando il numero delle finestre orarie con una partita sola. A sud dei Pirenei si parte il venerdì sera alle 20.45, si passa al sabato alle 13, poi alle 16.15 e così via fino alla domenica alle 20.45: dieci gare, dieci orari diverse. Per la gioia delle tv che in questo modo possono offrire un prodotto senza concorrenza calcistica. E per la felicità di chi deve vendere i diritti internazionali avendo a disposizione numerose alternative per intercettare la prima serata dei palinsesti dell’Estremo Oriente, il nuovo Eldorado del calcio europeo. Non a caso sempre più spesso Real e Barcellona scendono in campo alle 16.15, calcio d’inizio ideale per gli appassionati cinesi di Cristiano Ronaldo e Messi.
Ma la rivoluzione della nuova Serie A potrebbe andare oltre. La strada è tracciata dalle recenti parole dell’ad del Bologna, Claudio Fenucci: “Sono sempre stato un sostenitore della riduzione delle gare trasmesse in diretta. Per proteggere lo stadio e dare qualità al prodotto”. Qui entra in gioco il modello inglese che non prevede gare in televisione per il blocco del sabato alle 15. L’aumento delle finestre orarie potrebbe convincere gli operatori italiani ad accettare un sistema analogo per la domenica pomeriggio della Serie A: una fascia che produce audience sostanzialmente simile a quella di una sola partita in onda in orario autonomo. Quindi il sacrificio sarebbe ricompensato dall’introduzione di nuovi slot. Questa modifica consentirebbe un ulteriore passo in avanti nella valorizzazione della Serie A: i regolamenti Uefa e Figc permettono di vietare la messa in onda di partite di campionati esteri solo in assenza di una contemporanea diretta tv del torneo nazionale. Potrebbe quindi succedere qualcosa di simile all’Inghilterra dove, per esempio, il Clasico Barcellona-Real del 3 dicembre (ore 16.15) sarà oscurato a beneficio del tutto esaurito negli stadi.
È il momento di un sano dirigismo per studiare le misure necessarie a restituire appetibilità al calcio italiano. Non a caso torna d’attualità il dibattito sul nuovo statuto della Lega di Serie A che dovrebbe andare nella direzione di un presidente-manager forte con diminuzione dei poteri dell’assemblea. È un tema in agenda da anni ma le nuove speranze del fronte guidato da Juventus e Roma (con possibili alleate in Napoli, Bologna, Fiorentina e Sassuolo) sono legate alle evoluzioni proprietarie di Inter e Milan. I nuovi investitori cinesi potrebbero spingere per una governance più agile, anche se sul fronte rossonero mancano diversi tasselli. Ma ormai è impossibile stare fermi. La Serie A inizierà a cambiare seguendo una ricetta con gli ingredienti migliori di Spagna e Inghilterra.
(Repubblica.it, S. Sacchi)
L’offerta tv è debordante e di scarsa qualità . 20 squadre di serie A, con sole 3 retrocessioni, rappresentano una presa in giro solenne: campionato finito a gennaio, con almeno 2 già in B, e la Juve che gioca fino a maggio contro le “sue” numerose squadre B, sparse per il territorio. Unici scontri seri, quelli con Roma, Inter e Napoli (più il Milan ma solo quando è in competizione). Per salvare la serie A non serve Zichichi: basterebbe tornare a 16 squadre con 3 retrocessioni (soluzione che darebbe spazio a unaCoppa Italia super da giocare la domenica alle 15 o alle 20, con le squadre titolari e stadi pieni). La lotta per la salvezza e lo scudetto si giocherebbero simultaneamente nelle ultime 2 giornate, come un tempo. Vince sempre la Juve, però è fatto salvo l’interesse.
D’altronde un Chievo-Empoli il sabato alle 18, con 1125 spettatori in tribuna, chi cavolo se lo guarda in tv?!! Neanche i genitori (e i cani9 dei giocatori in campo. Credo non interessi neanche ai giovani empolesi e veronesi, che preferiscono una bella passeggiata con la ragazza in centro a quell’ora, giorno prefestivo.
Chiudo: la soluzione per far tornare la gente negli stadi esiste. Meglio 4 partite, andata e ritorno, contro Juve, o Napoli, o Inter, etc., 2 di campionato e magari altre 2 di Coppa, queste ultime da giocare la domenica sera alle 20, con campionato fermo (le giornate ridotte da 38 a 30 lo permetterebbero). Poi concedere un posto in Champions (il quarto) a chi vince la Coppa Italia, che così diventerebbe una competizione prestigiosissima, da giocare con le squadre titolari, sarebbe una soluzione troppo logica per essere adottata dai parrucconi della Uefa e della Fgci. In definitiva più scontri di livello fra grandi, che 100 partite stile Atalanta-Crotone (o Siena, Livorno, Frosinone, Civitavecchia), da mandare un sabato di novembre qualunque alle 18, o alle 20, su Sky.
Si ma uno si fa l’abbonamento, per vedere le partite in TV e poi non te le fanno vedere !
Allora ditelo prima e uno non se lo fa.
Forse ho capito male…..il tifoso di Sarno per esempio o va allo stadio o le partite della Roma alle 15 non le vedrà più???Perchè dovrebbe fare un abbonamento alla pay per view allora??
Tanto dove ti abboni ti abboni il risultato è sempre lo stesso …. juve campione d’italia … il sistema ,i ladroni al comando e gente di poca coerenza ad arbitrare ecco qual’e il male principale da combattere. La gente nn è stupida e s’e svegliata e preferisce andare a impegnare il proprio tempo in cose piu sane anziche’farsi prendere per il culo
“La Serie A inizierà a cambiare seguendo una ricetta con gli ingredienti migliori di Spagna e Inghilterra.”
Bene…però prendiamo anche il meglio della Germania…come il prezzo dei biglietti…
Naturalmente di abbassare i prezzi dei bilgietti, vero motivo degli stadi deserti, non se ne parla proprio…
Ma fare stadi decenti no! Pure la più scarsa squadra francese ha uno stadio più decente dei nostri. E poi magari ridurre il numero delle squadre a 18 per esempio aumentando il livello delle partite. Il Palermo, il Crotone per citarne alcune che spettacolo possono offrire?
certo ma in Francia non hanno sindaci o sindache che non vogliono
fare eventi per paura di far brutta figura
in 10 anni dai mondiali algi europei si sono rifatti gli stadi
X incrementare la presenza di tifosi negli stadi io metterei una decina di barriere in sud. Tanto X gradire.
Le partite se non sono in diretta chi non abita dove c’è lo stadio col cavolo che le vede in differita…
all’estero hanno fatto cedere a tutti (non a me)
che il loro e’ il piu’ bel campionato
in Spagnja ci sono 2 squadre, in Germania 1,
in Inghilterra hanno iniziato a capire che forse e’ piu’ bello un calcio come il nostro che un calcio di “plastica” insomma meglio un calcio “slow food” che un calcio “fast food”