ON AIR – Zampa: “La Sensi interviene solo dove le fa comodo”, Ferretti: “Nessuno ha ancora chiesto scusa ai tifosi”, Catalani: “Li detesto”, Corsi: “Pallotta cafone arricchito”, Galopeira: “Non sa di che parla”

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GIALLOROSSI.NET – Prosegue la nostra rubrica dedicata al variopinto mondo delle radio romane. Un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore.
Buon divertimento!

 

Angelo Mangiante (Rete Sport): “La Roma dei Sensi aveva un bilancio in passivo. C’erano delle situazione di cui si sono fatti carico i nuovi proprietari. Ad esempio c’erano dei soldi da pagari a Batistuta. Al di là del bilancio c’era una situazione pregressa di cui si è fatto carico la nuova proprietà.”

Carlo Zampa (Rete Sport): Rosella Sensi interviene sempre nelle due radio che la sostenevano. Lei si sottrae al contraddittorio, lì invece sa già le domande che gli verranno fatte. Lei dichiara che la Roma non era in bancarotta, e allora perchè ha venduto? Lei non voleva vendere la Roma…sai, un milione e duecentomila euro di stipendio non si trovano dietro l’angolo…”

Mimmo Ferretti (Tele Radio Stereo): “Sento e leggo di trattative che stanno lì lì per essere completate. Per adesso l’unico arrivo è Josè Angel. Le parole di Pallotta? Non so che bisogno ci fosse nel ripeter sempre che la Roma è un business e che il tifoso è un cliente: secondo me non è la cosa migliore. La tifoseria non è assolutamente preparata, e loro non sono preparati a una tifoseria così. Nessuno però si prende la birga di chiedere scusa ai tifosi per quel 26 maggio e quella partita vergognosa. Pallotta non lo sa quello che può aver significato quella partita: lui il giorno dopo ha preso l’aereo e se n’è andato a Londra, mentre qua a Roma ci sono tifosi che ancora oggi sbattono la testa contro il muro.”

Maurizio Catalani (Rete Sport): “Io non faccio parte di quella categoria che mangia allo stadio. Io vado allo stadio per vedere la partita. Se poi ci sono delle hostess carine, al massimo posso guardare. La campagna abbonamenti della Roma? Non è brutta, al posto dei lupi dovevano mettere le facce di qualche tifoso. Comunque a me di queste cose non mi frega niente. A me dopo la storia della sciarpa “c’ero anche io” messa in vendita sul sito della Roma, non li sopporto più. Li odio, li detesto. Sarò costruttivo quando vedrò dei risultati”.

Luca Valdiserri (Rete Sport): “Le parole di Pallotta? Verrebbe da dire meno twitter e più vittorie sul campo. Usare i social media è un punto a favore, ma il paragone con la gestione precedente era meglio evitarlo. Ordinare l’hamburger dalla poltrona dello stadio non è al centro dei pensieri dei tifosi, ma chi sarà il prossimo terzino o il portiere, o perchè la Roma fa solo una settimama di ritiro. Non c’è ancora una comuniazione agile e oliata che fa da contrappeso e dà delle informazioni terra terra su quello che sta facendo la Roma calcio in questo momento.”

Riccardo “Galopeira” Angelini (Tele Radio Stereo):Quelle di Pallotta le ritengo delle dichiarazioni di uno che non sa, che non vive qua. E’ incolpevole, non sa di quello che parla. Sul mercato si vede che c’è grande confusione: tu non puoi passare da Julio Cesar a Viviano, non c’è un nesso tra i due portieri. Ho l’idea che non si sappia proprio cosa fare. E’ passato un mese di passione dolorosa, e non c’è stato un messaggio ai tifosi, tranne quello della campagna abbonamenti che poi non mi sembra un grande messaggio. Vi prego, date un segnale ai tifosi, fategli capire che sapete cosa fare”

Roberto Renga (Radio Radio): “Noi conosciamo molto meglio lo sport americano di quanto Pallotta conosca lo sport italiano. Voi avete mai visto qualcuno che va a mangiare all’Olimpico? E’ evidente che lo sport americano è così diverso, ma lo dovrebbero sapere. La gestione dei tifosi? Innanzitutto i tifosi ci devono essere, e ci vogliono i risultati per fare arrivare i tifosi. Prima lo stadio era sempre pieno e non c’erano Facebook e Twitter. Nello sport contano i risultati”

Furio Focolari (Radio Radio): “Io se fossi un tifoso romanista sarei molto preoccupato. Questo (Pallotta, ndr) è fuori di testa. Dice delle cose allucinanti. A parte le cose contro i Sensi, di cui si dovrebbe vergognare. Ma poi ci racconta che vuole mandare la gente allo stadio con il telefonino, ma si dimentica che in Italia c’è la tessera del tifoso e per entrare allo stadio bisogna passare gli sbarramenti e i fili spinati.Poi ci dice che la gente sta seduta al posto suo e ordina la roba.  Lui non ha ancora capito che non siamo in America”.

Stefano Petrucci (Tele Radio Stereo): “De Rossi fa la differenza quando ha accanto giocatori di livello assolutoi. Questo grosso limite che non lo rende un fuoriclasse, ma è comunque un gradissimo giocatore. Solo Totti riesce a fare squadra a sé e a trascinare i giocatori in campo. Il mercato? Io Pjanic, De Rossi e Osvaldo li terrei. Fosse per me venderei Bradley e Marquinho, ma quanto ci fai con questi giocatori?”

Max Leggeri (Radio Manà Sport): “Quindici milioni di euro per Nainggolan, che ha giocato tre partite con la nazionale belga, sono uno scandalo. Allora Paulinho quanto vale? Le parole di Pjanic mi hanno deluso. Non capisco come fanno i giocatori, dopo l’annata appena trascorsa, a parlare in questo modo. Vuole andare via? Ecco la porta. La cosa fondamentale è che la Roma incassi il dovuto”.

Mario Corsi (Centro Suono Sport): “Pallotto, come viene chiamato da Zanzi, ha parlato al Financial Times: dice delle cose talmente stupide e lontane migliaia di anni luce dal pubblico del calcio di Roma. Bisogna mandare via Pallotto. Sta cambiando il modo di essere tifosi della Roma. Io spero che voi non ci caschiate. Questo è un cafone arricchito, lo avete capito tutti quanti, le sorelle sono propense agli gnocchi nel loro ristorante di Boston. Dice che gli mancano 71 milioni per la ricapitalizzazione e che ci sono un sacco di persone ricche che vogliono la Roma: ma io mi posso fidare di questo gnocchettaro che si è fatto avvicinare da Qaddumi?”

(CONTINUA…)

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